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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Di Enrico Mentana, giornalista
Le regole della guerra in Ucraina

2/6/2024 - 14:54


Quindi secondo le forze politiche italiane - di maggioranza e di opposizione - le regole della guerra in Ucraina sono queste: l'invasore può colpire dove vuole, con armi russe, ma anche cinesi o nordcoreane.

Chi si difende invece può usare le armi italiane solo colpendo gli avversari nel suo stesso territorio, senza sconfinare in Russia, con la bizzarra tesi che la nostra Costituzione lo imporrebbe.

Quindi se per assurdo un paese vicino ci invadesse, noi potremmo usare le nostre armi solo per colpire nel nostro stesso territorio, come i nostri aggressori.

Ma 25 anni fa, quando decollarono dalle basi italiane i caccia che bombardarono Belgrado, si spiegò che l'imperativo umanitario di salvare la popolazione del Kossovo superava ogni vincolo. Quel galantuomo del capo dello stato (che allora era vicepresidente del consiglio) credo la pensi ancora così.

Solo lui?

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