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Un esperienza di crescita di gruppo famiglia grazie a due meravigliosi cucciolotti.

RAFEE, figlia di una galga spagnola abbandonata incinta, salvata da un associazione .Tutti i cuccioli sono stati adottati.

UGO meticcio di una cucciolata abbandonata. Saputo successivamente che insieme ai fratellini è stato protagonista di un servizio TV sui cani abbandonati..

Silvia Salis, candidata sindaca a Genova del centrosinistra: .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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da Jessy Taylor
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Cara mamma amica zia donna
sorella compagna nonna
che non porti d'abitudine
il tacco a spillo
ma guardi a fronte alta
il mondo con dignità. . . .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Quando mettiamo troppa attenzione a...

28/1/2025 - 16:59


Negli ultimi tempi, osservando le città e i loro ritmi, mi capita spesso di soffermarmi su scene che evocano una profonda tristezza: cani trasformati in oggetti, avvolti in maglioncini sgargianti e accessori scintillanti, mentre i loro padroni – uomini e donne – sembrano più interessati a proiettare un'immagine che a garantire il benessere dei loro compagni a quattro zampe.


Queste creature, private della loro identità, ci costringono a riflettere sul significato di amore e rispetto. Rimproverati, strattonati, costretti a seguire percorsi che non scelgono, diventano simboli di obbedienza muta, sempre subordinati ai desideri altrui. Molti vivono confinati in spazi ristretti, ridotti a un'esistenza fatta di passeggiate obbligate e guinzagli stretti, estraniati dalla loro natura libera e curiosa.


Cosa spinge queste persone a portare i cani ovunque – al mercato, all’Ikea, perfino in luoghi rumorosi e inadatti? I bisogni e le inclinazioni degli animali vengono ignorati in nome di un amore che, spesso, si rivela egoista e malinteso. I cani, esseri pieni di gioia e vitalità, non trovano felicità in un guardaroba alla moda o in un'inclusione forzata nelle routine umane, ma nell’opportunità di esplorare, giocare e socializzare liberamente.


Il cane, da essere vivente autonomo, è diventato uno status symbol. È triste vedere come molti lo utilizzino per colmare vuoti affettivi o addirittura lo trattino come un surrogato di relazioni umane, confondendo i ruoli con termini come “mamma” o “papà”. Questa deriva solleva domande importanti: come siamo arrivati a questo punto? Quali logiche di consumo e alienazione ci hanno portato a investire cifre enormi per acquistare cani come fossero oggetti di moda?


L’amore autentico per un animale si dimostra non nell’uso che facciamo di lui, ma nel rispetto delle sue necessità e della sua natura. Un cane desidera libertà, gioco e un affetto genuino, libero da aspettative che non gli appartengono. È nostro compito ridare dignità a queste creature, offrendo loro spazi sicuri, tempo per essere se stesse e libertà di esprimere la loro essenza.


Viviamo in un’epoca che tende a banalizzare i legami, a superficializzare l’amore. Ma l’autenticità si riconosce nella cura e nel rispetto reciproco. Solo attraverso una relazione fondata su questi valori possiamo restituire ai nostri amici a quattro zampe la libertà e la dignità che meritano, ricordandoci sempre che il loro cuore batte per un mondo più grande del nostro.


Celeste Nostalgia



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30/1/2025 - 6:39

AUTORE:
Zoe

Dalle stelle alle stalle è un amen, due realtà parallele che stridono fortemente tra loro.
La società moderna funziona così, il divario è diventato sempre più insopportabile tra chi ha troppo di troppo senza ritegno, e chi ha davvero poco o niente senza suscitare indignazione o vergogna in chi contribuisce a crearlo.
Questi poveri cani ridotti a oggetti che li tengono fino a che servono o sollazzano, e poi se ne sbarazzano come di tutto il superfluo che annoia, perche' le bestiole invecchiano o passano di moda, io lo trovo stomachevole...non certo al pari di chi li maltratta, li sfrutta e poi li abbandona...ma il concetto è il solito: è l'uso che se ne fa perche' fondamentalmente mancano di rispetto, che invece meritano.
E se tutta quella montagna di denaro sprecato venisse usato per porre rimedio ai tanti bisogni essenziali di chi è in gravi difficoltà?