L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
CHI VUOLE UN MONDO SENZA UCRAINA ED ISRAELE?
20 anni fa contro Al Kaeda si schierarono gli Usa, l’Europa, persino parte del mondo arabo e quella coalizione schiacciò l’organizzazione terrorista.Gli attacchi a Charlie Hebdo e al Bataclan ci rivelarono l’Isis, lo Stato Islamico, e per abbatterlo si ripeté lo stesso schema e quella grande coalizione vinse ancora una volta.
Oggi c’è Hamas, che è come Al Kaeda, come l’Isis, animata dalla stessa ideologia, ma non c’è nessuna coalizione, bensì un minuscolo Stato che è sotto attacco, la milionesima parte del nostro pianeta che resiste.Se Israele perdesse contro Hamas, o Hezbollah, che non rappresentano l’interesse del popolo palestinese o libanese, ma sono pedine della politica aggressiva dell’Iran, lo Stato ebraico verrebbe cancellato e la sua gente sterminata.
Dunque Israele combatte per la sua esistenza, che se fosse stata accettata dagli arabi come prevista nella risoluzione dell’Onu del 1947 oggi anche i palestinesi avrebbero il loro Stato da oltre settanta anni.Hamas costringe Israele ad una guerra esistenziale. Per questo quella guerra non può essere fermata se non quando, come accaduto per Al Kaeda e l’Isis, Hamas non sarà sconfitta definitivamente. Questo, d'altronde, chiede Hamas che non rinuncia al suo obbiettivo dichiarato di genocidio e non intende fermarsi.
La prima responsabilità delle morti di civili a Gaza è di Hamas, che mette i civili in prima linea, che si nasconde dietro di essi. Abbiamo visto i filmati di Hamas che spara contro i civili palestinesi per impedire loro di lasciare i teatri di guerra e annuncia ogni morte di civili come una vittoria.Hanno arruolato a forza i civili di Gaza tra i combattenti disarmati della Jihad islamica, non hanno alcun interesse per la libertà e l’indipendenza di quel popolo che considerano solo una riserva di martiri. Altro discorso riguarda la pacificazione tra i due popoli e la costituzione dei due Stati, che sarà possibile solo se il popolo palestinese avrà il coraggio di ribellarsi alle leadership terroristiche manovrate dall’estero, che lo opprimono da oltre settanta anni con le loro scelte politiche sbagliate. E se in Israele prevarrà l’opinione pubblica democratica e progressista che esprima un governo che, invece di fomentare la divisione del popolo palestinese perseguendo un pericolosissimo e fallimentare “divide et impera”, offra a quel popolo occasioni di prosperità in cambio di pace e sicurezza.Oggi c’è un asse di paesi totalitari, potenti, che vogliono la scomparsa di Israele e una serie di altri del, così detto, sud globale, che dovrebbero avere affinità con Israele che è nato proprio alla fine di una guerra di decolonizzazione contro i britannici. Invece questi paesi si stanno allineando con la Russia, l’Iran e la Cina.
Quindi sembra che ci stiamo avviando verso un prossimo futuro nel quale le democrazie saranno sempre più attaccate da dittature animate da ideologie liberticide. Ed Israele sembra essere il terreno ideale di sperimentazione di questa nuova possibile leadership canaglia globale. Israele attaccata dall’Iran, come l’Ucraina attaccata dalla Russia.