Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
di Massimo Orlandi
Firenze - Il ritorno alla terra? E' una delle chiavi per superare la crisi attuale. Lo sostiene il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, lo sottolinea il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi davanti a un pubblico speciale, composto da oltre 400 giovani degli istituti agrari della Toscana. L'incontro del teatro Puccini sul tema del rapporto tra le giovani generazioni e le professioni agricole mobilita studenti di tutta la regione (di Firenze, Cortona, Lucca, Pistoia, Siena, Pisa, Grosseto e Cecina, le scuole coinvolte) per offrire loro, accanto a una analisi della situazione attuale del comparto, anche gli strumenti per andare oltre. “Dovete volare alto, appassionarvi, non temere le difficoltà. Perchè in un futuro nel quale il cibo dovrà ritrovare valore tornare alla terra sarà sempre più importante” chiosa Petrini. “Siamo pronti a darvi una mano, se vorrete &nd ash; sottolinea Rossi - perchè l'agricoltura è la radice del nostro territorio, del suo paesaggio”.
Promosso dall'associazione “Quelli del Puccini”, (a far da padrone di casa è il presidente Sergio Staino) con la collaborazione di Regione Toscana (oltre al presidente c'è l'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori) e di Unicoop l'incontro si articola su una serie di testimonianze tra cui quella di Roberto Negrini, presidente della lega delle Cooperative agricole e di Stefano Pezzati, presidente della cooperativa “Il Forteto”. Ma al centro della intensa mattinata c'è la “lezione” di Petrini: “Che cosa è successo tra gli anni Cinquanta, quando la metà della popolazione italiana viveva di agricoltura e oggi, quando i contadini sono il 4% una quota residuale, quasi invisibile? E' successo che è cambiato il ruolo del cibo. Allora era un valore, oggi è solo una merce, u n prezzo. E per il mercato ciò che è merce deve costare poco. E questo è alla base di tutte le distorsioni del sistema alimentare”. Petrini alimenta il suo intervento di immagini forti, nel silenzio attento dei ragazzi: e snocciola dati impressionanti sui cibi che divengono rifiuti: 4.000 tonnellate al giorno in Italia, 40.000 nell'Unione europea . “Folle” definisce senza mezzi termini il sistema che, dati Fao, produce cibo per il doppio della popolazione mondiale, ma ne lascia oltre un miliardo senza.
Ma è da questo quadro di crisi, però, che per Petrini si possono attivare le idee di un cambiamento che non può che partire da un diverso valore per il cibo e da un conseguente ritorno alla terra: “In America, la patria dei supermercati, nel 1995 sono nati i primissimi mercati contadini. Oggi ce ne sono ottomila. E questi mercati sono pieni di giovani agricoltori che vanno a vendere i loro prodotti mettendoc i la faccia. E' una piccola marea, ma sta crescendo, anche in Italia. Ed è questa una delle grandi chance che avete. E ricordate si ritorna alla terra non solo facendo i contadini, ma anche mettendo in atto pratiche responsabili, che ci rendono non più consumatori passivi, ma-coproduttori”. Se Petrini tocca il tasto delle motivazioni per il ritorno alla terra, il presidente Rossi e l'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori indicano le possibilità concrete messe in atto dalla Regione. “Un giovane under 40 che avvia un'impresa agricola può ricevere un finanziamento di 40.000 euro – spiega Rossi - In questo modo negli ultimi tre anni con un budget di 43 milioni di euro abbiamo sostenuto 1.080 imprese. E visto il successo di questa misura (le domande erano state 3.000) abbiamo deciso di prorogarla finanziandola con altri 30 milioni di euro. Non solo: sempre nell'ambito delle misure previste dal piano di sviluppo rurale, diamo ai giovani priorità specie per i settori che li vedono in primo piano come quello della filiera corta, per esempio”.
Ma l'azione della Regione, in prospettiva si allarga ancora. Il presidente ipotizza di utilizzare fondi europei per sostenere economicamente i giovani che dopo lo studio, effettuano tirocinii e stage fino a oggi in maniera del tutto gratuita. L'assessore all'agricoltura sta a sua volta lavorando a due proposte: la prima riguarda il possibile utilizzo per i giovani delle migliaia di ettari di terreno agricolo di proprietà della regione, la seconda il varo di una vera e propria banca della terra per sostenere le imprese promosse da giovani nell'accesso ai terreni, al credito e alla formazione e all'assistenza tecnica. “C'è una disponibilità forte da parte dei giovani a impegnarsi - evidenzia Salvadori - vogliamo contribuire a creare le condizioni perchè possano aver un reddito e costruire una prospettiva di vita per s&ea cute; e per la loro famiglia. L'agricoltura toscana ha nei giovani la chiave del suo futuro”.