L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Questa volta inserisco un mio vecchio "divertimento" in vernacolo:
I comunisti
La tèra der paese di Vecchiano
è di ‘vattro frazioni ortr’alla sua:
due en misse a panciòlle drent’ar piano,
una ‘nsur monte e ll’artra ‘ndella bua.
Filéttole, già semo ‘n lucchesia,
‘vando fece co’ Avane una gara
a chi stava di più in appenìa,
prese ‘r premio e funì drento la bara.
Nòdia cert’un voleva esse’ da mmeno:
gelosa der crarino e der trombone,
misse ‘na scèpre ar campo di Moreno
e Vecchiano ’un sentiva la ‘anzone.
Cosa dì’ der paese utimo nato,
‘vello colla pineta e cor bagnino,
ma che ll’Aurelia stiappa cor pennato?
Nulla, si ‘hiama solo ..Migliarino.
e mi sia concesso un sano sfoghettino di campanilismo!