Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
Stanotte è deceduto il Compagno Roberto Canesi, una grave perdita per la comunità sangiulianese e di Ghezzano in particolare.
È sempre stato un militante attivo appassionato sempre disponibile al servizio delle persone.
Ognuno della comunità sangiulianese e pisana può raccontare un pezzetto della sua esperienza perché Roberto con delicatezza, ha militato in tanti posti.
Ne possono parlare tutti gli amici della pubblica assistenza di Ghezzano o della polisportiva della quale ne è stato un anima pulsante e sempre in movimento, i compagni della circolo il globo verde, possono parlare della sua grande sensibilità i compagni e le compagne dello SPI/CGIL di San Giuliano e di Pisa.
Ne può parlare chi lo ha conosciuto militante del PCI prima e della sinistra sangiulianese poi, dando sempre il suo contributo per il futuro migliore.
Quando lui seguiva una branca della salute nei luoghi di lavoro aveva l’ufficio in via Cisanello vicino a via Garibaldi.
Colpi subito a tutti la sua grande voglia di sapere, senza riserve si mise subito a disposizione per cercare sempre le migliori soluzioni per la tutela della salute.
Non era un semplice dipendente della sanità ma era un funzionario militate che andava sempre e positivamente ben oltre quelli che erano i compiti suoi.
Era serio e rigoroso nelle questioni politiche, ma era anche di una simpatia unica, quando sorrideva con quel suo baffo sbarazzino che non stava mai fermo.
Roberto era un uomo di grande cultura e sapienza, ma il suo sapere lo ha sempre messo al servizio degli altri, si capiva che studiava che approfondiva e i suoi interventi sia che si parlasse di politica di sindacato o di sanità, non erano mai banali.
Non ha mai cercato un posto di comodo, ed avrebbe avuto tutte le carte in regola per coprire ruoli di rilievo, ma non solo non li ha mai voluti, ma spesso li ha rifiutati, perché il compito nostro diceva, non è quello di andare ad occupare posti ma è quello di crescere tutti insieme per la emancipazione degli ultimi, per combattere la protervia dei potenti.
Anche gli ultimi interventi al direttivo dello SPI erano molto densi e profondi, soffriva particolarmente questa discriminazione nei confronti dei più deboli, e come tanti di noi soffriva della impotenza per cambiare le cose, ma non rinunciava mai a lottare.
Anche negli ultimi tempi, come a ferragosto, quando stava gia male non ha dimenticato tutte le compagne e compagni mandando un saluto a tutti e di tenere duro, lui lo mandava a noi mentre ne aveva tanto bisogno lui.
Ora il destino per qualche ragione misteriosa che solo lui conosce, ha deciso di privare la sua famiglia, ha deciso di privare tutti noi della sua bella presenza della sua grande umanità, ci sarà più vuoto attorno a noi ma se rinunciamo a lottare gli faremmo un altro torto che non merita.
Ciao compagno amico caro
La salma è esposta da domani alla PA di Pisa ed i funerali ci saranno domenica alle 15,30 chiesa Santissima Trinità Ghezzano