Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
Celebrare le Mamme Invisibili.
In un mondo dove la maternità viene spesso raccontata come un sogno naturale e spontaneo, ci sono storie che restano in silenzio.
La mia è una di queste.
Ho intrapreso il difficile percorso della procreazione assistita, e anche se non sono diventata madre, so cosa significa sperare, lottare, e poi fare i conti con un’assenza che pesa come una presenza mancata.
Oggi voglio dedicare un pensiero profondo e sincero a tutte le donne che, come me, hanno vissuto questo cammino.
La procreazione assistita mette alla prova il corpo, la mente e il cuore. Richiede cure, tempo, energie, e sacrifici economici non da poco. Ma soprattutto richiede una forza emotiva che non si può misurare. Ogni tentativo porta con sé una speranza nuova, ogni attesa è un momento sospeso, e ogni fallimento lascia ferite silenziose.
Quando il sogno non si realizza, resta un dolore che spesso non ha parole, nascosto dietro sorrisi di circostanza o risposte vaghe a domande troppo dirette.
Voglio celebrare le "MAMME INVISIBILI" perché per me significa dare dignità a un’esperienza che ha segnato profondamente la mia vita.
Anche senza un figlio tra le braccia, ho conosciuto l’attesa, l’amore incondizionato, la delusione e il lutto.
È tempo che queste emozioni trovino spazio nel racconto collettivo della maternità. Perché dietro ogni test negativo c’è una storia che merita ascolto, rispetto e delicatezza.
Rendere omaggio alle MAMME INVISIBILI è per me un atto d’amore e di verità.
È dire a noi stesse e alle altre: “Ti vedo, ti ascolto, ti sono vicina.” E con gesti semplici ma autentici, una parola, un abbraccio, uno spazio dove potersi raccontare senza giudizi; possiamo trasformare il senso di isolamento in una forza collettiva.
Possiamo creare una comunità dove il dolore trova accoglienza, e dove il sogno, anche se infranto, continua a vivere nella solidarietà tra donne.
Perché nessuna madre è davvero invisibile, se scegliamo di guardare con il cuore.
Irene Bachi