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Manca un mese alla scadenza del concorso internazionale “Equilibri”, promosso da MdS Editore con il sostegno del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, di Unicoop Firenze e dell’Associazione Culturale La Voce del Serchio, in un progetto che unisce cultura, territorio e riflessione sociale.
C’è tempo fino al 10 luglio 2025 per partecipare alla seconda edizione del concorso artistico e letterario Equilibri, promosso da MdS Editore, realtà indipendente da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi linguaggi espressivi.

Perché è prevista la sua partecipazione alla manifestazione .....
. . . a dare di balta alla svelta il passo è breve. .....
Possibile che nessuna istituzione Italiana, presidente .....
Notiziola di prima mattina : ai nostri guerrafondai .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Arriva piano piano
Si annuncia da lontano
Brontola il cielo
mentre scaccia il sereno
Nuvole arruffate
grigie biancastre
galoppano sostano
si abbracciano
si .....
Buongiorno,
guardiamo se scrivendo qualcosa anche qui, oltre che averlo fatto su PisaToday, qualcosa si possa muovere.

Alla c. a Resp. Servizio .....
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CATERINA98

21/11/2010 - 11:00

 

 

 

CATERINA98

 

 

"Cari lettori, sappiate che sono una ragazza di 12 anni ero a scuola con filippo ma non in classe sua. Sono comunque rimasta a bocca aperta e con le lacrime sul viso quando ho saputo di questa bruttisima notizia. "


 

Non so se avete letto questo post arrivato alla Voce in coda alla morte per suicidio di quel piccolo di San Martino Ulmiano. Una letterina di una tenerezza infinita.

 

Una ragazzina di 12 anni è ancora una bambina, sboccia ora alla vita. Presto sentirà cambiare il suo corpo, coglierà sensazioni nuove e straordinarie che la stupiranno, la sorprenderanno con la loro forza, cercherà di trovare se stessa negli altri, confrontandosi, guardandosi allo specchio in maniera diversa, scoprendo il cambiamento del proprio corpo, cominciando a valutarsi come donna mentre prima si considerava solo bambina.

 

Ma prima di questo cambiamento, che la accompagnerà nel diventare finalmente donna nel fisico e nella mente, ora è ancora una bambina, lo si capisce dal suo scritto, dalle sue parole, semplici, innocenti, ma con cui ha voluto esprimere il suo dolore e la sua partecipazione.

 

Non era nella classe di Filippo ma sente ugualmente il dolore della morte di un amico, di un conoscente, di uno della sua età e involontariamente capisce, in maniera quasi brutale, che il mondo non è solo quello delle favole dove tutto va bene, dove tutti sono buoni, dove la tristezza e il male non hanno diritto di esistere.

 

E’ il primo contatto, quasi fisico, con la realtà. E la realtà è purtroppo una morte, una morte oltretutto provocata, una morte violenta, voluta, un rifiuto della vita che sicuramente Caterina riuscirà con difficoltà a comprendere. Sarà per lei un trauma ed una crescita, la consapevolezza della realtà messa brutalmente in confronto con la fantasia delle favole.

 

Siamo con te Caterina. Anche noi adulti siamo colpiti e frastornati. Non capiamo, ci domandiamo, vorremmo capire e sapere come possa succedere che un ragazzino di 12 anni appena abbia voluto, per sua volontà, rinunciare alla vita, lasciare i suoi cari, i suoi amici. Ha lasciato un bigliettino, in cui si scusa del gesto, un altro gesto tenero nella sua estrema drammaticità.

 

I genitori si interrogheranno, si chiederanno se hanno sbagliato, cosa non hanno capito, cosa hanno fatto e cosa non hanno fatto per evitare questa tragedia. Porteranno con loro il dolore di questa perdita ma non avranno colpa.

 

Ogni tanto qualche ragazzo o ragazzino, maschio e femmina, compie questi gesti. Esiste una statistica, esistono delle specifiche patologie sempre alla base di questi episodi, ma sono raramente e difficilmente comprensibili. Sia dai genitori che dai medici di questi piccoli pazienti che mascherano molto bene il loro disagio. E’ l’età in cui i normali sintomi di un disturbo dell’umore (lo dice il prof.Cassano alla tv) non si manifestano come negli adulti e la depressione nell’infanzia fino a pochi anni or sono era addirittura negata come patologia.

 

Rimane solo il dolore, quello della perdita, quello della mancanza di un futuro comune, della mancata realizzazione dei sogni che un figlio sempre genera nei genitori.

 

Anche noi come Caterina ti salutiamo, Filippo, che tu sia felice dove sei.

Dove speriamo ci sia anche un campo di calcio dove tu possa fare un gol come quello di domenica, quel gol che ti ha riempito di gioia e di cui andavi fiero. Forse in quel momento eri felice. Vorremmo ricordarti, anche noi che non ti abbiamo conosciuto, proprio così.

Trilussa

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