Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Sempre fuori dal tempo.
Si dice che la Meloni sia per il Job Act di Renzi, in realtà è falso, era in Commissione Lavoro della Camera con me quando approvavamo il Job Act, era contro, infatti il suo partito votò contro.
Votarono a favore quelli della Cgil, si è così, in Commissione Lavoro c’erano 21 deputati del Pd, 14 provenivano da ruoli apicali della Cgil, compreso il Presidente, Cesare Damiano, compreso la rappresentante del Governo in Commissione, Teresa Bellanova.
Cioè, si può dire che il Job Act è stato un provvedimento del Pd con il voto della Cgil in Parlamento che timidamente protestava fuori dal Parlamento.
9
E non era solo una imposizione del cattivo Renzi, del sacrilego partito di Renzi, PdR, no. No.
Pensate che D’Alema, Bersani, e chi più ne ha più ne metta, i babbi di Ella, prima di Renzi, prima del Job Act, prima, quando Bertinotti promosse il referendum per estendere l’art 18 a tutte le imprese, anche quelle sotto i 15 dipendenti, i babbi di Elly, fecero campagna per il non voto.
Si avete capito bene. Per il non voto.
Per i babbi di Elly, non votare era democrazia, per Ella è fascismo. Come va il mondo.
Pensate c’era un barlume di riformismo anche nei babbi di Elly. Perché? Perché governando avevano capito che quelle regole antiche, di un mondo antico, fatto di padroni, fabbriche e operai, non c’era più. E che quelle regole bloccavano le assunzioni. Creavano la paura di assumere. Perché se io imprenditore mi devo tenere un lavoratore a forza, anche se penso non vada bene, non assumo. Punto. Semplice.
Ma non deve essere un capriccio , perché interrompere quel rapporto mi deve costare. E così arrivo’ il Job Act. Semplice.
Adesso i figli dei D’Alema e dei Bersani vogliono tornare ai nonni.
Per fare autocritica.
Con l’abbraccio entusiasta a volte, molte volte, di molti dei “criticati”.
Ma pensate un po’. Pensate un po’.
Concludo questa fiera delle capovolte.
I nonni, cioè i Berlinguer e chi più ne ha più ne metta, non votarono lo Statuto dei Lavoratori e l’art 18. Non lo votarono.
Perché lo fecero i socialisti e i democristiani.
Adatto per quel tempo.
I nonni di Elly erano fuori dal tempo anche allora.
Come Elly oggi.