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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

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AlterEgo Fiere
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Non avrei mai voluto vederti così
Ma è inevitabile
Chiudo gli occhi per non guardare
Ma quella livida rigidità
appare scompare riappare
Io ti .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Umberto Mosso
LA "CACIARA” DEI TRE CABALLEROS.

7/4/2025 - 9:10

LA "CACIARA” DEI TRE CABALLEROS.

 

 

A prima botta si resta sorpresi dal buonsenso che trasuda dalle parole di Conte, Fratoianni e Bonelli contro il riarmo dei singoli Paesi europei. Dicono di essere contrari perché procedere singolarmente in ogni Paese comporta uno sperpero di risorse umane ed economiche per via della sovrapposizione dei comandi e il raddoppio degli acquisti in armi fatti senza alcun coordinamento. Invece una vera difesa europea deve prevedere, sostengono con diversi accenni i tre caballeros, forze armate uniche, un comando unificato e sistemi d’arma coordinati cosa che farebbe spendere meno e meglio le risorse da investire.

Bè, sapete che vi dico? Che questo ragionamento non fa una piega e i tre caballeros hanno ragione a farlo. Teoricamente però. Aggiungo solo due considerazioni.

Prima: li hanno ascoltati bene i manifestanti convinti che per avere Pace bisogna mettere al bando tutte le armi? Perché con quel discorso i tre appaiono essere puri razionalizzatori della spesa per armamenti.

Seconda: per fare quello che dicono, cioè la sacrosanta Difesa europea unica, unitaria, unificata, chiamatela come volete, ci vorranno tra i 5 e i 10 anni. Non sto a specificare la complessità dei passaggi tecnico – giuridici, ammesso che siano più facilmente superabili di quelli politico – istituzionali. Dunque la proposta attuale di riarmo dei singoli Paesi è quella immediatamente praticabile per superare rapidamente il gap con la Russia aggressiva determinato dal sottrarsi degli Usa. Tutti sanno che la strada principale è l’altra, alla quale ci si potrà, mano a mano, avvicinare trovando modalità di coordinamento a partire dalla fase attuale. Quindi, pacifisti compulsivi niente paura! Con quella obbiezione Conte, Fratoianni e Bonelli hanno trovato il modo di “buttarla in caciara”, come si dice a Roma di una cosa che non si farà mai perché sommersa dalle chiacchiere inutili. Ecco, quella proposta che sembra di buon senso in realtà è una chiacchiera inutile che serve a trovare il modo per non farne niente. Capito i furbacchioni?

Questo è un classico della sinistra massimalista e parolaia, che punta in alto, ma non per realizzare qualcosa, ma per non farne niente e sentirsi in pace con la (falsa) coscienza di averci provato difronte ad un nemico impari, “sol’io combatterò, procomberò sol’io”, sipario e fine dello spettacolo. E’ stato così per la legge sulla violenza di genere. Sarebbe stato così anche per le unioni civili se Renzi non avesse strappato ad Alfano il compromesso sul rinvio delle adozioni e conseguentemente preteso la fiducia al suo governo su quel provvedimento.

Rischiando di essere mandato a casa per una legge di civiltà che certe minoranze non gli hanno neanche riconosciuto. In compenso se ne ricordarono i cattolici integralisti al momento del voto sul referendum costituzionale.

Quando si dice che il tutto e subito è il migliore alleato del niente e mai.

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