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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

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AlterEgo Fiere
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Non avrei mai voluto vederti così
Ma è inevitabile
Chiudo gli occhi per non guardare
Ma quella livida rigidità
appare scompare riappare
Io ti .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Sanità e le donne

4/3/2025 - 13:43


Negli ultimi anni, la sanità italiana ha attraversato un periodo di sfide senza precedenti, con ripercussioni significative sulla salute delle donne.
 
 I dati parlano chiaro: nel 2023, l'attesa media per una visita specialistica nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ha superato i quattro mesi, e per esami diagnostici come la risonanza magnetica e la TAC, le attese possono arrivare fino a dodici mesi.
 
Questi ritardi, purtroppo, non sono solo numeri; rappresentano una barriera reale per molte donne che, a causa della scarsità di risorse economiche, si vedono costrette a rinunciare alle visite di controllo. La situazione è particolarmente allarmante per le donne appartenenti a categorie svantaggiate, come quelle che vivono in aree rurali, le donne con disabilità, le migranti e le richiedenti asilo.
 
Questi gruppi spesso non sono consapevoli dei loro diritti e delle opzioni disponibili per ottenere assistenza sanitaria adeguata. È qui che la mancanza d'informazione si trasforma in un’ingiustizia, perché ogni donna merita di conoscere e rivendicare i propri diritti in materia di salute. In risposta a queste difficoltà, si osserva una crescente tendenza al ritorno ai rimedi tradizionali e alle pratiche preventive. Sono sempre più numerose le donne che iniziano a riscoprire i benefici dei rimedi naturali e della gestione autonoma della salute.
 
Questo fenomeno non è solo una reazione alle difficoltà del sistema, ma segna anche una nuova consapevolezza sull'importanza della prevenzione. L’autogestione della salute diventa una strategia fondamentale per evitare il deterioramento delle condizioni di salute e limitare la necessità di interventi medici complessi. Per contrastare questa emergenza, il Ministero della Salute ha presentato il nuovo Piano nazionale di gestione delle liste d'attesa 2025-2027, un progetto ambizioso che aggiorna le strategie precedentemente adottate.
 
Questo piano, attualmente in attesa di approvazione in Conferenza Stato-Regioni, mira a garantire un accesso più rapido ed equo ai servizi sanitari. Inoltre, la Legge di Bilancio 2025 prevede un aumento del limite di spesa per le Regioni per l'acquisto di prestazioni dal privato accreditato, un passo importante verso la riduzione dei tempi di attesa. Le Regioni che implementeranno con successo misure efficaci per diminuire le liste d'attesa riceveranno premi, incentivando così un’azione tempestiva e responsabile. Nonostante gli sforzi istituzionali, non possiamo dimenticare l'importanza cruciale della sensibilizzazione.
È essenziale promuovere ulteriormente la consapevolezza sull'importanza della prevenzione tra tutte le donne, indipendentemente dalla loro condizione socio-economica.


Solo attraverso un approccio integrato, che combini interventi strutturali nel sistema sanitario e iniziative di emancipazione individuale, avremo la possibilità di migliorare sostanzialmente la situazione sanitaria delle donne in Italia. Le sfide sono molteplici, ma insieme possiamo costruire un futuro in cui ogni donna abbia il diritto e la possibilità di prendersi cura della propria salute. La strada da percorrere è ancora lunga, ma il cambiamento è possibile, e ogni piccolo passo verso la consapevolezza e l'azione conta.
 
Giovanna Loccatelli



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5/3/2025 - 8:17

AUTORE:
AUTRICE Pasqualina

Ritardi e rinunce...ce n'è per tutti, e non solo per le donne!
Ma i poveri, la gente comune, la popolazione in genere è diventata carne da macello o scarti della società, da manovrare spostare scambiare lasciarla nella sofferenza più atroce o addirittura sopprimerla per fare spazio o dare impulso allo sviluppo...che non è progresso!
Il progresso prevede un miglioramento generale e diffuso, un alito di sollievo per tutti indistintamente...lo sviluppo invece solo ciccia per pochi e ossi rileccati per la massa!!!