Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.
Intesa raggiunta in Regione con operatori, aziende e associazioni
E' accordo sul prezzo del latte: sale a 38 euro al quintale
Salvadori: «Risultato positivo che produrrà buoni effetti per il settore»
di Chiara Bini
Firenze Accordo raggiunto sul prezzo del latte bovino. Il risultato è stato raggiunto nell'ambito dell'incontro che si è svolto in Regione con gli operatori del settore tra cui imprese acquirenti del latte alimentare, organizzazioni professionali agricole e diverse associazioni.
Nel periodo compreso tra il primo ottobre 2010 e il 30 aprile 2011 agli allevatori toscani sarà corrisposto un prezzo medio di stalla di 38 euro al quintale (0,38 euro/kg). Dunque, oltre 2 euro in più della cifra pagata fino ad oggi che si attestava sui 35,5-36 euro al quintale.
"Un risultato positivo - dichiara l’assessore all'agricoltura Gianni Salvadori che era presente all'incontro– che comporterà effetti economici significativi nella gestione e nella programmazione delle attività delle azie nde che adesso potranno contare su prospettive più incoraggianti. I prezzi di mercato del latte alla stalla non potevano restare così scarsamente remunerativi, una condizione che indeboliva ogni garanzia di sopravvivenza".
Il comparto riveste una grande importanza nel panorama produttivo zootecnico regionale: sono circa 300 le aziende con una produzione che si aggira sui 70 milioni di chili di latte all’anno. Una realtà produttiva fondamentale per l'economia toscana, non solo per il valore estrinseco della produzione in sé, ma anche per la qualità del prodotto e per l’apporto significativo al presidio del territorio e al mantenimento del paesaggio, dovuti alla presenza costante dell’uomo in campagna.