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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Le "palline" di Natale.

10/12/2010 - 8:14

 

L'alba spina dei romani ha ispirato agli inglesi una leggenda che ha per protagonista Giuseppe d'Arimatea, colui che aveva chiesto ad Erode il corpo di Gesù per seppellirlo.

Era stato lui che aveva raccolto il sangue del Cristo crocifisso nel calice  servito per l'ultima cena: il Santo Graal. Partito poi per la Britannia, piantò  il suo bastone a Glastonbury, dove sbarcò, e dal bastone nacque un biancospino. Accanto ad esso Giuseppe costruì la prima chiesa d’Inghilterra.

Da quel momento la pianta fiorì ogni anno per la vigilia di Natale e un suo ramo fiorito veniva portato al re e alla regina d’Inghilterra.

Quell’arbusto miracoloso venne sradicato nel 1649 dai puritani di Cromwell.

Quel biancospino rappresentava la Vergine dai sette dolori perché si diceva che i  fiori erano bianchi come la sua Immacolata Concezione, gli stami rossi come le gocce di sangue del Cristo e i rami spinosi  che  erano serviti per la corona.

 

Queste consacrazioni di  alberi, fiori, animali e Natura in genere ,che ora sono attributi ai nostri santi, sono cristianizzazioni di tradizioni pagane (esempio noto è Mons Jovis- monte di giove- cambiato in Montecristo).

In effetti il biancospino era dedicato dai romani a Maia, dea della purificazione ed anche a Flora, dea della primavera, quindi facile spostare le attribuzioni  per  e alla Madonna.

 

Il suo nome scientifico è Crataegus oxyacantha, derivato dalle parole greche kratos (forza e durezza del suo legno),  da oxus (aguzzo) e anthos (fiore).

 

Oh! Valentino vestito di nuovo,
come le brocche dei biancospini!

 

Chi non si ricorda questo incipit della famosa melanconica poesia di Giovanni Pascoli': Valentino?

 e chi non avrà mai, anche se minimamente, pensato che il Poeta si fosse sbagliato a scrivere brocche al posto di bacche?

 

Guardate la forma del rosso frutto!

 

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