L’ARABA MELONI

Alla corte di Bin Salman con la dote di tre miliardi per l’accordo con SACE, gruppo assicurativo pubblico. Già concluso ma da divulgare dopo la visita, pare, a fine mese per la solita propaganda. Probabilmente deve trattarsi di un altro Bin Salman, omonimo di quello per cui tal Renzi aveva le mani sporche di sangue (Salvini dixit).

A proposito delle conferenze dove la Premier ha ordinato un intervento ad personam, o fai il senatore o il conferenziere ma è meglio nessuno dei due.La Giorgia vuole escludere l’ex Premier dal rapporto con i paesi arabi da intestarsi, in Europa è già madrina di Trump, Putin e Musk. Poi se il paese recede, il ceto medio è in liquidazione e scaldarsi richiede un mutuo amen, l’importante è che mantenga il ruolo. A predire il peso saudita negli equilibri mediorentali fu proprio Renzi, idem i rapporti economici per non soccombere a USA e Cina.

Avere un quadro chiaro aiuta il comprendonio, come sulla giustizia dopo l’astensione di Italia Viva. Motivata da un provvedimento costituzionale “blindato” dal Governo e senza confronto, su tre letture (ora siamo alla prima) e da un’apertura, se così si può dire, per sollecitare le modifiche che vogliono la separazione ma non come fatto nominale. Null’altro che questo se si avesse il buon gusto di ascoltare l’interrogazione di Renzi a Nordio del 16 gennaio (https://fb.watch/x93HLElvLG/), dura pochi minuti e non richiede un grande sforzo. In ausilio la dichiarazione di voto di Giachetti (https://fb.watch/x9Ov7b3rU3/), perché la politica come molto altro a volte è pure ascolto.

Parlare solo per arieggiare la cavità orale non sempre è un buon servizio