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TOSCANA
Sviluppo rurale: più di cinquanta milioni per i piani provinciali

28/11/2010 - 8:03

TOSCANA - La Regione ha deciso di destinare oltre 51 milioni di euro per lo sviluppo rurale, assegnando queste risorse alle dieci province toscane. Circa la metà dei finanziamenti (26milioni e 993mila euro) andrà a copertura di impegni già assunti in precedenza, ma la cifra rimanente (oltre 24 milioni di euro) servirà a sostenere le imprese agricole per l'anno 2011, sulla base di priorità indicate dalla stessa Regione.

Rispetto agli anni precedenti c'è una novità. A seguito di un accordo sottoscritto con l'Upi (l'associazione delle Province) e con l'Uncem (l'associazione dei Comuni e delle comunità montane) è stato deciso realizzare una programmazione unitaria degli interventi per ciascuna provincia: e cioè sarà prediposto un piano unico con l'indicazione di tutte le risorse assegnate a quel territorio. In altre parole, ci sarà una sola graduatoria degli interventi finanziati per ogni provincia.

 

Per quanto riguarda le priorità, la giunta regionale ha deliberato di recente uno specifico indirizzo con l'indicazione di tre settori, che sono:

1) interventi a sostegno di comparti agricoli in crisi (in particolare zootecnia e cerealicoltura); 2) interventi a sostegno della costituzione di nuove imprese agricole; 3) interventi per infrastrutture e per lavori pubblici di prevenzione delle calamità naturali e di ripristino nel settore forestale. A queste tre priorità dovranno essere destinate almeno il 75 per cento delle risorse libere per il 2011.

Tutti i piani provinciali che sono stati già predisposti, e che sono stati approvati dalla Regione, si attengono a queste disposizioni, con le sole eccezioni della Provincia di Prato che ha attivato solo una priorità (sostegno alle imprese), e della Provincia di Livorno (solo il sostegno ai comparti in crisi). Le restanti Province hanno invece richiesto finanziamenti per tutti e tre i settori indicati.

 

Complessivamente risulta che agli interventi a sostegno dei settori in crisi, zootecnia e cerealicoltura in particolare, sono stati destinati 5 milioni e 586 mila euro ( 23% delle risorse libere); agli interventi a sostegno della costituzione di nuove imprese agricole sono stati destinati 10 milioni e 474 mila euro, pari al 43% delle risorse libere; agli interventi di prevenzione delle calamità naturali e ripristino del settore forestale altri 5 milioni e 912 mila euro, pari al 24% delle risorse libere.

«La scelta che abbiamo compiuto insieme alle Province e alle Comunità montane – dice l'assessore regionale all'agricoltura, Gianni Salvadori – è stata dettata da due ordini di motivi. Il primo è quello di concentrare le risorse libere, che sono circa la metà del plafond complessivo, su azioni strategiche come il sostegno ai settori in crisi e la creazione di nuova imprenditoria, e sulla prevenzione delle calamità naturali. Il secondo è dettato dalla volontà di semplificare le procedure e di rendere tutto ancora più trasparente. Insomma abbiamo fatto un lavoro che vuole essere in linea con le richieste del mondo produttivo e del tessuto locale».

 

Ecco in dettaglio i finanziamenti destinati alle singole province:

 

Arezzo: 3 milioni e 14 mila euro
La Provincia di Arezzo ha destinato 1 milione 181 mila 907 euro agli interventi per i settori in crisi, 1 milione e 475 mila euro a quelli per la costituzione di nuove imprese e 358 mila euro agli interventi di prevenzione delle calamità. In Totale la Provincia di Arezzo ha ripartito 3 milioni e 14 mila euro di risorse libere.

Firenze: 3 milioni e 112 mila euro
La Provincia di Firenze ha assegnato 637 mila 551 euro agli interventi per i settori in crisi; 1 milione 487 mila euro e 934 al sostegno per la costituzione di nuove imprese e 987 mila euro alla prevenzione delle calamità naturali. Il totale è di 3 milioni e 112 mila euro.

Grosseto: 3 milioni 730 mila euro
La Provincia di Grosseto ha destinato 1 milione e 201 mila euro agli interventi per i settori in crisi, 1 milione e 748 mila euro per la il sostegno alla costituzione di nuove imprese e 780 mila euro alla prevenzione di calamità naturali. Totale 3 milioni e 730 mila euro.

Massa Carrara: 1 milione e 464 mila euro
A Massa e Carrara il totale delle risorse libere, suddivise nelle tre priorità, è di 1 milione e 464 mila euro. Così il dettaglio: 115 mila euro ai settori in crisi, 676 mila euro al sostegno per la costituzione di nuove imprese; 673 mila euro alla prevenzione di calamità naturali.

Livorno: 1 milione e 464 mila euro
A Livorno si è scelto di attivare solo 2 misure. Un milione e 189 mila euro sono andati al sostegno per la costituzione di nuove imprese e 275 mila euro alla prevenzione delle calamità naturali. Il totale è di 1 milione e 464 mila euro.

Lucca: 2 milioni e 752 mila euro
A Lucca si sono destinati 145 mila 885 euro per il sostegno ai settori in crisi, 1 milione e 4 mila euro per il sostegno alla costituzione di nuove imprese, 1 milione e 602 mila euro per la prevenzione delle calamità naturali. Il totale è di 2 milioni e 752 mila euro.

Prato: 295 mila euro
A Prato sono stati destinati 295 mila euro al sostegno per la costituzione di nuove imprese agricole.

Pisa: 2 milioni e 642 mila euro
A Pisa la ripartizione nelle tre priorità è stata la seguente: 805 mila euro per il sostegno ai settori in crisi; 1 milione e 237 mila euro per il sostegno alla costituzione di nuove imprese; 562 mila 851 euro alla prevenzione delle calamità naturali. Il totale fa 2 milioni e 642 mila euro.

Pistoia: 2 milioni 244 mila euro
A Pistoia la ripartizione è: 733 634 euro per il sostegno ai settori in crisi; un milione e 76 mila euro per il sostegno alla costituzione di nuove imprese; 434 mila 392 euro per la prevenzione delle calamità naturali. Il totale è di 2 milioni e 244 mila euro

 

Siena: 1 milione e 234 mila euro
A Siena per le tre priorità sono state assegnate 1 milione e 234 mila euro. Questa la ripartizione. 747 mila 486 euro per il sostegno ai settori in crisi, 247 mila 995 per il sostegno alla creazione di nuove imprese, 239 mila 449 per la prevenzione delle calamità naturali.

Bernardo Magli

 

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