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Nei suoi numerosi articoli sulla storia del territorio, Franco Gabbani ha finora preso come riferimento, personaggi o avvenimenti storici, inquadrandoli nella cornice degli usi e delle norme dell'epoca.

Questa volta prende spunto da situazioni e argomenti curiosi, spigolature come le chiama.

Al di là dei fatti precisi, quello che colpisce particolarmente, è il linguaggio usato nei documenti, non solo formale e involuto, come da sempre ci ha abituato la burocrazia, ma spesso anche di difficile comprensione, esplicitando l'evoluzione continua della lingua e dei termini. 

Non credo che tutte le volte sia come tu dici.
Nelle .....
Bisogna essere chiari e dire democraticamente per chi .....
Stavolta a causa di un' auto parcheggiata fuori dal .....
. . . . . . . . . . . . . hanno fatto un " dispetto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Gabriele Paglialonga
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Arafat rifiutò, il governo israeliano di Ehud Barak disse sì.
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Comunicato di Uniti per Calci sui problemi alla nuova scuola media
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di Umberto Mosso
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Dalla pagina di Elena Giordano
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Che sia scricciolo o pettirosso
aquila o colibrì
vorrei tanto essere un uccelletto
Mi domando spesso cosa ci faccio qui
Non amo viaggiare, troppo .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Finalmente domenica al caffè letterario con Antonio Tabucchi

14/11/2010 - 8:19

Finalmente domenica al caffè letterario con Antonio Tabucchi

 

Ogni tanto è bello starsene in casa davanti alla tv, specialmente se fuori piove. Così domenica scorsa ho visto il dvd pubblicato da La Repubblica e L’espresso il 5 novembre in cui Antonio Tabucchi racconta, seduto nel suo studio e gesticolando di tanto in tanto con le mani, Miguel De Cervantes e il Don Chisciotte della Mancia.

 

Tutti sanno che Don Chisciotte è un cavaliere errante che esce di casa per andare a vedere di raddrizzare il mondo, perché lui ha in testa un’idea della realtà data dai libri di cavalleria della sua biblioteca e per questa immersione totale nella lettura "gli si riseccò il cervello" e perse il senno.

A un certo punto, dice Tabucchi, nei primi capitoli Don Chisciotte fa un patto con se stesso: facciamo che oggi io sono un cavaliere ed eccolo creatura vivente. Così come un bambino giocando dice: facciamo che sono Tarzan e in quel momento diventa un personaggio. Questo, spiega Tabucchi, un critico letterario lo ha chiamato "patto autobiografico e gioco dell’assoluto".

 

 Don Chisciotte parte per le sue avventure col piede sbagliato, perché è dentro questa logica del "come se", a lui non importa la realtà qual è, gli importa la realtà come gli fa comodo che sia, "como conviene que sea". È fatale che ogni sua uscita sia un disastro. Dice Tabucchi: "i sogni di Don Chisciotte sono d’aria, le pale del mulino massicce". Don Chisciotte è un fanatico, prende una botta dopo l’altra, sonore bastonature, ossa rotte, ma va avanti e non cambia mai la sua visione del mondo, perché questa sarebbe la sua vera sconfitta. Ma, aggiunge Tabucchi, la grande trovata di Cervantes è di aver inventato il cavaliere dalla triste figura un po’ comico un po’ nostalgico e di avergli messo accanto Sancho Panza, figura che serve a riequilibrare la situazione, coscienza ironica capace di riconoscere la realtà.

 

A un certo punto del dvd Tabucchi introduce il concetto di "comprensione tardiva". Dice che dietro un romanzo c’è un uomo e racconta la vita di Cervantes tutta dedita al servizio della corona spagnola. Ma in vecchiaia Cervantes finisce, incolpevole, in carcere; lì forse capisce che tutto quello a cui aveva creduto nella sua vita era una bella favola e scrive il Don Chisciotte due o tre anni prima di morire. E poi Tabucchi chiarisce il concetto con questa frase: "Un’età che urge e irrompe in un’altra". Fino ad allora Cervantes aveva scritto novelle di letteratura tradizionale. Da vecchio crea un personaggio dalla forza sovversiva come Don Chisciotte.

 

Non oso dire la mia sul Don Chisciotte. Voglio solo ricordare che ogni tanto, nella mia vita, mi sono imbattuto in questo personaggio. Le risate della mia prima giovanile lettura. La canzone di Guccini, bella e ideologica. Ultimamente ho anche partecipato a un laboratorio teatrale per spettatori consapevoli magistralmente condotto da Cataldo Russo il cui tema era appunto questo romanzo straordinario. Dunque, a Don Chisciotte sono molto affezionato. Mi piace giocare con i possibili mondi da costruire, ma sento forte il rischio che questo comporta. La salvezza, come insegna il filosofo Remo Bodei ("La politica della fantasia. Tutti a lezione dal Don Chisciotte"), forse non consiste nel rifiutare l’utopia, ma farla giocare con la realtà, come si suona un pianoforte a due mani.

 

Il dvd finisce con Tabucchi che legge una bellissima pagina del Don Chisciotte sulla libertà. L’immagine di Tabucchi è ferma, ma ogni tanto muove le mani: porta la destra alla tempia, poi per un attimo sul cuore e alla fine alza la mano sinistra in aria. Pare che dica: uscite da questo dvd, uscite da questo romanzo, uscite da questa finzione, uscite di casa e fate di testa vostra.

Ovidio Della Croce

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17/11/2010 - 13:07

AUTORE:
valeria

"La salvezza forse non consiste nel rifiutare l'utopia, ma farla giocare con la realtà". Come mi piace questa frase...la sento profondamente autentica e mia. Penso che colga il senso profondo del romanzo di Cervantes e mi far riaffiorare alla mente l'esperienza che abbiamo svolto con i ragazzi delle scuole medie di Ponte a Moriano e di Porcari (aimè quell'anno Ovidio non eravamo da voi)durante il laboratorio per spettatori consapevoli, sempre magistralmente condotto da Cataldo Russo. Quell'anno giocammo tanto con i ragazzi...giocammo a fare teatro, giocammo con il romanzo e i suoi contenuti, con l'autore e i suoi personaggi, nella speranza, anche un po' inconsapevole, che una realtà migliore esista, o che almeno sia possibile inventarsela insieme, anche se per gioco. Tra queste riflessioni e brevi memorie, caro Ovidio ti saluto ricordando con piacere anche il tuo toccante Don Chisciotte!!!

16/11/2010 - 12:38

AUTORE:
ovidio

Cin cin per Giuliano Pisapia che, nel cuore del berlusconismo, ha vinto le primarie milanesi.

Chi è Giuliano, un Don Chisciotte?

È un giurista garantista, un candidato che piace alla società milanese (dall'alta borghesia ai centri sociali), è un uomo di sinistra attento a quei contenuti (lavoro, immigrazione, diritti civili) necessari per riaccendere una nuova politica.

Da oggi Giuliano Pisapia è il candidato di tutta la sinistra al comune di Milano. Speriamo di superare la disillusione seguita alle molte batoste...

15/11/2010 - 12:18

AUTORE:
ilaria

Mi piace questo concetto che tu hai riassunto di "comprensione tardiva" e voglio leggerlo a mio modo: si può essere più liberi di quello che credevamo, si può sempre ricominciare (a fare, a imparare), non esiste il momento di dire "ormai". Cervantes in prigione è stato libero di scrivere qualcosa di potente; Mandela e Aung San Sou Ky non si sono detti ormai e appena fuori hanno ricominciato.
Concordo anche con Antonietta: senza un po' di pensiero magico - lo chiamerei anche creatività - sarebbe difficile immaginare tempi migliori e preparare il terreno.
ciao
Ilaria

14/11/2010 - 19:23

AUTORE:
Antonietta

Durante la mia esperienza di insegnante,non ho mai cercato di forzare, nei miei alunni, la fuoriscita dal "pensiero magico" ,quel loro modo di vedere il mondo a loro misura , organizzato sulla loro fantasia. Anzi, ho cercato di alimentare questo loro naturale approccio alla vita. E spesso mi sono chiesta se non fosse un errore di cui dovermi sentire responsabile. Mi rispondevo che la vita stessa avrebbe loro fatto da 'maestra', con la sua crudezza.
Ebbene sono ancora di questa opinione. E' vero, caro Ovidio, che la utopia e la realtà dovrebbero intrecciare un duetto in armonia tonale. Se l'utopia non fosse un sogno possibile e realizzabile non avremmo la Storia.Quella con la maiuscola!
Ora è necessario che tutti i Don chisciotte escano allo scoperto.
UTOPISTI, SOGNATORI, UNIAMOCI perchè abbiamo un compito sociale fondamentale da svolgere : ricostruire un pezzo della nostra storia come piace a noi. E so che a noi piacciono le cose ..belle e...giuste.Che ....col tempo si concretizzeranno e il finale sarà quello che noi sceglieremo!
Antonietta

14/11/2010 - 17:19

AUTORE:
MICHELE BARONI

Ciao Edi, un pò in ritardo sulla tabella di marcia mi accingo a commentare la tua rubrica diventata un piacevole appuntamento della Domenica, mentre mi ascolto un po' di buon sano vecchio Jazz. Come al solito i tuoi argomenti mi stimolano i sentimenti ed in particolare mi viene in mente che Don Chisciotte sono un pò tutte le persone che, in questo nostro periodo, politicamente e socialmente nauseabondo, dimostrano buon senso e buona volontà. Don Chisciotte però come giustamente sottolinei è anche non cambiare la visione del mondo e, è da questa mentalità che si riparte per modificare e migliorare tutto il mondo che ci circonda. La mia più recente eperienza "Don Chisciottesca" in questo senso la conosci bene ed è la lotta che abbiamo fatto inseme al mio condominio contro i soprusi di una multinazionale. Abbiamo si preso delle bastonature, abbiamo si avuto qualche ossa rotta ( e che ossa povera Nila) ma anche grazie a te e a tutti gli altri Don Chisciotte che ci sono stati vicini siamo andati avanti ed abbiamo raggiunto un traguardo che dai più era davvero considerato un mulino a vento. Per questo Edi voglio dire insieme a te contro tutti quelli che credono che la vita sia fatta solo di soldi e tornaconto:
UNA RISATA DONCHISCIOTTESCA ....VI SEPPELLIRA'. Buona Domenica, MIK

14/11/2010 - 9:43

AUTORE:
sabrina

Argomento difficile di questi tempi, ma attuale come non mai. Un giorno ci si può sentire Don Chisciotte e il giorno dopo Sancho Panza………
Personalmente, mi sento vicina all’interpretazione dei due personaggi che dà Guccini e che finisce così:

[ Sancho Panza ]

Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?

[ Don Chisciotte ]

Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?

[ Insieme ]

Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte !