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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

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AlterEgo Fiere
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Non avrei mai voluto vederti così
Ma è inevitabile
Chiudo gli occhi per non guardare
Ma quella livida rigidità
appare scompare riappare
Io ti .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Di Mario Lavia
London calling

27/2/2025 - 8:54


London calling - Meloni in tilt tra Trump ed Europa, mentre l’Italia conta quanto il due di briscola

Domenica, a Londra, la premier dovrà prendere una posizione chiara sulla difesa ucraina ed europea. Fin qui la retorica confusa del governo si scontra con la risolutezza di Starmer, Macron, Merz e Tusk

Si avvicina il momento in cui Giorgia Meloni non potrà più giocare a nascondino ma mettere sul tavolo le sue carte, se ne ha. Quel momento sarà domenica a Londra per il vertice dei leader europei per fare il punto della situazione (ma già ieri c’è stata una chiamata per sentire dalla viva voce di Emmanuel Macron com’è andato l’incontro con Donald Trump) soprattutto in relazione alla questione che è diventata in questi giorni la principale: la presenza militare europea a protezione dell’Ucraina nell’auspicata tregua.

L’Europa ha capito che deve comunque predisporsi a fare qualcosa, anche è soprattutto nel caso in cui l’America trumpiana, che in fondo considera il dopoguerra in Ucraina un affare tutto europeo, si tirasse fuori (ieri Trump ha detto, testualmente, che l’Ucraina dovrà dimenticarsi della Nato). Friedrich Merz, il futuro Cancelliere tedesco, lo ha detto fuori dai denti: dovremo fare da soli. Keir Starmer ha annunciato un forte piano finanziario per la politica di difesa, mentre di Macron è nota la volontà di rafforzare la difesa europea. 

Dunque i tre leader che nei fatti stanno guidando l’Europa nella sua opposizione al disimpegno cinico di Trump, cioè Starmer, Macron e Merz, più il polacco Donald Tusk che in questi mesi presiede il Consiglio dell’Ue, potrebbero mettere sul tavolo un nuovo meccanismo per la difesa europea, una sorta di Recovery Fund, insieme alla possibilità dell’invio di soldati sul suolo ucraino.Nella capitale inglese si capirà se questa è la direzione di marcia in vista del summit straordinario dei leader dell’Unione europea previsto per il 6 marzo.

Ebbene, a Londra Meloni che dirà? La posizione italiana non è chiusa all’invio di militari italiani, pur con i fortissimi mal di pancia dei leghisti, purché il tutto avvenga sotto l’egida dell’Onu (ma come la mettiamo con Russia e Cina?) e comunque sotto la supervisione americana. Meloni già sente il fiato sul collo di Matteo Salvini: «Un esercito guidato da Ursula Von Der Leyen dopo venti minuti dovrebbe ritirarsi», una battuta che non lascia presagire nulla di buono. Se ci dovesse essere un provvedimento parlamentare il governo rischierebbe. 

Quella di Meloni e Tajani è una linea abbastanza contorta che come al solito cerca di salvare capre e cavoli, impresa ardua soprattutto se le distanze tra le due sponde dell’oceano dovessero ulteriormente allargarsi. Probabile che la presidente del Consiglio italiana traccheggerà il più possibile ma sembra difficile che, al dunque, vorrà mollare Trump accettando di inviare soldati italiani in un contesto tutto e solo europeo. 
Roma sta perdendo le staffe, consapevole che l’idea di una sua leadership europea sta evaporando giorni dopo giorno: il famoso ponte sembra quello di Messina, non esiste. E il primo a innervosirsi, non è la prima volta, è il ministro della Difesa Guido Crosetto che si è scatenato contro il duo Starmer-Macron dicendo che «le truppe non si inviano come un fax». Un’irritazione che nasconde frustrazione. Quella che deriva dalla constatazione di contare di fronte a Starmer, Macron e Merz, quanto il due di briscola.

 







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27/2/2025 - 19:50

AUTORE:
Nando

...da a' regina Camilla

27/2/2025 - 19:46

AUTORE:
Oss 1

....se il Regno Unito invia un suo contingente? Da chi prende ordini?
Da Carlo credo.

27/2/2025 - 18:43

AUTORE:
nando

...sordati li manna l' Onu, comanda l'Onu. Se li manda la Ue deciderà chi fa parte della Ue. Dipende da come saranno gli accordi.

27/2/2025 - 18:07

AUTORE:
Osservatore 1

...Andorra, Liechtenstein sono in Europa più o meno unita ma contano meno di Francia e Regno Unito in ambito ONU.

*Il Regno Unito è uno dei 5 imsieme alla Francia, Russia, America e Cina con diritto di veto.

*Il Consiglio di Sicurezza è l'organo esecutivo delle Nazioni Unite responsabile del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali. E' composto da cinque membri permanenti con diritto di veto (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia e Cina) e dieci membri eletti per mandati biennali.

27/2/2025 - 17:51

AUTORE:
nando

Pure a Svizzera è Europa ma mica decide sui sordi e sordati Ue.

27/2/2025 - 17:24

AUTORE:
Osservatore 1

La Gran Bretagna e/o Regno Unito
è fuori dall'U.E ma rimane nell'emisfero europeo (vedere le cartine e/o Gogle Maps).

*Il Regno Unito è uno dei 5 imsieme alla Francia, Russia, America e Cina con diritto di veto.

*Il Consiglio di Sicurezza è l'organo esecutivo delle Nazioni Unite responsabile del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali. E' composto da cinque membri permanenti con diritto di veto (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia e Cina) e dieci membri eletti per mandati biennali.

27/2/2025 - 17:09

AUTORE:
nando

...Mario...Starmer conta quanto er due de coppe quanno briscola è bastoni. La Gran Bretagna nun fa parte della Ue. Pò dì la sua ce mancherebbe, ma no su le cose Ue. Quelle se decidono a Strasburgo no a Londra. L'hai voluta a brexit...