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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Vorrei ringraziare i ragazzi dell ufficio informatica .....
Pensieri, dubbi e parole di Falcone: “Non ho paura .....
Trump e Pepe Mujica, due mondi capovolti: il giorno .....
C'è del vero in ciò che scrivi, ne convengo. Però .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Visti da vicino...
di Valdo Mori
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Palestina-Gaza
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Le Frasi
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Con chi è prodigo l'amore
con la gioia o col dolore?
Ah poterlo misurare!
Oh poterlo soppesare!
Sono certa che fa il pieno
di dolore.
E di gioia? .....
Buongiorno,
guardiamo se scrivendo qualcosa anche qui, oltre che averlo fatto su PisaToday, qualcosa si possa muovere.

Alla c. a Resp. Servizio .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
•Donne e cibo: tra nutrimento, desiderio e tormento

4/6/2025 - 17:39


Donne e cibo... sostentamento? Piacere? Senso di colpa?
Un tema che ci sta a cuore, un universo tutto da scoprire. La Redazione di Spazio Donna, sensibilizata dallo scritto inviatoci da Paola Magli, vi invita a esplorare insieme questo legame profondo, a raccontare le vostre esperienze e a condividere le vostre riflessioni.

Cosa bolle in pentola? Scrivete, siamo curiose di leggervi!

 È tempo di pensieri verso la bella stagione, il desiderio di sole, di mare, di un corpo che si scopre, che si libera dagli abiti pesanti dell'inverno. Un corpo che vorremmo sentire più leggero, più in forma, quasi come se solo così potessimo sentirci “a posto”.

È inevitabile, per molte di noi, riflettere sul rapporto conflittuale che abbiamo con il cibo, sul piacere di nutrirci come vorremmo davvero. E ancora una volta, il pensiero corre a come siamo state educate, come donne, rispetto al mangiare.Ad esempio, mia nonna e mia madre servivano prima tutti gli altri – gli uomini, i bambini – porzioni generose, con le parti migliori. A noi bambine arrivava qualcosa di più piccolo, più semplice. Mia madre mangiava per penultima, mia nonna spesso solo ciò che restava, in piedi, quasi in silenzio.Anche durante le feste, le donne erano le cameriere: tra una portata e l’altra, mentre gli altri stavano seduti a chiacchierare, loro correvano tra i piatti. Se avanzava qualcosa, forse riuscivano a mangiare; altrimenti, rubavano qualche boccone qua e là.

Questa rinuncia, questa invisibilità femminile a tavola, ha radici profonde. Per secoli alle donne è stato negato il diritto al piacere di mangiare, e ancora oggi ne portiamo le tracce nei disturbi alimentari, nei sensi di colpa, nella fame trattenuta, nella paura di desiderare. L’anoressia, la bulimia, l’ossessione per la magrezza estrema non sono solo patologie personali: sono anche espressioni culturali di un sistema che ci ha insegnato a temere il nutrimento e a vederci sempre “troppo”.

E così, la parità a tavola – faticosamente conquistata – è ancora fragile. Sotto la pressione di modelli estetici rigidi, continuiamo a doverci giustificare se abbiamo appetito, se mangiamo con gusto, se non vogliamo sentirci in colpa dopo un pasto.

Oggi, però, qualcosa sta cambiando. Siamo più consapevoli. Stiamo iniziando a interrogarci su questi condizionamenti. Leggiamo, ci confrontiamo, mettiamo in discussione l’idea che il cibo sia qualcosa da meritare, da controllare, da temere.

Tra i libri che aiutano a riflettere, "Fame. Storia del mio corpo" di Roxane Gay è una testimonianza potente su corpo, peso e trauma.

Oppure "Il corpo delle donne" di Lorella Zanardo, che invita a smascherare la rappresentazione distorta del corpo femminile nei media. E ancora, "Corpi che contano" di Judith Butler, che ci fa riflettere su chi stabilisce cosa vale e cosa no, anche nel nostro modo di abitare il corpo.

Forse, è tempo di educarci – e ri-educarci – al piacere del nutrimento, al gesto quotidiano del prenderci cura di noi stesse anche a tavola. Non come un atto di trasgressione, ma come un atto di libertà.

 

Paola Magli



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