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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

CERTO CHE E UN PARADISO PER I CANI, MA ESSENDO PARCO .....
esiste un luogo meraviglioso dove i cani possono esprimere .....
Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Chi dice O e chi dice A!

13/8/2024 - 17:53



Cent’anni fa Giacomo Leopardi scrisse uno dei più bei Canti, sempre mesti come il suo essere, ma che hanno lasciato un segno nei piccoli cuori degli scolari, anche i più retrivi a studiar poesie: Il passero solitario.
Monticola solitarius, nome scientifico datole da Linneo nel 1758, dice tutto sul suo habitat e abitudini. È frequente sulle pareti rocciose dei monti vecchianesi, ma molto schiva tanto da costringere chi vuol fotografarla a lunghi appostamenti, cosa  lontanissima dal mio modo di far foto.
Quel giorno che sono andato a Calci da amici di mio figlio lei, anzi lui (ma lo sapeva Giacomo che sono azzurri solo i maschi?)  era lì, sfatando tutte le dicerie che lo davano per animale scontroso.
Non è un impagliato da museo o da salotto, ha cacato in diretta sul ginocchio!

Riduco per non tediare il lettore abituato alle mie sconclusionate scritture, ma (tristemente a malincuore) mi immedesimo, usando però il nome vero ornitologico: Passera!


D’in su la vetta della torre antica,
passero solitario, alla campagna
cantando vai finché non more il giorno;
ed erra l’armonia per questa valle. […]

 

non compagni, non voli,
non ti cal d’allegria, schivi gli spassi; 
canti, e così trapassi

dell’anno e di tua vita il più bel fiore. […]

 

Oimè, quanto somiglia
al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
della novella età dolce famiglia, 
e te, german di giovinezza, amore, […]

che parrà di tal voglia?
Che di quest’anni miei? Che di me stesso?
Ahi! pentirommi, e spesso,
ma sconsolato, volgerommi indietro. 

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14/8/2024 - 13:30

AUTORE:
Palmira

Passero solitario a te l'elogio,
che te ne stai in vedetta
sotto la torre dell'orologio
a monitorare quel che fa
la tua specie, la tua razza
quando l'estate impazza?
Direbbero che sei un asociale,
un impenitente zitello
preoccupante misogeno
geloso del fringuello,
invidioso della cincia,
che furba fischietta
allegra, e fa la civetta
con chi le capita
a portata di mano,
e poi volando
s'apparta lontano
Ci dà di coda, ci dà di becco
appollaiata nel nido
o su uno stecco pe' fallo strano!
E poi la lodola
che ci casca al primo riflesso,
non per ingenuità,
ma perche' è ghiotta di sesso!
Anche la capinera fa le moine...
canta fischia gorgheggia
tutte le mattine
tanto sa che un pennuto,
un volatile astuto,
gradirà le sue grazie
...è risaputo!
Passero mio così riservato,
segreto, misterioso...
c'è quals'altro da svelare,
a parte che sei curioso?

14/8/2024 - 10:21

AUTORE:
sollevante

Glierimo ner pien der maggio del '99 l'augelli fischiavano e le tortore in colombaia stavano a fa franella ...
un fio pallone mi si spiaccio' tra capo e collo.
trovate voi o esperti in metafòri e metadentro il nesso e lo sconnesso

14/8/2024 - 7:50

AUTORE:
Dino Conta

...a mettere intorno casa qualche pianta di fico, di uva, caki, susine e poi mi dici/dite se a rifarsi delle upupa che beccano le prime fragole e su-su il resto dei dolci frutti e qualsiasi tipo di pennuti, fuori che le rondini approfittano della dolce frutta da voi allevata.
Mi tocca raccogliere i fichi palloni e mangiarli il giorno dopo nsenno' nisba fichi.

14/8/2024 - 7:37

AUTORE:
Melania

Sento dire che è in calo il numero dei passeri, ed effettivamente qui da ma non ce ne sono quasi più, pensare che il giardino brulicava di andirivieni giornaliero, specialmente a beccare le briciole di pane che non faccio mai mancare alle creature affamate.
Mi mancano molto gli svolazzi, i cinguettii, i saltelli, i richiami...era uno spasso assistere alle obluzioni: veloci immersioni con accurato spiumaccio, nella vaschetta d'acqua che tengo sempre a disposizione delle creature assetate.
Ero e resto passero, pardon passera, solitario...l'abitudine, anzi la necessità di vivere perlopiù in disparte, lontana dagli schiamazzi, dagli affollamenti, dalcosìfantutti...è il marchio distintivo che mi permette di affiancare le creature che desidarano una presenza costante, una vicinanza che non è mai invadente.