Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
L’avvocato prende troppi applausi, e per quanto le platee delle Feste del Pd siano sempre state sensibili ai discorsi de sinistra, o quelli che esse reputano tali, la scena è palesemente falsata: e d’altronde Conte ricorre a questi penosi espedienti fin dall’evento drammatico del crollo del ponte Morandi, pareva l’eroe del giorno, nel lutto generale. L’uomo ha bisogno di questi trompe-l’oeil per ingannare la realtà.
Che è quella di una crisi che perdura da tempo e che grava su un Movimento Cinque Stelle che non è più il Movimento Cinque Stelle, ma non si sa cosa sia: una maionese con ingredienti estremisti di sinistra e clientelismo democristiano, pacifismo e trumpismo, populismo e trasformismo di tipo meridionale (definizione di Sabino Cassese).
Tra Beppe Grillo e l’avvocato ormai non c’è niente da fare. «Conte non sta rinnovando il M5s ma lo sta abbattendo», ha detto il comico. «Non accetterò mai di vivere in una comunità in cui c’è un soggetto sopraelevato rispetto alla comunità stessa. Se passa questo principio, e non vedo come possa passare, io non potrei esserci», ha replicato ieri l’avvocato di Volturara Appula.
I due romperanno ai primi di ottobre e sarà da vedere quanta gente il Fondatore si porterà dietro e chi prenderà in mano la bandiera del Movimento che fu di Grillo e Gianroberto Casaleggio: forse Alessandro Di Battista, con Virginia Raggi e altri fenomeni della prima ondata – ecco, di Danilo Toninelli e Vito Crimi si farebbe volentieri a meno – un gruppetto neo-estremista in concorrenza con Fratoianni&Bonelli, un bel pacchettino di mischia pronto a sabotare i sogni di governo di Elly Schlein, ammesso che lei ne abbia, e a mettere i bastoni tra le ruote di una potenziale alternativa a Giorgia Meloni magari giovandosi dei contiani del Pd guidati da Pier Luigi Bersani nel nome della comune lotta al renzismo, ovvia convergenza visto che Matteo Renzi fece passare dei brutti quarti d’ora a entrambi.