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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

. . . per ora non si rigira nella tomba, ma potrebbe .....
. . . . . . . . . . farebbe bene a smettela di fà .....
Vorrei ringraziare i ragazzi dell ufficio informatica .....
Pensieri, dubbi e parole di Falcone: “Non ho paura .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

Pubblichiamo uno per volta gli articoli che ci avete mandato sul tema "donne e cibo"

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Visti da vicino...
di Valdo Mori
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Palestina-Gaza
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Le Frasi
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Con chi è prodigo l'amore
con la gioia o col dolore?
Ah poterlo misurare!
Oh poterlo soppesare!
Sono certa che fa il pieno
di dolore.
E di gioia? .....
Buongiorno,
guardiamo se scrivendo qualcosa anche qui, oltre che averlo fatto su PisaToday, qualcosa si possa muovere.

Alla c. a Resp. Servizio .....
di Emiliano Liberati
CARO SEGRETARIO

9/6/2025 - 22:52

CARO SEGRETARIO


E no caro Segretario, proprio no. Te lo dico da iscritto storico alla Cgil che per te, chissà, ha la colpa di essere "renziano" e di aver votato NO ai pretestuosi quesiti sul lavoro e SI' solo a quello sulla cittadinanza che sei riuscito a trascinare nel vortice della tua disfatta.
Ti dico no perchè malgrado numeri umilianti che declassano ulteriormente un sindacato ormai simile a un partito e a qualcosa di poco libero dove le opinioni vengono imposte e non discusse, hai detto che intendi insistere sulla stessa strada. Forse sarà la delusione ad averti tolto lucidità, la stessa che ti è mancata quando hai eretto il vessillo identitario contro il nemico da colpire, già Premier e con l'onta di aver portato qualche tutela e qualche posto di lavoro in più e stabile. Precisamente un milione e duecentomila.
E siccome sono cresciuto in questa sigla che ho adorato in un altro tempo, mi piacerebbe che sfruttassi questa occasione come un punto di ripartenza slegato dal populismo che ti caratterizza. In una fase dove sarebbe utile unire a una politica responsabile un sindacalismo analogo. Rinnovando il pensiero che un tempo anticipava i tempi e che ora, invece, si limita a inseguirli assecondandoli nelle espressioni peggiori, tra cui, appunto, il predetto populismo.
Il dato referendario è solo la cifra di una Cgil scomparsa dall'immaginario culturale delle persone, altro che crisi democratica. Quasi un bivacco reduce di finti pensatori nascosti dietro al pratichificio a cui l'organizzazione si è ridotta. Perchè sai quanto me che quell'antica tensione ideale che fu propria di grandi uomini come Di Vittorio, Lama e Trentin, oggi è stata sostituita da uno sterile gruppettarismo da agitatori di piazza.

Perfino quella romana di sabato scorso utilizzata in preparazione del Referendum fallito com'era nelle cose e come ti era stato detto.
Ma tu hai insistito per una resa dei conti che sovvertisse gli equilibri del Centrosinistra a cui dovresti guardare come opzione utile per superare la tragedia meloniana. Che forse ti interessa per avere un nemico accomunante che compensi la tua carenza di proposte reali.
Infine: non gioire per il corollario ruffiano di cui ti circondi a monte come a valle in quelle camere del lavoro una volta luogo di confronto solidale. Ora semplici luoghi burocratici che avrebbero bisogno di essere riformati come la sigla che rappresenti. Perchè di sindacato ci sarà sempre bisogno, ma nella visione riformista di un Paese che sappia cambiare insieme a chi prova a rappresentarne le istanze.
Intanto è giusto che cuocia nel tuo brodo che serve a crescere, è bastato solo aspettare.
Salutami Elly con cui condividerai la delusione che di fondo hai cercato e hai trovato. E quando pensi alla sinistra cerca di pensare a quella di Giuseppe, Luciano, Bruno e Teresa. Compagni straordinari per cui la coerenza non è mai stata fissità.
Fanne buon uso, detto da un semplice iscritto pro – tempore per cui la crisi democratica è pure quella provocata da organizzazioni sempre più distanti dai bisogni di chi lavora e di chi da' lavoro. Non due grandezze contrapposte ma da armonizzare, cosa che tu per primo e per il ruolo che hai, dovresti favorire.
La vita non è fatta solo di nemici ...

Ciao







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