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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

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AlterEgo Fiere
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Non avrei mai voluto vederti così
Ma è inevitabile
Chiudo gli occhi per non guardare
Ma quella livida rigidità
appare scompare riappare
Io ti .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Come superare un lutto?

28/3/2025 - 7:36


Un Viaggio nel Cuore della Sofferenza

Perdere una persona cara è una delle esperienze più dolorose che possiamo affrontare nella vita. La mia amica, la mia confidente, il mio rifugio…

Oggi la sua assenza crea un vuoto che sembra incolmabile. È una sensazione tristissima, come se una parte di me fosse stata strappata via, lasciandomi con un dolore profondo e costante. Mi sono chiesta: come posso affrontare queste emozioni travolgenti e ricostruire la mia vita dopo una perdita così significativa?

Ho capito che ognuna vive il lutto a modo suo, e non esiste un “modo giusto” per affrontarlo. Ciò che accomuna molte di noi è lo smarrimento. Le prime fasi possono essere segnate dall’incredulità e dalla negazione: "Non può essere vero". Ma con il tempo, questa negazione lascia spazio a un’intensa e profonda nostalgia.

Credo sia fondamentale riconoscere e accogliere le emozioni, senza giudicarle. È naturale sentirsi tristi, arrabbiate, confuse. Io ho cominciato a scrivere, a mettere su carta il mio dolore. Mi aiuta a dare voce alla sofferenza, a riflettere su ciò che sto vivendo e a onorare la memoria della mia amica.

Mi fa bene anche parlarne con la mia famiglia e le persone amiche che mi sono accanto. Condividere i ricordi di lei, tenerla viva nelle parole e nei pensieri, mi aiuta a sentirmi meno sola. E penso a tutte le donne che, come me, stanno attraversando questa esperienza…

C’è chi, invece di scrivere o parlare con le amiche, ha scelto di chiedere aiuto a un* professionista per sciogliere e comprendere il proprio dolore. Penso che sia un atto di coraggio, un segno di grande forza d’animo.

Alla fine, è il tempo che aiuta. Chiude le ferite, anche se il segno rimane. A noi spetta il compito di custodire dentro di noi i bei ricordi, i momenti gioiosi vissuti con chi non c’è più.

Riconosco che il lutto è un viaggio intimo e unico: ciò che aiuta me potrebbe non funzionare per un’altra persona. Ci vuole tempo…

Affrontare un lutto è come camminare tra ombre e luce. Ci saranno giorni più sereni e altri difficili, ma ogni passo ci ricorda di continuare a vivere nella direzione migliore per noi, con il cuore colmo d’amore, portando sempre con noi chi abbiamo amato

Lubiana Brunioli



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1/4/2025 - 11:12

AUTORE:
pasquino

SORELLANZA?
HEMINGWEY voleva dire ben altro. caso mai fratellanza che riguarda tutti senza distinzione di sesso di fronte alla morte.
in quanto al suicidio dello scrittore, come tutti i suicidi, sono drammi personali, talmente grandi, che non possono essere liquidati con una frase banale

31/3/2025 - 19:22

AUTORE:
AUTRICE Norina

Domanda; Ma chi la suona quella campana? In tutto questo la metafora del suono della campana sta al posto dell'annuncio della morte. Chi ha suonato, chi suona, chi forse suonerà la campana delle prossime stragi di uomini e di donne? Tutto uguale per donne e uomini? Siamo uguali davanti alla morte? Chi lavora con il fine vita sa che non è così; le donne e gli uomini non muoiono nelle stesso modo. Nemmeno la morte è "la grande livella" cantata dal poeta; si muore in miseria e solitudine o tra confortevoli ambienti e care persone, più frequentemente accudite, assistite da mani femminili. Spesso, si dice, invocando la propria madre.
Gli uomini: loro sono nelle stanze dei bottoni a suonare le campane della morte, loro di cui oggi con le comunicazioni possibili conosciamo facce, nomi e usanze. Le campane della morte le suonano i signori delle armi, della economia, delle religioni fondamentaliste. Il patriarcato con i suoi valori della forza e del disprezzo dei più deboli è nemico del femminile, delle donne, della vita; ha ridotto pianeta e abitanti nelle condizioni che vediamo. Quindi niente idea generica di un TUTTI siamo uguali. Le responsabilità diverse dei due generi di fronte alla storia sono chiare e ben evidenti a chi vuol vedere, leggere, informarsi. Qui su questo minuscolo ma prezioso Spazio Donna siamo a invitare di guardare chi è che suona la campana e a sollecitare la consapevolezza di poter fare come donne sicuramente molto. Un cambio di civiltà da quello del valore della forza a quello del rispetto dignitoso delle varie forme di vita a partire da noi dalla solidarietà dalla sorellanza. In quanto al grande scrittore. Hemingway dopo una vita all'insegna della virilità e del troppo ne è uscito sparandosi con uno dei suoi fucili da caccia grossa. La morte, il lutto della perdita come la vita sono una cosa seria. Tra donne cerchiamo, troviamo le risorse.

31/3/2025 - 11:48

AUTORE:
pasquino

poche sono le persone che hanno la fortuna di non aver provato la sofferenza causata dalla morte di una persona cara.
molte persone guardano con superficialità quello ce sta accadendo intorno a noi e nel mondo:malattie,menomazioni,stragi di
innocenti,donne,vecchi,bambini

anime misere.

la morte dovrebbe farci riflettere

Mi è sempre rimasta impressa l'ultima frase del libro di Ernest Hemingwey

NON CHIEDERTI PER CHI SUONA LA CAMPANA
ESSA SUONA PER TE.
Questa frase è una riflessione sul destino umano e sul senso di comunità
che la morte di una persona, riguarda tutti
perchè tutti siamo connessi.