none_o


Un esperienza di crescita di gruppo famiglia grazie a due meravigliosi cucciolotti.

RAFEE, figlia di una galga spagnola abbandonata incinta, salvata da un associazione .Tutti i cuccioli sono stati adottati.

UGO meticcio di una cucciolata abbandonata. Saputo successivamente che insieme ai fratellini è stato protagonista di un servizio TV sui cani abbandonati..

Silvia Salis, candidata sindaca a Genova del centrosinistra: .....
Stellantis agli operai a casa: andate a lavorare in .....
La riforma, assurda, della giustizia, del ministro .....
. . . il termine guerrafondai è stato usato per i .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
da Jessy Taylor
none_a
Cara mamma amica zia donna
sorella compagna nonna
che non porti d'abitudine
il tacco a spillo
ma guardi a fronte alta
il mondo con dignità. . . .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
27 gennaio: la Memoria che ci appartiene

26/1/2025 - 8:26


La Giornata della Memoria non è solo una ricorrenza per ricordare tragedie, ma un'opportunità per riaccendere una consapevolezza collettiva e personale. Esistono molteplici forme di memoria: pubblica, privata, scritta, orale. Ma il denominatore comune è uno: senza una registrazione, un segno tangibile, ciò che accade svanisce, si dissolve nel silenzio del tempo.

Come Spazio Donna, da anni ci impegniamo per illuminare quelle storie che la narrazione dominante ha lasciato ai margini. Le vite di tante donne, capaci di gesta straordinarie o esempi semplici ma potenti, sono rimaste in ombra. È tempo di spezzare il silenzio che ha circondato queste figure.

Abbiamo intrapreso un progetto di memoria attiva: regolarmente pubblichiamo schede che raccontano la vita di donne dimenticate o ignorate, donne che una volta conosciute sono state lasciate ai margini della storia condivisa. Le nostre ricerche mirano a dar loro una nuova voce, un posto nel tessuto della memoria collettiva.

Cara lettrice perché non apri il cassetto delle storie della tua famiglia?

 Racconta di una madre, una zia, una vicina di casa, una sconosciuta che con piccoli gesti o grandi atti ha lasciato un segno. Le donne di ieri, silenziose artefici del presente che viviamo, meritano di essere ricordate mentre siamo ancora in tempo.

Ogni storia scritta è un seme piantato nel giardino della memoria. Ogni donna ricordata è una voce restituita al coro dell'umanità. Facciamo sì che questa Giornata della Memoria sia un atto di giustizia e gratitudine verso coloro che, con passi talvolta invisibili, hanno tracciato il cammino che percorriamo oggi.

Rendiamo visibile l'invisibile. Insieme.

La Redazione di Spazio Donna



+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

27/1/2025 - 9:20

AUTORE:
AUTRICE Noemi

Le donne della mia famiglia, tutte, sono state eroine del quotidiano, fedeli guardiane delle loro modeste famiglie, oneste e sempre attente a mantenere l'equilibrio tra problemi economici, di salute e affettivi..perche' erano totalmente impegnate a ristabilire rapporti, a prestarsi aiuto, a mettersi in gioco e a condividere le conoscenze che derivavano per lo più dall'esperienza diretta.
La vita delle donne, almeno per quello che ricordo, era nettamente separata da quella degli uomini, e in particolar modo dei mariti, che uscivano e rientravano da casa per andare a lavorare, per consumare i pasti e trascorrere la notte...il resto della famiglia era affidato a loro, che utlizzavano ogni più breve scampolo di tempo a "incollare" crepe, rimarginre ferite, spianre ostacoli d'ogni genere.
E come soleva dirci la mia mamma ogni volta che qualcosa andava davvero storto:"Fare i matti è molto più facile che fare i savi"...e con quello si rimboccava le maniche e cercava di sopperire lle situazioni senza drammatizzare!