Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
MELONI “CINESI”
Una delle principali bellezze della Cina è il Giardino dell’Amministratore umile, che si trova a Suzhou, città ad un centinaio di km da Shanghai.
Del giardino, oltre cinque ettari di paradiso con magnifici padiglioni immersi tra piante, acque, cinguettii e profumi naturali, si hanno le prime tracce nel XII secolo, ma cominciò ad assumere la sua forma attuale nei primi del 1500 ad opera di Wang Xiancheng un alto ufficiale, poi magistrato, le cui doti di saggezza e giustizia saranno ricordate nei secoli seguenti per via di un saggio intitolato, per l’appunto, “Il giardino dell’umile amministratore Wang”.
Dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco viene acquisito dallo Stato nel 1949 e aperto al pubblico nel 1952.
La cosa che mi ha incuriosito è l’aggettivo “umile”, che mi sembrava contrastasse con l’alto ruolo di potere di Wang, rispecchiato anche nella vasta magnificenza della sua residenza.
Ho scoperto così che, nella cultura tradizionale cinese, fortemente influenzata da K’ung-fu-tzu (Confucio) l’aggettivo “umile” definisce una qualità personale che è richiesta come requisito fondamentale a chi è incaricato di una funzione pubblica.
L’umiltà confuciana non è, per capirci, quella francescana, per la quale ci si fa “piccoli e poveri” per condividere la vita degli ultimi. L’umiltà confuciana nasce dal presupposto della fallacità dell’uomo, in particolare di quello di potere, che deve svolgere il suo compito di amministrare la vita degli altri chiedendosi sempre come evitare l’errore.
Non è proibito sbagliare, è proibita ogni forma di arroganza, perché nel caso si abbia ragione si sarà fatto il dovuto, nel caso si sia sbagliato si sarà certi che l’errore non fu fatto per superbia, arroganza, orgoglio, vanità.
Wang Xiancheng fu un Amministratore umile e il suo giardino è un premio che si dette una volta andato in pensione e che oggi premia per qualche ora anche chi lo visita.
In questi giorni ho pensato spesso a Wang ascoltando Giorgia Meloni che non è solo lontana dal concetto francescano di umiltà, ma questo non è obbligatorio per un capo di governo, ma è lontana mille miglia anche da quello confuciano.
Lei non solo non ha paura di sbagliare, inguaiando in un colpo solo milioni di persone, ma quando sbaglia sorvola. Oppure, come da bambina “impunita” direbbero a Garbatella, da la colpa a qualcun altro venuto prima di lei.
Perché il gas costa troppo e cosa intende fare per ridurre la bolletta ai ceti più disagiati? le chiedono in conferenza stampa. Lei dichiara di non rispondere perché la materia è complessa e non può essere descritta con una semplice risposta. Sorvola.
Anzi “sopravvola”, per cercare posto nelle altezze satellitari che le si addicono, trasportata in alto dal più potente vettore alimentato dalle balle spaziali che sono la sua specialità.
Non solo non ha tolto le accise sui carburanti, ma le ha aumentate. Voleva abolire la “Fornero”, invece sta aumentando i tempi per andare in pensione. Aveva promesso aumenti dignitosi alle pensioni, le ha aumentate di 1,80euro al mese.
Un pessimo esempio di politica per i giovani che osservandola immagineranno che per avere successo basta avere chiacchiera sciolta e tanta, tantissima faccia di bronzo per sparare frottole sesquipedali come fossero verità rivelate.
Come quando ci prende per stupidi dicendo che Musk non interferisce, con soldi e potere mediatico, nelle politiche di altri stati.
Meloni non è di certo confucianamente umile, ma è sicuramente sfacciatamente umiliante.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------P.S. in cinese la X si pronuncia sci, come in sciatore. Ad esempio Xi Jimping si dice Sci Jimping, non Csi Jimping come si sente nei TG. La città dell’esercito di terracotta X’ian si pronuncia Scian, non Csian.
Se prendiamo in giro chi ha detto Giuseppi (e chi si è vantato di tanta confidenza elargitagli essendo di turno) impariamo a pronunciare i nomi stranieri in modo corretto anche noi.