Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
CHE E’ SUCCESSO?
Dopo che gli elettori hanno bocciato il Terzo Polo, non solo come alternativa contingente al centro destra o al centro sinistra, ma soprattutto come proposta strategica per superare il bipolarismo, e mentre Calenda manda a picco per la terza volta, dopo la rottura post elezioni politiche e dopo il rifiuto di partecipare alla lista SUE, la possibilità di in “Terzo Polo con un terzo leader” avanzata da Renzi , il 9 luglio Elly Schlein propone a tutte le forze di opposizione di discutere un programma comune per battere il centro destra e mandare a casa Meloni.
Ha capito che la destra è forte quanto pericolosa, l’Europa e il mondo parlano chiaro, e che se ne può uscire solo con la convergenza di tutta l’opposizione. Per questo pone come unica condizione che nessuno ponga veti. Discussione libera, che parta dai contenuti.
Il 19 luglio Renzi risponde, in una intervista al Corsera, che IV vede le carte. Se il PD toglie il veto contro IV e si discute di contenuti e obbiettivi possibili da condividere IV c’è. Verifichiamo.
Mi astengo da ogni considerazione se la risposta fosse stata negativa. L’esilio dorato, i “noi soli” in politica vanno bene ai garantiti e a chi pensa di non avere più niente da perdere.A quel punto diventa inutile anche l’ipotesi di un nuovo congresso per decadenza di uno dei due corni del problema per il quale era stato proposto: insistere col terzo polo o costruire una nuova Margherita? Il terzo polo era morto e c’era Carlo con un bastone e cento denti pronto a distruggere chiunque ne pretendesse il Copyright che ritiene suo da qui all’eternità. Della Margherita si stava cercando di decifrarne il senso e, comunque, erano molte le voci contrarie all’ipotesi congressuale avanzata da Renzi.Fatto sta che il 19 luglio Renzi risponde “vedo”. Apriti cielo! C’è un cambio di strategia per il quale Renzi non ha alcun mandato, sostengono alcuni. Ci vuole un congresso , chiedono.
Che però non è più quello di prima (decidere tra TP o Margherita) ma un congresso che decida se e come rispondere a Schlein. Cioè, mentre nel mondo e in Europa succede di tutto, mentre Conte, Salvini, Tajani, Meloni decidono ogni giorno cambiamenti di linea a 180° dei loro partiti, senza neanche informare i loro più stretti famigli, noi dovremmo fare un congresso per decidere se discutere o no sulla possibilità di un programma comune per battere la destra e nel caso – tutto da verificare – ci si riuscisse per chiederci l’autorizzazione a costruire un nuovo centro sinistra da proporre agli elettori?
Capisco quelli di noi che hanno mantenuto una certa considerazione per la destra e forse cullavano in cuor loro la speranza che IV fosse un pendolo oscillante verso destra. Ma chi non ha preso questo abbaglio cosa pensa? Di andare da solo alle prossime elezioni e da solo battere destra e sinistra insieme?
Così è iniziata una campagna di distorsione delle posizioni di Renzi: in ginocchio da Schlein a chiedere (cosa?) col cappello in mano; un saltimbanco, tradirore e voltagabbana; un autoritario che ha fatto una scelta sciagurata con la quale ha rinnegato i valori fondanti liberali, riformisti e progressisti di IV.
Ci hanno messo in bocca parole mai pronunciate e conclusioni politiche mai proposte. Hanno fatto tutto da soli: stabilito i capi d’accusa, fabbricate le prove, organizzato il processo, ascoltati i testimoni d’accusa, emessa la sentenza di condanna e eseguita la pena. Ovviamente il tutto condito dall’ira funesta che infiniti addusse lutti ai renziani, fan, yes man, traditori dediti al culto della personalità di Renzi, rivelatosi sostanzialmente quello descritto da Travaglio.
Oggi la notizia è che Marattin e i suoi amici escono da IV e non sosterranno le loro idee nell’Assemblea Nazionale nella quale Renzi aveva preannunciato di proporre l’accoglimento della lororichiesta di svolgere il congresso. Già solo questo modo di fare dovrebbe aprire gli occhi a chi è in buona fede. Non si discute con Renzi , “tanto è tutto già deciso” dicono. Non si discute con Schlein, “tanto è inutile, non siamo d’accordo su niente” sostengono. Non è solo la negazione del fare politica, ma è soprattutto, consentitemi una botta di psicoanalisi, la paura di discutere anche con se stessi.
Perchè la botta delle europee è stata dura per tutti noi, soprattutto per il suo retroterra malvagio. Ma, amici miei, in queste circostanze ci si stringe e si parla. Non si scappa avendo capito di essere minoranza.Noi uscimmo dal PD quando arrivarono a impedirci di parlare. Renzi in Assemblea Nazionale, molti di noi anche nelle loro sezioni di base.In IV nessuno ha impedito di esprimersi e di contarsi.Noi continueremo a costruire, non da soli, il partito riformista liberaldemocratico che abbiamo sempre voluto.Se riusciremo a costruire un nuovo centro sinistra col quale battere la destra, convergendo su un programma condiviso, sarà meglio per tutti. Se non sarà possibile continueremo la nostra battaglia liberale, riformista e progressista.Noi sappiamo dove andare. I nostri amici lo sanno?
Oppure avranno creato tanto rumore per nulla e, al dunque, davvero saranno costretti in fretta e furia a chiedere ospitalità al centro sinistra? Oppure al centro destra, chissà. Di certo da soli non rimarranno a lungo. Vi conosco, so che preparavate questa uscita da tempo e cercavate solo un pretesto. L’avete trovato nelle argomentazioni antirenziane che avete combattuto per anni.