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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Pisa, 29 marzo
"Il suono di una goccia" al Soul Wine

25/3/2025 - 11:50

È in programma per il pomeriggio di sabato 29 marzo la presentazione di "Il suono di una goccia", opera prima dell’autore romano Michele Porcelli e ultima uscita della collana Cattive strade, curata dall’avvocato e scrittore pisano Fabrizio Bartelloni per MdS Editore. 

 

Fedele al tema portante della collana di cui fa parte, ossia la poetica e l’universo al di fuori dei recinti delle convenzioni di Fabrizio De André, il libro di Porcelli non è soltanto una storia avvincente e ricca di colpi di scena, in cui si susseguono duelli, fughe, omicidi, passioni vissute e negate, ma anche, e forse soprattutto, un viaggio iniziatico negli abissi dell’animo umano, in quei territori al confine tra il regno dell’istinto e quello della ragione dove risiedono le pulsioni primordiali, i meccanismi inconsci di azione e rimozione e dunque le ragioni ultime dell’agire umano.

 

Si tratta di un ‘romanzo di eternità’, come si legge nella nota introduttiva al testo scritta dal curatore, sospeso in una bolla spazio-temporale dai confini al contempo precisi e indefiniti.

 

Siamo in un Paese del centro-Europa, nei territori di quello che fu l’Impero austro-ungarico, ma non sappiamo di preciso dove, e ci troviamo con altrettanta certezza nel XIX secolo, ma è vano ogni tentativo di individuare l’anno o anche solo il decennio in cui si svolge l’azione.

Eppure quello di Porcelli è in ogni caso un testo di straordinaria attualità, perché l’autore porta sulla ribalta delle sue pagine temi eterni e universali: la dialettica tra sorte e libero arbitrio, l’eterno duello tra eros e thanatos, il dibattersi dell’essere umano tra istinto e introspezione, passione e contemplazione.

Si respira un compenetrarsi di spiritualità e di tragico e implacabile materialismo nel lavoro di Porcelli, un duellare, alla maniera del suo protagonista, tra fisica e metafisica, con l’obiettivo di trovare una risposta al «mistero dell’esistenza, di riconoscere il ruolo della sorte, compresa quella di nascere affetti dall’inquietudine, di disintegrare il castello di carte di chiunque ricerchi l’assoluto in una distinzione manichea tra bene e male, tra giusto e sbagliato».

 

Un romanzo, insomma, al tempo stesso complesso e seducente che non potrà lasciare indifferente chiunque s’attenti alla lettura.


L’autore, per la prima volta nella nostra città, incontrerà i lettori e presenterà il suo libro, discutendone con Fabrizio Bartelloni, anche editor del testo e con lo psichiatra e scrittore Giuseppe Quaranta (La sindrome di Raebenson, Atlantide 2024), sabato alle 18:30 presso la sede di Soul Wine, dove chi vorrà potrà anche degustare i vini proposti al calice dal sommelier Marco Chetoni.
 
(Soul Wine, Piazza San Sepolcro n. 4 – Pisa – Ingresso libero)

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