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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

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di Mattia Feltri da www.huffingtonpost.it
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DI MARCO LEONARDI
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di Paolo Pombeni
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masini.sindaco@virgilio.it
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C'è qualcosa, un tesoro
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VECCHIANO
Stop della Regione alle costruzioni nelle zone alluvionate dal Serchio: bloccata Ikea?

10/11/2010 - 7:21

La Regione Toscana blocca le edificazioni nelle zone alluvionate, comprese quelle che sono state inondante dal Serchio. Siccome anche la zona dove dovrebbe sorgere Ikea è una delle zone colpite dall'alluvione, si tratta di uno stop anche  al progetto?

 

 

COMUNICATO

 

Susanna Cressati
Firenze - Stop alle edificazioni nelle zone delle province di Massa Carrara e Lucca colpite da frane e dissesti idrogeologici il 31 ottobre e il primo novembre scorsi e in quelle devastate nel dicembre 2009 dalle rottura degli argini del Serchio e del Calice Ombrone (Pt).


Il presidente della Regione Enrico Rossi ha emanato due decreti che partono da identiche motivazioni: l'urgenza e l'indifferibilità della messa in sicurezza delle zone colpite, la necessità di procedere alla verifica delle classi di pericolosità contenute negli strumenti urbanistici e al loro eventuale adeguamento, e la necessità della verifica e dell'adeguamento dei piani di protezione civile.


«Le misure cautelari – spiega il presidente Enrico Rossi - dureranno fino a 8 mesi, al massimo un anno, e durante questo periodo di tempo, dedicato alle verifiche, saranno consentiti esclusivamente interventi finalizzati al ripristino delle condizioni di sicurezza. Vogliamo prenderci una pausa seria di riflessione, perchè non possiamo permetterci mai più di edificare in Toscana senza prima aver realizzato tutte le necessarie condizioni di sicurezza. Verificheremo a breve anche la legislazione in materia e se necessario la riorienteremo nella direzione di questo obiettivo di tutela dei cittadini. Tutto questo produrrà una vera svolta nel territorio».

Modalità e tempi
Per il primo decreto, come si è detto, le misure cautelari dureranno per un periodo di 8 mesi, rinnovabile fino ad un massimo di 12 mesi. I Comuni hanno 20 giorni di tempo per perimetrare le aree interessate e inviare le cartografie alla Regione. Il Settore sistema regionale di protezione civile ha a sua volta 10 giorni per validarle. Entro ulteriori 10 giorni le Province inviano alla Regio ne le documentazioni e i piani di manutenzione delle opere idrauliche. Le Province hanno inoltre 90 giorni di tempo per verificare la coerenza tra i livelli di rischio e il servizio di piena. I Comuni, sempre a 90 giorni dalla validazione dei perimetri, procedono alle verifiche delle legittimità urbanistica-edilizia dei manufatti e ne informano la Regione. Contemporaneamente i Comuni devono verificare la validità della classi di pericolosità contenute negli strumenti urbanistici, eventualmente adeguarle, e adeguare anche i piani di protezione civile. Nelle more della perimetrazione i Comuni sono tenuti a valutare eventuali domande di trasformazione dei suoli in relazione al possibile aggravamento dei rischi.
Anche per le zone interessate al secondo decreto le misure cautelari valgono per un periodo fino a 8 mesi, rinnovabile fino al massimo di 1 anno. I Comuni hanno in questo caso 30 giorni di tempo per perimetrare le aree ancora interess ate da criticità, mentre la Regione ha 10 giorni per validarle. Anche in questo caso nelle aree perimetrate saranno consentiti esclusivamente interventi per il ripristino di condizioni di sicurezza. Province e Comuni procedono poi nelle attività di verifica e adeguamento con le stesse tempistiche previste nel primo decreto.

SCHEDA - Calamità 2009 e 2010, il punto sugli interventi

Alluvione Natale 2009
A meno di un anno dall’alluvione che ha colpito le province di Lucca, Pisa, Massa Carrara, Pistoia e Prato a cavallo tra Natale 2009 e Epifania 2010, sono partiti tutti i lavori di messa in sicurezza dei territori.
Ad oggi sono 68 i milioni di euro con i quali da fine mese si inizierà a liquidare i privati (ai quali verrà rimborsato il 100% dei danni ammissibili) e le imprese (alle quali sarà rimborsato il 91% dei danni ammissibili) danneggiati.
Le risorse stanziate dalla Regione sono invece da tempo già investite per gli interventi di somma urgenza e le spese di soccorso.
La Regione Toscana è intervenuta nel post alluvione con un finanziamento di 67 milioni di euro dal proprio bilancio destinati alle spese di prima emergenza, per gli interventi per la messa in sicurezza idraulica e per l’assistenza sanitaria e psicologica alle popolazioni:
4 milioni sono del fondo regionale della Protezione civile
25 milioni sono stati destinati alle opere di difesa idraulica lungo le aste dei suoi maggiori fiumi,
altri 25 milioni sono stati riservati agli interventi sulle frane
8 milioni per la difesa del suolo nei comuni montani
infine altri 5 milioni di euro sono stati destinati a pagare gli interessi sui mutui richiesti dalle imprese danneggiate
A questi si sono aggiunti i 12 milioni destinati alla Toscana dei 20 stanziati dal Governo per le tre regioni più colpite (T oscana, Emilia e Liguria) dal maltempo di fine 2009, inizio 2010
Infine, è di pochi giorni fa la conferma dell’arrivo dei 52 milioni stanziati dal governo nel decreto "emergenza-Abruzzo", tanto che la Regione ha potuto anticipare la somma corrispondente.
Complessivamente per riparare i danni dell’alluvione di Natale 2009 sono stati resi disponibili 135 milioni di euro: si tratta di 67 milioni di euro di fondi regionali e di 68 di risorse statali.
La Regione è intervenuta con una cifra pari a quella del Governo.
Negli ultimi 2 anni la Regione ha effettuato investimenti o stanziato cifre per la difesa del suolo per un totale di 196 milioni di euro.
Per mettere in sicurezza l’intero territorio regionale servirebbe una cifra di circa 3 miliardi di euro.

Situazione a Massa dopo le frane di Ognissanti 2010
Le forti piogge cadute domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre nell’area di Massa si sono sommate alle abbondanti precipitazioni cadute nel mese di ottobre e hanno provocato decine di frane e 3 vittime.
Nell’intera giornata di domenica 31 e fino alle 9.30 di lunedì mattina il pluviometro di Massa ha registrato 220 millimetri di pioggia, che corrispondono a 5 temporali di forte intensità. Per avere un confronto nel mese più piovoso di quest’anno, a giugno a Massa, in 30 giorni sono caduti 209 mm di pioggia.
Il presidente della Regione Enrico Rossi ha firmato il 2 novembre la dichiarazione dello stato di emergenza regionale per le province di Massa Carrara e Lucca. A questo provvedimento si è aggiunto quello deciso venerdì 5 dal Consiglio dei ministri che ha incluso la Toscana tra le regioni nelle quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale.
Il 3 novembre la Regione ha deciso di azzerare il proprio fondo 2010 della Protezione civile, desti nando agli interventi sulle frane di Massa 7 milioni di euro, in attesa dello stanziamento nazionale.
La Regione ha varato anche un piano straordinario per la manutenzione dei boschi, con uno stanziamento di 44 milioni in 3 anni, di cui i primi 12 solo per il 2010. Serviranno la manutenzione dei boschi e per piccole opere di tutela idrogeologica. Sono risorse che si aggiungeranno ai 30 milioni di risorse ordinarie per il programma forestale.

La situazione in questo momento

Al momento la situazione appare sotto controllo, anche se nel frattempo è ricominciato a piovere, sia pur in maniera non intensa.
Il pluviometro di Candia Scurtarola (situato a 150 metri di quota sulle colline massesi) ha registrato 2,4 millimetri di pioggia tra le 9.00 e le 10.00 di questa mattina ed un cumulato di 24,6 millimetri nelle ultime 36 ore.
Nella nottata non si sono registrati ulteriori allarmi, anche se la situazione rimane di estrema precarietà a c ausa del suolo imbevuto d’acqua.
Le squadre di volontari restano allertate e pronte ad entrare in azione così come le idrovore per eventuali nuovi allagamenti nella fascia costiera. La Protezione civile regionale ha provveduto a far arrivare sul posto 4 motopompe ed una insacchettatrice. Infatti si è provveduto a predisporre anche sacchetti di sabbia, in vista di eventuali nuove esondazioni
Sul fronte frane le due situazioni più critiche rimangono quelle di Mirteto / Via dell’uva, zona in cui si registrano una sessantina di cedimenti attivi e quella di Lavacchio, la frana che ha causato i due morti e sulla quale sono iniziati i lavori resi possibili dalla magistratura, che ha posto l’area sotto sequestro giudiziario.
Il numero degli evacuati al momento è stabile:
in tutto sono 168, molti dei quali evacuati a scopo precauzionale, ospitati o in albergo o da parenti:
128 a Massa
16 a Carrara
13 ad Aulla
7 a Montignoso
4 a Fivizzano
Buona la situazione dei corsi d’acqua della Versilia e dell’area apuana (dal Serchio, al Versilia, al Frigido al Carrione), tutti con livelli nella norma.

Fonte: Comunicato stampa
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