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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvivico silenzio
È il primo maggio, uno slpendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Umberto Mosso
CHE DICE E CHE FA L’ITALIA?

16/2/2025 - 20:14

CHE DICE E CHE FA L’ITALIA?

 

Se non rischiasse di trascinare il mondo in una pessima avventura la politica di Trump farebbe ridere mezzo mondo. Quello, così detto, occidentale. Perché quello orientale, a cominciare dalla Cina sta già ridendo.Il perché è semplice. I due principali competitori nel tentativo di imporre una nuova leadership del mondo sono due: gli Usa e la Cina.Non si tratta solo di economia e finanza, ma di un nuovo assetto eufemisticamente chiamato “di sicurezza”, che significa stabilire chi prevale dal punto di vista militare, offesa e difesa.

Fino ad oggi l’assetto di sicurezza mondiale era mirato a difendere gli interessi economici di ciascuna potenza che prima del ricorso alla forza avevano altre camere di compensazione in una rete di istituzioni sovranazionali, come l’Onu o il Wto. Su tutto il diritto internazionale che, con provvidenziale ipocrisia, veniva violato ma in qualche modo sanzionato perché l’ingordigia dei grandi fosse contenuta e soprattutto non sollecitasse quella dei piccoli. Dopo la guerra di aggressione della Russia all’Ucraina, con tutti i suoi prodromi vissuti distrattamente quanto colpevolmente dal mondo, si è legittimato e affermato il criterio della sopraffazione del più forte ai danni del più debole. Facciamo conto che non ci sia altro da fare che cancellare le conquiste di civiltà che, comunque, ci hanno fatto prosperare negli ultimi 80 anni. E che, quindi, la competizione tra i due principali contendenti si svolga senza esclusione di colpi. La domanda è: come vanno alla “guerra”, speriamo solo commerciale, le due maggiori potenze?

Gli Usa sono la più grande potenza economica e militare attuale e gli studi dicono che potrebbero essere superati dalla Cina solo nel 2037. Ma non è certo.Il fatto è che la leadership mondiale, economica e militare, gli Usa l’hanno ottenuta non in regime di isolamento dal mondo, rotto episodicamente da accordi bilaterali con questo o quell’alleato estemporaneo, ma perché hanno saputo costruire una rete estesa e solida di alleanze permanenti con la gran parte del mondo, così detto, occidentale che ne ha riconosciuto la leadership per via dei comuni valori liberal. E quella leadership non ha significato per gli Usa un investimento a fondo perduto, come sostiene Trump e la sua tribù di trogloditi, ma ha costituito la ragione di una assoluta prevalenza nell’economia mondiale.Ora Trump sembra deciso ad andare al confronto competitivo con la Cina rinunciando all’alleato occidentale, dal Canada, all’Europa all’Australia. Va da solo con decine di fronti economici aperti invece che alleati.Immagina di rendersi amica la Federazione Russa che, viceversa, non uscirà mai dall’alleanza di ferro con la Cina. Ma Trump sembra deciso ad andare solo dopo avere destrutturato gli alleati storici degli Usa.Putin lo tradirà al momento opportuno, come ha sempre fatto.E i cinesi non devono fare altro che aspettare, tra l’altro possedendo gran parte del debito pubblico Usa.

Altro che Maga e il Canada 51° Stato degli Usa, il rischio è che gli Usa diventino una sorta di protettorato economico della Cina.

Per questo credo che in Cina, e al Cremlino, ridano aspettandolo al varco

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