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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

. . . bugiardo seriale e poco informato, te lo prendi .....
. . . bisogna perlomeno arrivare al sole di maggio .....
. . . il fatto che È l prima volta che viene presentata .....
. . . che il senatore Matteo Renzi dice e fa quella .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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da Jessy Taylor
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Cara mamma amica zia donna
sorella compagna nonna
che non porti d'abitudine
il tacco a spillo
ma guardi a fronte alta
il mondo con dignità. . . .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Mare in tempesta

25/6/2024 - 8:09

Dal libro di Alda Merini “Mare e Terra” la Redazione di Spazio Donna ha scelto questa poesia per condividerla con le lettrici e i lettori.
 
Esiste una stanchezza,
quella dell’anima,
per la quale non basta il riposo fisico.
Ha bisogno del mare,
del silenzio,
di poche parole,
della pulizia dei comportamenti,
di non ascoltare la stupidità della gente.
Ha bisogno di respiri lunghi,
guardando il cielo,
leggendo un libro,
sorseggiando un caffè,
sorridendo ad un pensiero,
piangendo senza vergogna.
Esiste una stanchezza,
quella del cuore,
che ha bisogno di abbracci che regalino la primavera,
quando tarda ad arrivare.
Un abbraccio che sia quel bacio sulla fronte,
mentre dormi.
Mentre ad occhi chiusi combatti con le tue paure.
Che scacci gli incubi,
che combatta i mostri,
che ti regali l’alba, anche quando il sole non c’è.

Da cuore a cuore 



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1/7/2024 - 8:18

AUTORE:
AUTRICE Rosaria Scelta

Desidero segnalare che il testo che voi attribuite a Alda Merini, è stato scritto da Natascja di Berardino. Perché non documentarsi meglio prima di pubblicare?

Distinti saluti

25/6/2024 - 18:54

AUTORE:
AUTRICE Dorotea

Mi ci sono voluti "i miei primi cinquantanni" per capire che ormai avevo attraversato quel ponte, senza quasi accorgermene, che dalla maturità mi stava conducendo forzatamente alla senilità...e non avrei mai più potuto tornare indietro.
Non saprei dire precisamente quando ciò sia accaduto, ma ne ho avuto consapevolezza un giorno qualunque di un mese qualunque di un anno oltre i cinquanta...
In quell'istante ho avvertito che la stanchezza fisica era diventata irrecuperabile, quasi patologica, e che riuscivo ad accumularne sempre un pizzico in più ogni volta che cercavo almeno di pareggiare i conti: anzi, tutti i miei tentativi sono miseramente falliti e il disavanzo s'è trasformato in una zavorra difficile da supportare.
Quante volte mi sono sentita Atlante, il dio che solleva e porta il mondo sulle spalle, sì proprio quello che una volta lo mettevano in copertina sull'atlante geografico, e come lui ho sostenuto pesi e macigni enormi oltre la mia portata...ma adesso credo di essere giunta alla resa dei conti.

25/6/2024 - 18:09

AUTORE:
AUTRICE Desire'

Ci voleva un'Alda Merini, e per fortuna nostra il destino o la sorte ce l'ha mandata, con tutta la sua carica di sofferenza, sensibilità e genialità a farci capire che l'esistenza di ognuno di noi è profondamente complicata, che non basta una vita a permetterci di capire le mille difficoltà oggettive o soggettive che ci ostacolano e ci intrappolano in una gabbia dorata o arrugginita di cui qualcuno tiene la chiave...