Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Frequento il Liceo Scientifico indirizzo Scienze Applicate, un percorso incentrato su materie come matematica, fisica, chimica, informatica, italiano, scienze, storia, arte e inlgese, lasciando da parte il latino. È un indirizzo che punta a una preparazione concreta, moderna e dinamica, ideale per chi vuole approfondire discipline scientifiche e tecniche, forse proprio per questo è frequentata più da ragazzi. Con precisione la mia classe è costituita da 25 alunni: 9 ragazze e 16 ragazzi.
Anche se siamo in minoranza, mi trovo molto bene con i miei compagni. Il clima è sereno e collaborativo, questo rende le lezioni e i lavori di gruppo piacevoli. Certo, a volte capita che quando siamo in gruppo i ragazzi tendono a monopolizzare le conversazioni e non concedere troppo spazio a temi femminili, ma non lo considero un ostacolo. Ci sono momenti in cui il loro modo di scherzare o il loro orgoglio può rendere il dialogo meno fluido, però nel complesso c’è rispetto e riusciamo a lavorare insieme.
Ho amiche che frequentano scuole prevalentemente femminili, come certi licei umanistici, e per alcune è un’esperienza molto positiva, mentre altre raccontano difficoltà nel creare legami sereni. Insomma, ogni contesto ha i suoi lati positivi e negativi.
Nella mia scuola, il corpo docente è bilanciato, con una lieve prevalenza di professoresse. Non noto differenze particolari nei loro approcci: tutti cercano di valorizzare ogni studente in modo equo, senza distinzioni di genere.
Non abbiamo ancora intrapreso argomenti basati sul rispetto delle donne e la loro valorizzazione perché al momento non ce n’è stato il bisogno anche se ribadisco l’importanza di sensibilizzare su tali tematiche.
Sono contenta della mia classe, c’è un buon equilibrio e una relazione positiva tra tutti noi. Ogni tanto può nascere qualche incomprensione, ma credo che ciò ci aiuti a crescere e a capire meglio gli altri. Questa esperienza mi sta insegnando molto, non solo le materie del mio indirizzo, ma anche a relazionarmi in modo più consapevole e a trovare il bello nella diversità delle persone con cui mi relaziono ogni giorno.
Serena Corti