Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
"Destino cinico e baro, quello della sinistra italiana. Non è mai stata in grado di liberarsi dall’estremismo.
La sua matrice socialdemocratica - cioè la matrice storica delle sinistre occidentali - è stata spesso schiacciata da ideologie illiberali, componenti antagonistiche, velleità rivoluzionarie. Dopo il 1918, i socialisti cedettero a un massimalismo che spaventò l’opinione pubblica e spalancò le porte alla reazione fascista. Dopo il 1945, furono per anni risucchiati nel campo anticapitalista e filosovietico del Pci. Quanto alle sinistre della Seconda repubblica, si sono rivelate deboli quand’erano all’opposizione e inefficaci quando andarono al governo a causa del peso che al loro interno avevano le componenti antiriformiste, i corposi residui postcomunisti, le spinte demagogiche del sindacato.
E la storia si ripete oggi. Sulla carta, il Pd sembra un’alternativa credibile. Promette riforme sociali, diritti civili, rispetto del mercato, cautela finanziaria. Ha esperienza amministrativa. Esprime egemonia culturale. È europeista, atlantista, filo-ucraino.
Ma i guai cominciano quando il partito - quotato al 20-25 per cento - deve costruire le alleanze. Perché qui la scelta di Elly Schlein sembra orientata a forze politiche che smentiscono l’identità stessa dei democrat. E cioè non tanto i rosso-verdi (elettoralmente poco influenti), ma i pentastellati di Giuseppe Conte. Ovvero un partito agli antipodi delle culture del Pd, del socialismo, del popolarismo, del liberalismo. Un partito che predica (e ha praticato quand’era a palazzo Chigi) spesa pubblica allegra, assistenzialismo, statalismo, ambientalismo ideologico, giustizialismo. Che si oppone a ponti, trivelle, nucleare, termovalorizzatori. Che cavalca il neutralismo e l’antioccidentalismo delle piazze. Che è ostile al riarmo europeo e indulgente verso Putin.
Inutile aggiungere che una simile alleanza - da Schlein a Fratoianni e a Conte - appare sbilanciata a sinistra, infiltrata dal populismo, incapace di sfondare nelle praterie liberali e moderate. Destinata perciò, come insegna una lunga storia, a restare minoranza nel Paese."