Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
L’ABBAGLIO E GLI ABBAI.
Capisco che chi si è inventato le barricate ha bisogno di truppe che le difendano. Capisco anche che le idee per camminare più speditamente abbiano bisogno di sintesi buone per la truppa.
Per questo motivo non ho particolarmente sofferto nel sentirmi definire un fanatico adoratore di Renzi, uno yes men ottuso, uno affetto da piaggeria cronica, uno a cacciatori di favori, una banderuola senza principi, pronto a gettare a mare un duro lavoro di anni e i sogni di tante brave persone.
Insomma un traditore, un mostro.
Questo solo per avere approvato la proposta di Renzi di rispondere affermativamente all’invito di Schlein di discutere tra tutte le forze di opposizione al centro destra su come costruire una coalizione di centro sinistra più ampia e senza veti contro alcuno.
Che, poi, vuol dire senza veti contro Italia Viva, dato che era lei che stava correggendo la linea discriminatoria del PD verso Renzi.
In quale posto al mondo chi si oppone alla destra avrebbe rifiutato l’invito? In quale storia o tradizione politica delle forze democratiche si ritroverebbe la legittimazione di un tale rifiuto?
Hai voglia a spiegare che non c’era nessun ritorno a Canossa, nessuno scioglimento di Italia Viva o ritorno nel PD.
Niente, alle parole dette e scritte di Renzi alcuni hanno preferito le sintesi di Conte, Travaglio e Meloni. Purtroppo, in molti casi, riprese da qualche nostro amico o, peggio, rilanciate da lui.
Niente, hanno continuato imperterriti a ignorare motivi e ragioni che, oltre tutto, con una manovra di assoluto buonsenso politico aveva, ed ha, portato al centro del dibattito politico il ruolo di un partito appena poco prima sconfitto alle elezioni. Una cosa mai vista.
Stai al posto tuo e leccati le ferite. Ma a cosa le serve (a Schlein) un partito sconfitto e senza voti? Questi gli inviti degli avversari e l’analisi che va per la maggiore tra i geni della politica a 5 stelle o filogrillina d’antan.
E meno male! Pensa se avessero esultato alla notizia del dialogo!
C’è qualcuno che abbia voglia di rispiegarlo? Vi propongo solo l’ultima, di oggi, scritta di pugno da Renzi:
“Sabato 28 settembre Assemblea Nazionale a Roma. Come sapete nelle settimane scorse quattordici membri dell’assemblea nazionale e un parlamentare hanno firmato un documento per chiedere di posticipare il tesseramento al 30 novembre e di effettuare un nuovo congresso da indire entro l’anno. Ho detto ieri a Cerasa che intendo proporre all’Assemblea di accogliere entrambe le richieste così da valorizzare al massimo il dibattito interno e la democrazia interna. A me piace molto quando si discute di politica. Invito tutti a farlo in modo civile, rispettando le opinioni altrui e ovviamente (ça va sans dire) accettando il risultato del voto perché chiedere democrazia interna significa essere pronti a rispettare le scelte della maggioranza politica.”
Ho trovato commenti nei giorni scorsi che già preparano la risposta travisando, anche in questo caso, il senso politico chiarissimo delle cose. Sembrerebbe essersi scatenata una ferocia repressa da tempo.
La cosa singolare è ritrovare lo stesso commento inviato da persone diverse. Ve ne propongo due praticamente identici:
AR scrive, sul suo profilo, rispondendo ad una sostenitrice di Renzi : “Se domani mattina Renzi decidesse di tornare sui suoi passi perché adesso nemmeno la Schlein che conta quanto il due di coppe a briscola si guarda bene di parlare anche solo di Renzi...e di dar retta a Marattin, 5 minuti dopo molti di voi direbbero che è un'ottima scelta politica, che bisognava arrivarci, che questo passaggio era indispensabile”.
FM scrive, in un giorno diverso, in un commento ad un mio post: “Se domani mattina Renzi decidesse di tornare sui suoi passi e di dar retta a Marattin, 5 minuti dopo molti di voi direbbero che è un'ottima scelta politica, che bisognava arrivarci, che è indispensabile per battere Meloni etc.etc.”
Siamo già alle veline di corrente?
Io penso che qualcuno ha capito che non solo perderebbe un congresso, ma che la sua linea “autonomista” non avrebbe che lo sbocco obbligato di finire in tasca a Calenda.
Questo di tanta speme oggi vi resta?
Risposta: il 20 prossimo a Milano festeggiamo i 5 anni di storia di Italia Viva e parliamo dei programmi dei prossimi 5 anni.