Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
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LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA.
Perché Meloni non è andata al vertice dei “volenterosi” ? Perché ha sbagliato la previsione sull’atteggiamento che avrebbe tenuto Trump rispetto a quel vertice.Trump è imprevedibile, ma lei ha sempre dato ad intendere di avere con lui un rapporto diretto e privilegiato. Il problema della premier è che questo non è vero, nel senso che Trump cerca di utilizzare chiunque per raggiungere i propri scopi, che spesso cambiano e blandisce di volta in volta chi gli da spago. Meloni gli è particolarmente gradita per le affinità politiche, che nel caso di Trump non significa condividere una linea ma soprattutto essere capaci di aderire all’impronta ad ogni sua giravolta. Ma non sempre è chiaro l’intendimento del presidente.In questo caso Meloni era convinta della contrarietà di Trump all’iniziativa dei volenterosi. D’altro canto, in assenza di istruzioni specifiche, circostanza che la dice lunga sul peso della presenza di Meloni nei pensieri di Trump, la PdC ha agito in analogia col passato, nel quale il Presidente Usa si era espresso negativamente sulle iniziative dei volenterosi.
Così la nostra ha assunto una linea per così dire italiota, nella peggiore delle tradizioni dell’italietta opportunista e servile: per compiacere Trump non ha partecipato all’incontro, ma per tentare di mantenere un contatto con gli europei, ha mandato un video. Come una qualunque influencer, con la differenza che i leader europei non sono un pubblico influenzabile come quello dei suoi fan italiani.Passi se avesse avuto il plauso di Trump. Il guaio è che Trump, viceversa, ha pubblicamente apprezzato l’iniziativa dei volenterosi, ma troppo tardi per darle il contrordine camerati. Ormai Meloni si era già confezionata in formato Vianello “noi no, no noi, noi no”.La scomparsa di Papa Bergoglio le ha scombinato tutti i piani, il funerale del Pontefice ha cambiato di colpo calendari e relazioni e il ponte Meloni non serve più.
L’elezione di Papa Prevost, poi, è una sponda forte alla ricerca di una pace giusta in Ucraina, che significa comprensiva nei confronti dell’aggredito. Tutto il contrario della partenza di Trump. Una campana Usa che suona diversamente da quella di Washington.Altro che campionessa in politica estera! Tranne che nelle valutazioni dei suoi caudatari, con Calenda al seguito, il mese di aprile per Meloni è stato un disastro e anche maggio non si presenta affatto bene.
Poi ci sono Salvini e Conte, che continuano a parlare a vanvera dicendo che i volenterosi, in particolare Macron, preparano la guerra. Niente di più falso. Semmai prevengono l’allargamento della guerra.L’ultima che hanno inventato è che l’occidente aveva puntato sulla perdita di Putin. In realtà in occidente si è sempre puntato sul fatto che Putin non dovesse vincere e per questo è stato dato, e si continua a dare, sostegno militare all’Ucraina. Perché Putin si convinca che non vincerà mai e solo questo lo convincerà a trattare la pace, essendo evidente che è lui il Signore della guerra.Infatti Putin non ha vinto, tanto è vero che continua a dire che la guerra finirà quando avrà raggiunto i suoi obbiettivi.
Obbiettivi irraggiungibili. Per questo Putin sarà costretto a trattare dalla resistenza dell’Ucraina, dal sostegno dell’Europa e anche dalle pressioni Usa che, da ultimi, stanno capendo chi è che vuole la guerra.
E al diavolo le bugie di Salvini e Conte.