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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Andrea Paganelli
PER ESSERE CHIARI SU DUE QUESTIONI...

3/12/2024 - 21:54

PER ESSERE CHIARI SU DUE QUESTIONI...

Devo risolvere un problemino legato alla mia salute, sono nel posto giusto, ma senza far nulla e quindi mi annoio. E allora, dato che leggere e scrivere mi rilassa, provo a stendere un paio di riflessioni.

In Italia ci sono molti falsi pacifisti, che in realtà sono (parafrasando altre recenti simili definizioni) dei "tifosetti" (chi non l'ha capita non importa), sotto sotto antioccidentali, e soprattutto antiamericani (ma non glie lo puoi dire perché si offendono), si riconoscono dalla caratteristica che io definisco del "si, ma, però...", tu puoi usare qualsiasi argomento, e mai si riesce a restare nel merito di quello, loro intervengono sempre con il "si, ma, però ..." utilizzando il vantaggio di poter criticare tutto, continuando a godere delle nostre libertà, e anche comodità. tutto qua.

Ma veniamo al succo.
La prima questione è che, se uno fosse come loro, ma soprattutto se ragionasse come loro (e come i russi, in modo speculare ovviamente), davanti al caos che sta emergendo in Siria, seguirebbe una pura logica di "destabilizzazione", e con un dittatore tra i più spietati, come Assad (definito anche il "macellaio di Damasco" per aver addirittura usato gas proibiti), sostenuto militarmente (e nemmeno poco) da paesi altrettanto democratici come Russia e Iran, si compiacerebbe almeno un po', per il fatto che i russi in particolare (presenti militarmente in Siria, in grande quantità) si vedono costretti ad un nuovo impegno militare (peraltro da loro già iniziato senza che nessuno ne parli).

Se uno fosse un "tifosetto" ragionerebbe così, ma io non lo sono affatto, né voglio esserlo, e quindi, al contrario, sono molto preoccupato, e provo a spiegare anche perché.
Ciò che sta accadendo in Siria è prima di tutto "il segno di un altro fallimento collettivo", come ha dichiarato l'inviato speciale dell'Onu per la Siria, che ha ricordato di aver più volte avvertito dei rischi di una escalation, ma tanto l'Onu (che andrebbe semmai rafforzato) chi lo "caga più"? Putin lo vorrebbe addirittura sostituire, con altre organizzazioni, nelle quali non predominano certo paesi in cui si affermano libertà e diritti civili, e che gli servono per sottrarsi al giudizio internazionale (che comunque c'è stato), e continuare a commettere tutte le violazioni e atrocità possibili.

Della Siria io sono preoccupato per il semplice motivo che il Gruppo di ribelli islamisti HTS (Hayat Tahrir al Sham), per farla breve è anche peggiore di chi in Siria è al governo, e mi rifiuto di usare sia la disciplina Putin che il metro di giudizio da dirimpettai...

Non si può rimettere almeno un po' in sesto il mondo se non si mette un limite alla barbarie, in questo dobbiamo distinguerci, ma soprattutto non si può accettare tutto, anche la bestialità più cruda, pur di danneggiare la controparte. E non è vero che si o tutti uguali, c'è una differenza tra chi lo fa e chi non lo fa.

Putin non può continuare ad assoldare e utilizzare criminali e tagliagole, ma soprattutto non può continuare a strumentalizzare e sostenere gruppi terroristici islamici, pur di seminare il caos laddove non riesce a prevalere. Gruppi islamici che peraltro fanno attentati e stragi anche in casa sua (vedi ultimo, al Teatro Crocus City Hall di Mosca, con 145 morti e 551 feriti), il problema del terrorismo e dell'estremismo islamico dovrebbe riguardare tutti, paesi arabi compresi.

Nel caso dei ribelli siriani si tratta sostanzialmente degli eredi di Al Qaeda (cui avevano giurato fedeltà), dello Stato Islamico di Al Baghdadi, e dell'ISIS, Quelli che in video facevano decapitare i nemici dai bambini, per avviarli alla "Jihad", ovvero dei peggiori assassini e macellai in circolazione, chedipo la sconfitta dell'ISIS si sono rifugiati anche lì, e in nome di Allah, e del suo profeta, commettono le peggiori atrocità.

E quindi, a dimostrazione che non ragiono come Putin (e alcuni "tifosetti"), che pur di ottenere i suoi obiettivi arruola egli stesso i tagliagole nel proprio esercito, svuotando le carceri e attingendo anche da gruppi terroristici (es. Houthi), spero vivamente che i tagliagole non prevalgono, sarebbe un prezzo troppo alto per far cadere Assad, consegnare a loro la Siria, e aspetto semmai di vedere atteggiamenti analoghi al mio, in chi invoca ipocritamente la pace, ma addossa la responsabilità sempre a una sola parte. Per ora si queste cose non ho sentito nulla.


La seconda questione riguarda una curiosità...
la curiosità di conoscere le opinioni sulla recente apertura (Già un po' "silenziata" da a vari giornali) del Presidente ucraino, ad una eventuale tregua, mettendo sul piatto due novità mica da niente:
- La prima: dà per buona l'ipotesi che il congelamento del conflitto avvenga lasciando, pur non definitivamente, in mano a Mosca i territori che la Russia ha occupato, il che, per chi ha subito una invasione e quanto connesso, non è cosa da poco;
- La seconda: chiede in cambio, per Kiev, che venga posta "sotto l'ombrello della Nato", cosa assai diversa dal pretendere "l'ingresso" formale nell'Alleanza. Una differenza non solo terminologica ma sostanziale in ambito militare e diplomatico, una sorta di garanzia di protezione comunque per evitare che la Russia, come già fatto in passato, si riorganizzi e dopo qualche tempo torni alla carica per completare l'opera.
Detto alla Pisa "se quello ci riprova qualcuno mi aiuti".
Anche su questa ultima cosa, sulla quale in Russia tutti tacciono, non mi pare di aver notato (sarà per mancanza mia) alcuna riflessione, da parte dei "pacifisti" di mia conoscenza.
E quindi come si fa costringere Putin a fermarsi?
Sarebbe anche utile un maggiore contributo del ministro degli esteri, in effetti ne ho conosciuti di migliori.
Attendo fiducioso, e dato che domani sarò un po' impegnato per cose più serie (per me), ci risentiremo, nel caso, domani l'altro.






















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