SARA’ STATO UN TRAVAGLIO

La battuta mi piace e spesso per una battuta si è disposti a sacrificare molto, ma si fa e si riceve senza prendersela tanto.
Solo che al compleanno di Matteo Renzi quando ha confessato che lo sponsor è Travaglio, ho goduto come un riccio. Perché non era una battuta, ma non so se i ricci godono.
La goliardia toscana di uno nato nell’anno di Amici Miei con una vena di sarcasmo per chi lo immortalò su un rotolo di carta igienica (causa persa da Renzi per mano del solito tribunale di Firenze), vale il prezzo del biglietto anche se non si pagava. Duemila persone sazie perché ci sfama chi ci diffama, pure Marco ogni tanto è utile.
Del resto Amici Miei diceva che il genio è fantasia, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione, caratteristiche dell’orrido fiorentino nella concezione de il Fatto misfatto Quotidiano, testata che tira meno di quelle che tirano meno con i soldini pubblici eccome se fanno comodo.
Poi si sa che certi esistono come gran parte della carta stampata per andare alla tele mai a gratis al servizio di una tendenza, per Marcolino prima populista e ora della destra che c’ha il potere. Ne mantiene più Giorgia che un ente benefico.
La giornata fiorentina si è conclusa in gloria, nella festa sul futuro ci si diverte anche a fare le cose serie.
Il Travaglio perculato tace, nessuno ne parla per minimizzare la beffa. Ma vuoi mettere la soddisfazione di avergli scroccato un ottimo pranzo, la carta igienica alla bisogna non portava la sua faccia. Sarà che quando sei vivace la satira è roba seria, se la fai con i fatti vale il doppio.
Grazie Marco, s’è mangiato bene e si è riso, non dirò mai alla faccia tua.
Questione di stile.