Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Ultima pubblicazione degli scritti che sono arrivati sulla maternità.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
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Il regno dei funghi è sterminato e si contano a migliaia i suoi “sudditi” con uno studio pari alla biologia, botanica e zoologia: la micologia, ritornando alla derivazione greca di múkēs (fungo) e , lógos (studio). Nella presentazione del nostro fungo ho dovuto usare termini molto tecnici (non fosse mai che lo avesse letto un micologo!) come la parola “gasteromicete” che significa semplicemente: “fungo che ha il micelio nello stomaco”, la gleba (nel senso che lo tiene dentro di sé e non nelle lamelle) e “scleroderma” per dire pelle dura. Sono appunto i funghi di quest’ordine che hanno l’interno marmorizzato con i “piselli”.
Ritorniamo al nostro “Tartufo di Boemia” o “dei poveri” per dire la mia sul protagonista: non è vero che è senza radice lo avevo già detto ma lo dimostro con la foto, lui ha un gambo lungo e fibroso e quindi non è vero che ha il micelio con i “piselli” interni, quelli li ha un suo stretto parente, quella grossa palla o biancastra o nocciola che si trova nel bosco e che a maturazione sputa le spore in alto da un buco o fessura che si apre sul dorso, come le comuni commestibili vesce dal simpatico nome “lycoperdon”, da lupo e perdita, che i francesi chiamano “scorreggia di lupo” (noi “scureggia” o loffa).
Scusate il bla bla bla!
Ogni tanto sono serio!