Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Ci sono momenti in cui si fa la storia, quella con la S maiuscola.
Momenti che è un privilegio vivere, che mentre sei lì capisci subito che per il resto della tua vita potrai dire "io c'ero".
A me è capitato ieri.
Quando il nuovo ministro della cultura Giuli ha presentato le sue linee guida, io c'ero.
Quando ha spiegato che: "di fronte a questo cambiamento di paradigma, la quarta rivoluzione epocale della storia delineante un’ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell’infosfera globale, il rischio che si corre è duplice e speculare: l'entusiasmo passivo, che rimuove i pericoli della ipertecnologizzazione, e per converso l’apocalittismo difensivo che rimpiange un’immagine del mondo trascorsa, impugnando un’ideologia della crisi che si percepisce come processo alla tecnica e al futuro intese come una minaccia" ,
io c'ero.
Lì, proprio davanti a lui.
Sì, ve lo concedo: potete essere invidiosi. Basta però che non cediate per questo all'apocalittismo difensivo.
P.s. per Giorgia Meloni:
Cortesemente, prima o poi riusciresti a mandarci un ministro della cultura non dico competente, ma almeno non imbarazzante?