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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Se oltre a combattere
quotidianamente
Con mille problematiche
legate alla salute
al reddito
al lavoro
alla burocrazia
al ladrocinio
alla frode
alla .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
IL PROVERBIO
Mangia bene e caca forte....

14/10/2010 - 16:01

Il proverbio di oggi:
Mangia bene e caca forte,

non aver paura della morte!

 

Il modo di dire:

Non fare un pasto a garbo

Non fare un pasto come si deve, ma la forma espressiva si può estendere a qualunque cosa non venga effettuata secondo le regole, con evidente insoddisfazione.

 

 

Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini

 

SUGO

Lett: SUGO.

Dal latino sucus, umore, è [il succo che si spreme da carne o da erbe e ne contiene la sostanza].

In dialetto, oltre a questo significato, il sugo era anche il nome dato a quell’ammasso di paglia e sterco di vacca che veniva realizzato accumulando la lettiera delle stalle.

Vicino alle case, talvolta delimitato da un basso muretto di mattoni, la lettiera formava un cumulo basso, squadrato, e col tempo subiva una trasformazione batterica e diventava sugo: un ottimo, se non il migliore, concime naturale.

Nella trasformazione la reazione chimica produceva calore che si manifestava, specie in inverno, con una nuvoletta di vapore che aleggiava sempre sopra la paglia. Salendoci sopra a piedi nudi era soffice e le gambe vi affondavano dando una piacevole sensazione di protezione e di calore. Ricordo però di non aver provato questa gradevole sensazione la volta che, per sfuggire ad una secchiata in piazza della Libertà a Migliarino (c’erano le “carrozzine”, da sempre occasione di divertimenti sfrenati e non di rado eccessivi!), mi sono ritrovato piantato nel sugo del Franceschi con tanto di scarpe e pantaloni “boni”. Ricordo ancora, di quella notte, lo strano suono di risucchio che facevano le suole delle scarpe quando le ritraevo da quella melma molliccia e la contentezza della mia mamma Cosetta al mio rientro a casa in quelle condizioni.

 

SUZUKI

Suzuki era il nome di una grossa barca a motore che sul finire degli anni ’50, nella stagione estiva, faceva un servizio di trasporto dei bagnanti dai ponti di Migliarino fino a Bocca di Serchio.

In quegli anni per poter arrivare al mare bisognava attraversare la proprietà Salviati ed era necessario un permesso scritto, una specie di lasciapassare, che veniva rilasciato “alla Catena”. Così infatti si chiamava quel casottino in prossimità del Circolo Acli che segnava il confine esterno della parte recintata della proprietà Salviati, tuttora esistente.

Era rilasciato dalle “guardie del Duca” che presidiavano la proprietà e dava il diritto di oltrepassare la catena (fisicamente presente nella strada) con le biciclette per poi percorrere le strade polverose che attraverso la pineta portavano fino al mare.

Chi non voleva sobbarcarsi questa fatica poteva usufruire di questo mezzo a motore che dai ponti, per via d’acqua, portava fino alla Bocca.

La barca era munita di un motore diesel e poteva portare una ventina di passeggeri.

Il servizio iniziò verso il ’58-59 con corse giornaliere per tutta la stagione estiva ma non ebbe, tuttavia, il successo che il suo ideatore, Vairo Stefani, si era augurato.

I passeggeri per ogni corsa non erano molti ed il servizio di trasporto andò avanti solo alcuni anni, sopravvivendo stancamente con i proventi derivati dai pochi clienti e da qualche gita organizzata, finché fu definitivamente soppresso.

Il motivo dello scarso successo dell’iniziativa va ricercato forse nel fatto che quelli erano anni in cui anche il piccolo prezzo che i passeggeri dovevano pagare per il trasporto era di peso alle famiglie che preferivano recarsi al mare con mezzi propri, senza dover spendere niente. Anche il piacere della bella gita lungo il fiume, ancora più selvaggio di adesso, non aveva, a quel tempo, lo stesso fascino che può suscitare oggigiorno. Il contatto con la natura i contadini e gli altri lavoratori delle campagne lo trovavano giorno dopo giorno nei loro impegni quotidiani ed il fascino del nuovo era

rappresentato caso mai dalla città con la sua moltitudine di gente, di luci, di vetrine, di prodotti, di automobili.

Il servizio, oggi, avrebbe riscosso sicuramente un ben altro successo ma al tempo in cui fu ideato e realizzato da Vairo Stefani le condizioni erano diverse e l’idea, sicuramente felice, ebbe la sventura di essere collocata probabilmente in un momento sbagliato.

 

SVAGELLARE

Lett: nc.

Non si trova in italiano nessun verbo simile a questo svagellare che  significava delirare, parlare in modo incoerente, come accadeva talvolta in occasione di una febbre molto alta.

si usava dire anche, per trasposizione, in occasione di un’affermazione ritenuta sbagliata, di un discorso non corretto.

 

 

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