Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Che sia un anno di dolci ricordi, quelli che ci sono stati, di pulizia di quelli amari, se ci riusciremo, di amore da dare e amore da ricevere, di condivisione ed elargizione, di forte umanità e di dolce campanilismo, di visioni a colori per la natura e le persone e, più di ogni altra cosa: di PACE!
Torniamo a terra: le opere letterarie e poetiche si ricordano più che altro nelle prime parole, l’incipit, (è latino, cribbio! la nostra lingua e non quel guazzabuglio invadente e stupido di anglicismo), esempio: La nebbia agl’irti colli…, I cipressi che da Bolgheri…, Ei fu siccome immobile…, eccetera, come pure i classici: Nel mezzo del cammin di nostra vita… e anche Cantami o diva del pelide Achille l’ira funesta… ed a questo mi aggancio con i miei ricordi.
«Cantami, o Serchio, dei tuoi figli
l'erculea forza che molti
addusse a potenti spalle e
la gioia poi generose travolse alme d'eroi”.
Molti di questi giovani migliarinesi ci hanno lasciato, ora sono a far la “piramide” altissima e giocare con eteree anime e angeli e bajadere e gheisce e la sabbia non gratta più le poderose spalle e le nuvole son di fine odorosa sabbia generose e son più leggere del loro fiume e il mare è cielo e sono felici perché il loro tempo lo hanno passato in “Bocca di Serchio”.
Aspettatemi e se Pattana è occupato attraverso sul tappeto volante!