Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
NELLA TERRA DEI CACHI.
Giorgia Meloni, o ci fa o ci è. Dopo gli affari di Maria Calzetta con Trump e Musk, fatti per ingraziarseli e che i due hanno capitalizzato in cambio di una pacca sulle spalle, ora si vanta dei buoni risultati sull’occupazione che, in realtà, sono effetto della riforma del mercato del lavoro fatta da Matteo Renzi col Jobs Act.
Proprio quello che Landini, Schlein & C. vorrebbero cancellare col prossimo Referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno prossimi. Per puro gusto distruttivo di una riforma che ha dato risultati positivi, ma che non li vide protagonisti. Dunque l’occupazione c’è, ma è il lavoro che è mal retribuito. I motivi sono tanti. Alcuni dipendono da certi datori di lavoro, animati solo dall’accumulazione del profitto e senza alcuna etica d’impresa. Ma nella maggior parte dei casi non è così.Imprese e lavoratori devono sopportare i costi, sempre crescenti, di una amministrazione pubblica burocratizzata al massimo e di un fisco opprimente che sottrae risorse e redditi a imprese e lavoratori.Se si aggiunge il caro energia si capisce che produrre a prezzi competitivi col resto del mondo è impresa ardua.Per aumentare salari, stipendi e pensioni, ad esempio, servirebbe tagliare di più le tasse sui redditi da lavoro. Una operazione che ha una piccola anticipazione col taglio del cuneo fiscale che, tuttavia, in assenza di una politica fiscale seria e di una riforma vera, prevede che l’aumento in busta paga sarà riassorbito dai tagli di spesa nei servizi pubblici che non troveremo, o che pagheremo di più.Anzi, che stiamo già pagando da più di un anno coi rincari energetici e il carovita. Una presa in giro! Meloni, per prendere voti, aveva promesso di tassare gli extraprofitti bancari e delle società energetiche.Aveva aggiunto che avrebbe tassato le Big Tech americane che drenano miliardi e pagano solo il 3% di tasse. Arriivata al governo da tre anni non ha fatto nulla di tutto questo. Quel poco che racimola per abbattere un po’ di cuneo fiscale ce lo fa pagare a noi.Ha avuto la fortuna di essere andata al governo dopo Draghi che aveva iniziato a sistemare alcune cose. Ma ora l’effetto Draghi è finito e perfino i fondi europei del PNRR non bastano più a coprire i dati di una mancata crescita.Siamo al 25° mese consecutivo di stagnazione della produzione industriale. Se dovesse arrivare una recessione dagli Usa, la cui probabilità dopo l’avvento di Trump è passata dal 3% al 75%, saremmo messi proprio male. E Meloni scompare. Poi riappare per un discorso ufficiale o per una intervista a un qualche telecameriere di Stato e senza contraddittorio per dire che va tutto bene. Fa finta che sia una tecnica di comunicazione, in realtà ha paura del confronto perché ne uscirebbe a pezzi.
Infatti ha buoni sondaggi, perché siamo un popolo di masochisti. Chissà quando ci sveglieremo?