Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
INTERVENTO
UN’IDEA RAGIONEVOLE: NON FARE LA TANGENZIALE NORD
SAN GIULIANO - C’é chi pensa che la tangenziale nord di Pisa sia la soluzione a problemi di traffico, mentre opporsi sarebbe una posizione "ideologica".
In realtà è vero esattamente il contrario. Che la tangenziale sia inutile e inopportuna, che siano sufficienti solo alcuni limitati interventi non lo dicono degli ambientalisti offuscati dalla loro ideologia, ma dei tecnici: così, infatti, si esprimono gli ingegneri della società Polinomia che ha redatto il Piano del Traffico Urbano commissionato e approvato dal Comune di Pisa meno di dieci anni fa e mai annullato, per quanto spesso non considerato.
Non certo ideologico, ma verificato dalla esperienza, è il fatto che la costruzione di nuove strade non risolve i problemi di traffico. Lo sa persino chi chiede che la tangenziale abbia quattro corsie perché, dice, con due corsie la strada sarà subito satura. Da molti decenni si costruiscono nuove strade e aumentano le auto e per rimediare al nuovo traffico si costruiscono nuove strade e così via .... fino a quando? La soluzione, impegnativa ma unica sensata, favorire il rapporto pubblico e il car pooling (condivisione delle auto), senza dimenticare, finalmente, il problema di scelte urbanistiche che spargono le abitazioni sul territorio senza occuparsi preventivamente della mobilità.
Così come non é ideologica, ma esperienza che ognuno può verificare, che alle strade seguono gli edifici commerciali e residenziali, i capannoni (anche inutili, anche vuoti) e i parcheggi. Si chiama cementificazione del territorio, quella che lo fa brutto e fragile di fronte ai sempre più frequento episodi di "calamità naturali", che tali non sono, essendo la responsabilità a carico degli interventi dell’uomo.
È razionale e non ideologico pensare ai problemi che porrà la tangenziale proprio al traffico che vorrebbe agevolare. Pensiamo, per fare solo un esempio, ai veicoli che si muovono radialmente da Pisa ai paesi intorno e viceversa: questi troveranno un ulteriore ostacolo nella tangenziale, che dividerà in due il territorio, un ostacolo particolarmente difficile da superare per ciclisti e pedoni, una spinta ad usare sempre l’automobile.
È poi ideologico volere conservare il valore agricolo, ambientale, paesaggistico per residenti e turisti della piana, un valore che una volta perso è perso per sempre?
È invece del tutto ideologica, per quanto diffusa, la presunzione che la panacea di ogni male sia la crescita. C’è troppo traffico? Non si pensa a ridurre le auto, si aumentano invece le strade; ma il territorio, lo spazio, la capacità dell’aria (e dei nostri polmoni) di ricevere inquinanti sono limitati, non si può crescere all’infinito. Solo un pensiero che, senza tenere conto della conoscenza della realtà oggettiva, ipotizza uno sviluppo fondato sulla illimitata espansione dei nostri consumi, territorio compreso, può credere che costruendo nuove strade le avremo libere dal traffico, arriveremo prima e magari con l’aria più pulita. Sarà vero il contrario.
Siamo a un bivio, qui come in gran parte del pianeta. Possiamo conservare il valore agricolo, ambientale e paesaggistico della piana tra Pisa e il suo Monte o possiamo perderlo. Possiamo puntare a un futuro veramente sostenibile, ad esempio con meno auto private e uno stop alle emissioni che cambiano il clima, con meno consumo e più cura dei territori (perché, ad esempio, non metterli in sicurezza con i molti soldi previsti per le strade, risparmiandoci vittime e danni futuri?). Oppure possiamo continuare per inerzia verso un irrazionale e progressivo degrado.
Roberto Sirtori di Legambiente