Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Benvenuti nella nuona veste del nostro giornale.
Tanto per riempire uno spazio, che di quello ora ce n'è in abbondanza, ho pensato di farvi vedere alcune vecchie carte o insegne pubblicitarie che circolavano nel comune.
La prima è quella del mitico "Calzaturificio Sioux", uno dei primi ad insediarsi nell'attuale area industriale della Traversagna e che diede lavoro a decine e decine di paesani.
La foto l'ha inviata l'amico Bobo dicendo che è stata rinvenuta dietro un quadro. Si tratta di un'etichetta adesiva, ma carica di storia, una stroria che non conosco bene e che quindi pregherei qualche "pensionato" della perduta fabbrica in questione di raccontarci qualcosa di quel periodo.
Le altre due sono semplici carte da imballaggio che, dopo aver adempiuto il loro primitivo servizio, sono andate a fare da copertine a libri che ho trovato in giro.
Il "Pastificio fratelli Cinacchi", poi passato a forno per pane, è stato creato e portato avanti dai fratelli Erardo e Vando, ormai scomparsi.
Pescatore sfegatato il primo e cuoco eccellente il secondo, hanno cotto tonnellate di torte e pane, cuocendo anche, in prossimità della "Festa di maggio", anche centinaia di torte co' bisheri ai migliarinesi che le portavano al forno.
L'altra della "Merceria Mafalda e Ettore" è un bel ricordo della bellissima coppia di Mafalda, la magnifica donna che gestiva il negozio, e di Ettore, aitante e tenebroso che girava con l'auto per i paesi vendendo merce e regalando sorrisi e simpatia.
Sono semplici ricordi, che non fanno nessuna storia, ma che sono molto difficili a dimenticare.
u.m.