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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

CERTO CHE E UN PARADISO PER I CANI, MA ESSENDO PARCO .....
esiste un luogo meraviglioso dove i cani possono esprimere .....
Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Di Edoardo Fanucci
I riformisti. Il tempo delle scelte

23/7/2024 - 22:05

I RIFORMISTI. IL TEMPO DELLE SCELTE. 

Prendere atto della realtà non può essere un punto di arrivo, ma certamente deve rappresentare un punto di partenza a cui guardare con serietà e senza ipocrisie.

Matteo Renzi, come sempre, ha anticipato tutto e tutti, non limitandosi a guardare al domani, per guidare il processo, non subirlo. Sarò al suo fianco, anche questa volta. Con lealtà e fiducia. 
Carisma e leadership non si conquistano con titoli e ruoli, sono doti innate che ti rendono ciò sei, anche agli occhi degli altri. 
Prendere atto della realtà non può essere un punto di arrivo, ma certamente deve rappresentare un punto di partenza a cui guardare con serietà e senza ipocrisie. Le condizioni per ricostruire un terzo polo radicato, con una forte identità, al momento, non ci sono. 
L’unico vero contesto, proporzionale, che ne avrebbe consentito la conferma nel nostro panorama politico? Le elezioni europee. Sappiamo bene come è andata a finire. 
Un’occasione persa, non c’è dubbio. 
Inutile ricercare le colpe e le responsabilità. Più importante guardare alle ragioni del presente e del futuro, non quelle del passato. 
In un contesto dove il bipolarismo è più forte e torna protagonista indiscusso della scena politica stare in panchina non è un’opzione. 
In tutte le prossime elezioni ci sarà bisogno dei riformisti, di chi sarà pronto a far valere le ragioni del merito, di moderne e importanti infrastrutture, della riduzione della pressione fiscale, soprattutto per le famiglie e per le piccole e medie imprese. 
Ci sarà bisogno di noi. 
Per scendere in campo, servono le giuste condizioni per farlo. Preparazione e visione, ma anche e soprattutto una squadra in cui riconoscersi. Pari dignità e rispetto dei ruoli, condivisione delle scelte, ma anche contendibilità delle posizioni e credibilità di chi guida, pro tempore, il cammino. 
Nel centro sinistra, finalmente, sembrano venir meno veti e imposizioni. Una novità importante, che merita attenzione. 
Le elezioni politiche potrebbero arrivare ben prima della scadenza naturale della Legislatura. Il nostro impegno, così come la nostra collocazione, saranno decisivi. 
Questo a condizione che la nostra posizione sia chiara, costruita nel tempo, sostenibile e garantita da una classe dirigente che sappia dimostrarsi tale. Autorevole sempre, autoreferenziale mai. Capace di costruire consenso intorno a idee e progetti, non di dividersi su inutili e sterili personalismi.
La Toscana merita una considerazione in più. Eugenio Giani governa bene, con il nostro leale e decisivo appoggio, una Regione tra le più belle, ma al tempo stesso più difficili, da amministrare e guidare. 
Il suo ruolo, frutto di un impegno generoso e di una presenza capillare su tutto il territorio, non è per me mai stato in discussione. La sua figura, come la sua presenza alla guida della nostra Regione, è un punto di partenza per qualsiasi discussione che si voglia aprire sui futuri scenari politici. Con o senza primarie. Con o senza l’appoggio di chi oggi non lo sostiene. 
Prima di guardare altrove, non possiamo evitare di pensare a noi. 
Esistono esperienze civiche e amministrative che guardano a noi con vivo interesse, al tempo stesso non dovranno esserci preclusioni verso partiti che hanno già dimostrato di poter percorrere, insieme a noi, un pezzo della nostra strada. In buona sostanza i contenuti saranno più importanti dei contenitori. 
Ecco perché, per incidere, ancora di più e meglio, sul futuro della Toscana del domani, dovremo rimetterci, ancora una volta, in gioco. Da protagonisti. Senza paura. Lo dico senza mezzi termini: puntare ai giovani sarà un dovere irrinunciabile. Un’unica via: scegliere i più bravi, i più intraprendenti e preparati, con un occhio di riguardo a chi si è formato nelle scuole di formazione di Matteo Renzi e ha dedicato impegno, energie e tempo, al servizio delle istituzioni e del partito. Alle amministrative, magari impegnandosi nel proprio Comune, ma anche in altri contesti associativi, universitari e/o istituzionali. Questi splendidi ragazzi hanno solo bisogno di un’opportunità per dimostrare il loro valore, non è più tempo di lasciarli in panchina.

Per come la vedo io dovranno rappresentare il cambiamento giocando in attacco, da titolari indiscussi, la partita delle prossime regionali.  Non si può che partire da qui. La Toscana del domani, si costruisce oggi. 




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