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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DI ACQUE S. P. A.

p. .....
Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.

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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Lentamente, gradatamente
mi affiorano i ricordi.
La tua testimonianza,
mamma carissima,
e non la donna
cinica e prepotente
ormai assente
e così .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Quante sono le mamme invisibili intorno a noi?

13/5/2025 - 7:53

Celebrare le Mamme Invisibili.


In un mondo dove la maternità viene spesso raccontata come un sogno naturale e spontaneo, ci sono storie che restano in silenzio.

La mia è una di queste.

Ho intrapreso il difficile percorso della procreazione assistita, e anche se non sono diventata madre, so cosa significa sperare, lottare, e poi fare i conti con un’assenza che pesa come una presenza mancata.

 

Oggi voglio dedicare un pensiero profondo e sincero a tutte le donne che, come me, hanno vissuto questo cammino.


La procreazione assistita mette alla prova il corpo, la mente e il cuore. Richiede cure, tempo, energie, e sacrifici economici non da poco. Ma soprattutto richiede una forza emotiva che non si può misurare. Ogni tentativo porta con sé una speranza nuova, ogni attesa è un momento sospeso, e ogni fallimento lascia ferite silenziose.

 

Quando il sogno non si realizza, resta un dolore che spesso non ha parole, nascosto dietro sorrisi di circostanza o risposte vaghe a domande troppo dirette.


Voglio celebrare le "MAMME INVISIBILI" perché per me significa dare dignità a un’esperienza che ha segnato profondamente la mia vita.

Anche senza un figlio tra le braccia, ho conosciuto l’attesa, l’amore incondizionato, la delusione e il lutto.

 

È tempo che queste emozioni trovino spazio nel racconto collettivo della maternità. Perché dietro ogni test negativo c’è una storia che merita ascolto, rispetto e delicatezza.


Rendere omaggio alle MAMME INVISIBILI è per me un atto d’amore e di verità.

È dire a noi stesse e alle altre: “Ti vedo, ti ascolto, ti sono vicina.” E con gesti semplici ma autentici, una parola, un abbraccio, uno spazio dove potersi raccontare senza giudizi; possiamo trasformare il senso di isolamento in una forza collettiva.

Possiamo creare una comunità dove il dolore trova accoglienza, e dove il sogno, anche se infranto, continua a vivere nella solidarietà tra donne.

 

Perché nessuna madre è davvero invisibile, se scegliamo di guardare con il cuore.


Irene Bachi



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13/5/2025 - 10:54

AUTORE:
Pinuccia

Io vorrei spendere due paroline per le mamme mancate, per quelle che non hanno avuto la forza, la disponibilità economica, la condivisione del partner, o il coraggio di intraprendere un cammino così lungo e pieno di ostacoli...
Ma anche a quelle, come mia figlia, che pur avendo innato un gran senso materno, e senza nessun pregiudizio o rancore, hanno preferito lasciar fare a madre natura...e quindi nulla nella culla!
Quante volte ho pensato al ruolo ingrato di "madamafortuna", per l'appunto bendata...dispensiera di prole, che cerca di indovinare, o regalare a casaccio, i bebe' anche a chi non li vuole!
E purtroppo quante ce ne sono di donne che rifiutano volutamente questo dono considerandolo un intralcio fastidioso...un fardello oneroso che vorrebbero delegare al maschio...che magari, invece, desidererebbe poterlo ricevere.