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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvivico silenzio
È il primo maggio, uno slpendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Mario Lavia
Il mago di Atreju

16/12/2024 - 18:18

Il mago di Atreju - È di nuovo arrivato il momento di scaricare Conte, ma il Pd se lo lascerà ancora sfuggire

Il leader dei Cinquestelle è stato applaudito alla kermesse meloniana, tanto da sembrare il capo dell’opposizione a un governo Schlein. Ma non è più giusto ignorarlo. Il Partito democratico deve rispondere colpo su colpo. E anche Avs dovrebbe prendere posizione contro il suo trasformismo politico

«Conte sembra il leader dell’opposizione a un governo Pd», scrive il Manifesto – un giornale che non ha mai avuto una particolare avversione per il leader del M5s – parlando dell’incredibile performance dell’ex avvocato del popolo alla festa di Fratelli d’Italia di sabato scorso.

Non è tanto il fatto che la platea di Atreju lo abbia applaudito varie volte sino al punto che l’ex portavoce di Giorgia Meloni, Mario Sechi, lo ha sfottuto con un «Presidente, sta per prendere la tessera di Fratelli d’Italia?». La questione vera è che Giuseppe Conte è andato sulla luna mentre Elly Schlein sta sulla terra: mai la distanza tra i due teoricamente alleati è stata così siderale.

La leader del Pd, dietro l’invidiabile compostezza dei toni e la glacialità dei ragionamenti, in realtà ha capito che per questa stagione non c’è niente da fare. L’anguilla-Conte non si farà prendere dalla rete piddina, sguscerà ogni volta con i suoi discorsi umidicci, gli scavalcamenti a destra e a manca, gli slogan basici, elementari – ancora le battutine sulle Ztl, come se lui venisse dalle miniere e non fosse un azzimato legale – quando non addirittura cialtroni e infingardi, come sulla «pace» e il «disarmo», bandiere nobili insozzate in comizi da quattro soldi tipo «è la Nato che vuole perseguire il confronto militare con la Russia», una posizione realmente putiniana che lo pone molto vicino a costituire un problema per la sicurezza nazionale.

Sempre sabato, nell’assemblea nazionale del Pd (di stampo un po’ cubano: un lunghissimo discorso della segretaria e zero discussione, Schlein ha detto una cosa vera: non si può star sempre lì a litigare, e poi fare un accordo all’ultimo minuto, specie di fronte a un centrodestra che bene o male si presenta alle elezioni unito da trent’anni. Quello che Schlein critica è esattamente la ciccia del travaglismo che ispira l’avvocato: nessuna alleanza organica col Pd («Non siamo un cespuglio»), liberi tutti e poi si vede. Così sono capaci tutti.

È l’apoteosi dell’irresponsabilità nel senso etimologico del termine: non prendo posizione, non svelo i miei piani, un giorno vado in piazza con la sinistra, il giorno dopo prendo gli applausi dai postfascisti parlando male della sinistra, et voilà, non c’è trucco e non c’è inganno mentre chiaramente qui è tutto inganni e trucchi, più qualche stramberia copiata da Goffredo Bettini, che però la dice meglio, tipo questa: «Sono di sinistra? Se sinistra oggi significa combattere il governo nel solo nome dell’antifascismo, non ci sto».
Ma che diavolo vuol dire? A parte i centri sociali, chi è che fa battaglia contro Meloni «nel solo nome dell’antifascismo»?  Sono diversivi. Scuse. Equivoci consapevolmente alimentati. Giochi di parole. Come la confusione fessacchiotta tra sinistra e progressismo. Può darsi, chissà, che Schlein stia capendo che caduto Beppe Grillo non è che Conte sia meglio. A questo punto non è giusto ignorarlo all’insegna dello slogan un po’ evangelico del «testardamente unitari», no, qui bisogna replicare, rispondere colpo su colpo, levargli la voglia di prendere il mondo per i fondelli. Lasciando da soli gli ultimi vecchi giapponesi del Pci a fare il tifo per questo cappellaio matto. E anche la «nuova sinistra» di Alleanza verdi sinistra, per coerenza, dovrebbe prendere posizione contro il trasformismo di un politico senza faccia a suo agio nel pantano del tatticismo. Soprattutto, potrebbe essere la volta buona che il Pd torni a fare il Pd, coltivando il suo orto ancora arido qui, sulla terra, senza inseguire il mago di Oz andato sulla luna.





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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

17/12/2024 - 16:29

AUTORE:
Bagnaiolo, attivista Pd

Mi accontento del sole, l'avvenire non è mai arrivato. Purtroppo.
Renzi ha sempre dialogato con le destre, c'ha più affinità che con la sinistra. Che voglia vincere con il c.sinistra è da dimostrare. Voleva diventare il centro, non è più neanche un centrino, per sopravvivere deve accasarsi. Quando di qui, quando di là. Sembra Andreotti con la politica dei due forni. Attenti alle bruciature, il Foille non fa miracoli. Atreju bel sol d'amor Matteo.

17/12/2024 - 9:14

AUTORE:
E-Lettore

...vedi chi liè Gonde Giuseppi che poi è il begnamino di Bettini&Da-Lema.

nb: a parlare ad Atreju si accede se invitati e Renzi non invitato alla convention,risponderà in Senato a Giorgia e li l'invito non occorre.

vedi-Mercoledì al mattino intervengo due volte in Aula al Senato sulle comunicazioni di Giorgia Meloni. Vediamo se la Premier rimane a sentire o se ne va come l’ultima volta.

17/12/2024 - 9:07

AUTORE:
Ingenuo

Quando M.R.dialogava con le destre era per provare a proporre le riforme necessarie, le regole del gioco democratico tra avversari che le dovrebbero rispettare.

La seconda mossa del cavallo ha spiazzato i suoi avversari a sinistra:Italia Viva vuole vincere le elezioni con il C.Sin.e sconfiggere le destre alle urne.

Il bagnaiolo è sempre in attesa del "sol dell'avvenire.
Auguri.

17/12/2024 - 0:23

AUTORE:
Bagnaiolo, attivista Pd

Senti fenomeno, quando a parlare con i fascisti ci va Renzi, 2021 2023, non dici niente ? Gli applausi insieme a Delmastro, la chiacchierata, condita di critiche al Pd, con Nordio sulla giustizia, tutto bene ? Per le amnesie vanno bene le vitamine del gruppo B.
Non curano, però alleviano...