L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
INTERVENTO
SAN GIULIANO - La vicenda del teleriscaldamento di San Giuliano è ormai agli onori della cronaca da molto tempo. Tra questioni giudiziarie e tecniche non è semplice avere un quadro chiaro della situazione a parte il fatto, tanto semplice quanto grave, che 160 famiglie che avevano un contratto per il servizio di riscaldamento si sono trovate "al freddo".
L’ultima notizia è di pochi giorni fa, quando è stato detto ai cittadini sostanzialmente di arrangiarsi.
Come associazione ambientalista, a questa situazione, di per sé grave, aggiungiamo il fatto che con questa vicenda San Giuliano si candida a diventare un caso europeo: infatti, mentre dappertutto si installano reti di teleriscaldamento (magari alimentate da cogeneratori a biomasse), da noi si smantellano e si lascia che i cittadini disperati ritornino alla vecchia caldaietta autonoma (sistema meno efficiente e quindi più inquinante).
Dispiace che l’amministrazione, per quanto non responsabile del problema iniziale, non sia stata in grado di risolvere il problema, tenendo un atteggiamento rinunciatario.
La questione dell’energia è oggi centrale, tanto a livello internazionale, quanto a livello delle amministrazioni locali, chiamate a dare il buon esempio ai cittadini, e ad incentivarli a comportamenti e soluzioni impiantistiche sempre più virtuosi.
A San Giuliano questo non sta avvenendo e, anzi, si procede alla sostituzione dell’impianto di riscaldamento della piscina senza pensare, ad esempio, ad un suo collegamento con il teleriscaldamento stesso, allungandone così il funzionamento durante l’anno e di conseguenza il rendimento. Non è compito nostro indicare la soluzione giusta, ma denunciare la gravità della situazione e spronare l’amministrazione perché adotti una politica energetica complessiva, e si adoperi per la salvezza del teleriscaldamento; per i cittadini e per l’ambiente.
Venerdì si è svolta un’assemblea pubblica in cui sono state avanzate delle proposte, ci sembra la direzione giusta. Al di là del merito comunque, invitiamo tutti a fare la propria parte per arrivare ad una degna conclusione.
Aggiungiamo una riflessione: è davvero meglio delegare al privato la gestione dei servizi essenziali? Almeno in questo caso ci sembra proprio di no...
Marco Ricci Legambiente Pisa