Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Arpalice Cuman Pertile è nata a Marostica (maggio 1876 - marzo 1958).
Poetessa dalla feconda vena creativa fu stimata conferenziere e scrittrice di letteratura per l'infanzia.
Tra i suoi volumi più conosciuti sono: Fuori dal guscio, Godi e impara, Primi voli, Per le vie del mondo. Fu autrice anche i libri di poesia, di teatro e di narrativa tra cui: Per i bimbi d'Italia, Ninetta e Tintirintin, La Divina Commedia narrata ai piccoli d'Italia, La commedia di Pinocchio.
Si ricorda (noi un po’ più attempati) principalmente per il suo:
Il bel paese
O cari monti del mio paese,
valli ridenti, pianure estese,
Lago di Garda, Lago Maggiore,
d'Iseo, di Como, vi sogna il core.
Superbi fiumi che al mare correte
e cento macchine liete movete;
Pó serpeggiante, vago Ticino,
Adige, Arno, Tevere divino,
Metauro, Tronto, Volturno chiaro,
i nomi vostri con gioia imparo.
Vorrei cantarvi tante canzoni,
o dell'Italia dolci regioni:
Piemonte, Veneto, e Lombardia,
Liguria, Emilia, Toscana mia!
Le Marche, e l'Umbria vorrei vedere,
L'Abruzzo, il Lazio e le costiere
della Campania, tutte un giorno,
ricche di frutta, di grano e vino.
Puglia, Calabria, Basilicata
Sicilia, bella terra incantata,
Sardegna bruna di lá dal mare
oh, vi potessi tutte ammirare!
Oltre a ricordi scolastici, la poesia e la poetessa mi sono particolarmente care per un qualcosa di affettivo che mi prese fortemente la scorsa estate.
Ero andato in Croazia a trovare gli ultimi parenti di mia madre che era nativa di un paesino vicino Pola. Lì ho ritrovato, inaspettatamente, una novantenne cugina di mia mamma che, lucidissima e in un perfetto italiano, mi ha raccontato della sua istruzione in scuole allora italiane e mi ha recitato questa poesia come un caro ricordo.
Cara "Cugina" Anna, oggi dedico a Te questi versi e ai Vecchianesi questa foto del loro edificativamente appalloccolato bel paese, esortandoli ad essere come le loro case: vecchie meno vecchie brutte e belle bianche rosate o gialle, ma dimorto unite!