Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
CALENDA HA GIOCATO A PERDERE.
Discuteremo approfonditamente e ci faremo tutte le autocritiche del caso ma su un paio di cose non sarò mai d’accordo.
Se è vero che la sconfitta di oggi nasce dalla rottura del Terzo Polo di un anno fa, è altrettanto vero che di quella rottura ha tutta la responsabilità Calenda. Non accetto versioni disoneste o di comodo, in particolare quella che attribuisce pari responsabilità a Renzi e Calenda, accreditata dai peggiori media con l’unico scopo di tirare la volata al bipolarismo di Meloni e Schlein.
La responsabilità di Calenda è stata confermata quando non ha accettato di confluire nella lista SUE mettendo il veto su Renzi. Quella folle decisione ha reso vani oltre 1milione e 600mila voti che avrebbero rafforzato Renew Europe con almeno 7 deputati liberaldemocratici.Infine trovo sconcertante il rammarico espresso da alcuni per quei voti riformisti e liberaldemocratici rimasti senza rappresentanza. Si rammarichino quelli che hanno disperso il voto dietro le fisime di Calenda, dato che la lista più vicina al quorum era SUE e se quegli elettori volevano farsi rappresentare avevano quella possibilità.
Il quorum è mancato per poco più di 50mila voti e la somma di SUE e Azione supera di 700mila voti il quorum. Non fu SUE a non volere Azione, fu quest’ultima a non volere entrare in SUE mettendo il veto su Renzi. Vale a dire che seppure fosse entrata in SUE Azione al posto di Italia Viva, oggi avremmo avuto lo stesso risultato negativo. Quindi la mia opinione è che la linea di Calenda, o Azione in SUE al posto di Italia Viva oppure Azione da sola, era una linea comunque perdente in partenza e che, per quanto politicamente sciagurato, Calenda non possa non averlo considerato quando ha risposto a Bonino prospettandole questo.
Conclusione, per me Calenda ha giocato a perdere, anche sacrificando il suo partito nato esclusivamente per tagliare la strada a Renzi.