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Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.

Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"

Comune di Vecchiano
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di Stefania Magagna
Presidente Filarmonica Senofonte Prato
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Comune di Vecchiano
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. . . che sei amico curioso, chiedi all'amico del .....
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. . . dicci ndove, il come ed il perché la minoranza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Libero caro
mio dolce tesoro
più ti guardo, ti "esploro"
più sembri un capolavoro
Un'inesauribile fonte
di emozioni
una sorgente
un erogatore .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Se i docenti bocciano la sperimentazione meritocratica, che male c’è?

19/12/2010 - 8:46

Se i docenti bocciano la sperimentazione meritocratica, che male c’è?

 

Per distrarmi un attimo da liti, risse, insulti, transfughi, tradimenti, bugie, baci  e abbracci del solito “teatrino della politica” e guerre e guerriglie, scontri, zuffe e fatti d’arme danteschi ho voltato le spalle al tg per affacciarmi alla finestra. Finalmente nevica. Tutto il giardino è bianco. Gli uccellini volteggiano e si avvicinano alla ricerca di cibo. È arrivato l’inverno vero. Sotto la neve ho visto le piccole gemme delle camelie, piante rustiche, resistenti ed eleganti. Non si è ancora toccato il fondo che già qualcosa è pronto a sbocciare. Ma da vero masochista, anziché godermi il paesaggio calmo e monocromatico dopo due giorni dalla nevicata, ho pensato alla scuola. Ai risultati dell’indagine Ocse-Pisa sui quindicenni “testati” nel 2009 ed entrati in prima elementare nel 2000. E al commento di Maria Stella Gelmini: “È un risultato che ci rende orgogliosi”. O all’insidiosa affermazione del presidente dell’Invalsi Piero Cipollone: “Nelle scuole si può migliorare a prescindere dai tagli”.

 

È vero che c’è qualche segnale positivo di recupero nelle capacità di lettura e comprensione dei testi, in matematica e scienze. Ma se un’analisi attenta e saggia (mai ci fosse) da parte del ministro valuterebbe almeno tre segnali di ciò che non va nel nostro sistema scolastico. Innanzitutto, il fatto che restiamo sempre ben al di sotto della media Ocse. Poi, che esistono grandi divari tra gli studenti dei vari indirizzi (licei, tecnici e professionali); divari territoriali tra nord e sud e la “varianza” tra scuole anche di una stessa città. E soprattutto una percentuale superiore alla media di studenti al di sotto del livello basso. I migliori sistemi scolastici sono quelli in cui la distanza tra i migliori alunni e i peggiori è più corta, ma in Italia questo aspetto dell’efficacia della formazione è scambiato per egualitarismo d’altri tempi.

 

Anziché farmi catturare dal silenzio profondo che ti fa sentire lo svolazzare dei passerotti e dal fascino delle camelie, mi compare davanti agli occhi un grafico elaborato dalla Fondazione Giovanni Agnelli, dove è evidente come i figli che scelgono i licei appartengono al gruppo sociale della borghesia, mentre i figli delle famiglie operaie si orientano in maggior misura verso i professionali e sono esposti al rischio dell’abbandono. Una scuola di classe, si diceva un tempo; oggi diciamo: l’esito scolastico dei figli riflette la condizione sociale e il reddito dei genitori, dunque ripristina antiche selezioni per censo.

 

Di fronte al declino della scuola e della società italiana la missione di Maria Stella Gelmini è chiara: ci vogliono tagli e merito. Bisogna eliminare gli sprechi e premiare i talenti finora repressi delle eccellenze. Uno spreco clientelare pare a me sia l’assunzione di 20 mila insegnanti di una materia facoltativa come la religione (mentre si prevede una perdita di quasi 20 mila cattedre nel solo 2011-2012); tale assunzione è avvenuta nell’inosservanza del merito e della Costituzione, visto che a questi insegnanti non è richiesta una laurea in Storia delle religioni e il superamento di un concorso pubblico, bensì la segnalazione del vescovo.  E poi attenti, nella lotta per la meritocrazia Gelmini non è sola: il Decreto 150, che vuole introdurre un sistema di valutazione in ogni amministrazione, anche nella scuola “sulla base dei livelli di performance attribuiti ai valutati”, reca la firma del ministro Brunetta. E questa tiritera meritocratica trova molti seguaci a cominciare dal fallito concorsone di Luigi Berlinguer di dieci anni fa. Ora è Gelmini che rimette in campo la meritocrazia, con due sperimentazioni. A Torino e Napoli con una valutazione interna dei docenti; a Pisa e Siracusa con una valutazione esterna basata su prove Invalsi e sul giudizio di alcuni ispettori (ma finora è sconosciuto il protocollo su cui avverrà la valutazione) del funzionamento delle scuole e dei risultati degli studenti.

 

Ora la notizia è: aumentano le scuole che rifiutano questa sperimentazione. A Torino 61 no su 62. A Napoli e Pisa tutti i collegi dei docenti fino ad oggi convocati hanno rifiutato questa  sperimentazione. In primis l’Istituto “Livia Gereschi” di Pontasserchio con voto unanime, compreso quello della Dirigente scolastica. I docenti della scuola media “Leopardi” di Vecchiano hanno espresso parere negativo all’unanimità. Altra notizia: anche una parte dei Dirigenti scolastici pisani, in linea generale non contrari alle sperimentazioni sulla valutazione, si comportano con molta correttezza e mostrano neutralità, perplessità, contrarietà, preoccupati più dell’efficacia dell’offerta formativa della scuola che della meritocrazia. Per finire: il Consiglio dell’Istituto “G.B. Niccolini” di San Giuliano Terme ha approvato un documento in cui esprime dissenso. A questo punto è evidente che, se pur con motivazioni diverse, si estende il rifiuto della sperimentazione sull’introduzione di questa valutazione nelle scuole.

 

Se i docenti bocciano la sperimentazione meritocratica, che male c’è? Rifiutare all’incirca tre euro al giorno da attribuire una volta individuata una fascia di “migliori” con una percentuale massima del 25% è un chiaro segnale da parte degli operatori scolastici che non si promuove il merito praticando il degrado, i tagli e i licenziamenti. Che non si deve incentivare la rivalità tra insegnanti invece della collegialità. Che la concorrenza tra scuole a caccia di sponsor le rende inadatte ad affrontare la fragilità di ragazzini incantati dalle sirene del consumo. Il diritto costituzionalmente garantito di offrire le stesse opportunità formative per tutti risulterebbe svilito, giacché premiare chi ottiene risultati migliori in base ai test amplierebbe la forbice tra scuole di serie A e di serie B e penalizzerebbe gli studenti.

 

Una scuola democratica promuove il merito, boccia la meritocrazia e si attrezza per dare di più a chi parte con meno. Il bene comune scuola ha bisogno di investimenti, specialmente laddove ci sono più difficoltà: interventi per diminuire la dispersione scolastica e migliorare le strutture, sostegno agli insegnanti che operano in contesti di maggiore disagio sociale, culturale, economico. Una volta i docenti erano chiamati a giurare sulla Costituzione, poi si mangiavano due pasticcini e si brindava. Bisognerebbe ripartire da qui, come uccellini in volo e camelie prossime alla fioritura.

 

Ovidio Della Croce

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26/12/2010 - 16:03

AUTORE:
san maria

Questo video, girato nel 2000, è stato messo ora su you tube. E'il contributo di un gruppo di insegnanti pisani a Putzu Idu in merito al problema, per altro molto attuale, della valutazione...

L'indirizzo per visionarlo è:

http://www.youtube.com/watch?v=KpWwBRU12tA

pisani a putzu idu

25/12/2010 - 9:36

AUTORE:
Gilberto Vento

ELENCO DELLE SCUOLE PISANE CHE HANNO BOCCIANO LA SPERIMENTAZIONE MINISTERIALE

1) Medie di Bientina e Buti
2) Medie di Calcinaia e Fornacette
3) Medie di Capannoli, Laiatico e Terricciola
4) Medie di Castelfranco di Sotto e Orentano
5) Medie di Crespina, Fauglia e Santa Luce
6) Medie di Lari, Chianni e Casciana Terme
7) Medie di Montescudaio, Castellina M^ e Riparbella
8) Media “V. Galilei” Pisa
9) Medie Marina di Pisa e San Piero a Grado
10)Media “Mazzini” Pisa
11)Medie Pomarance, Larderello, Castelnuovo Val di Cecina e Monteverdi M°
12)Media “Gereschi” Pontasserchio+ collegio plenario
13)Media Ponte a Egola
14)Media “Niccolini” San Giuliano
15)Media Santa Maria a Monte+collegio plenario
16)Media “Leopardi” Vecchiano”
17)Medie Volterra e Saline+collegio plenario


MOZIONE COLLEGIO DEI DOCENTI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI VOLTERRA DEL 20/12/2010

Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo di Volterra, nella sua riunione del 20/12/2010

preso atto che:

 il Ministero ha deciso di dare il via entro la fine di dicembre 2010 ad una sperimentazione indirizzata ad individuare dei sistemi di valutazione e di misurazione delle performance delle scuole e dei docenti;
 che la sperimentazione riguardante la valutazione coinvolgerà, su base volontaria, le scuole secondarie di primo grado della provincia di Pisa;
 che gli istituti verranno valutati prendendo in considerazione:
1. il livello di apprendimento degli studenti misurato attraverso i test standardizzati elaborati dall'Invalsi;
2. verifiche esterne effettuate da parte di un team di osservatori composto da un ispettore e da due esperti “indipendenti”;
 che attraverso tale valutazione verrà stilata una graduatoria di scuole tra le quali saranno scelte quelle collocate nella fascia più alta (massimo il 25% del totale) alle quali verrà assegnato un premio (che avrà come vincolo di destinazione le retribuzione del personale “effettivamente operante” nella scuola nel periodo di sperimentazione;

evidenzia che

 i singoli istituti verranno valutati in gran parte sulla base dei test Invalsi, i quali si sono dimostrati negli anni, del tutto inadeguati a misurare il livello di apprendimento degli alunni e del tutto estranei a valutare l'effettiva funzione della scuola nella crescita delle nuove generazioni;
 le verifiche esterne saranno effettuate da un team la cui “indipendenza” è tutt'altro che evidente e comprovata;
 connettere strettamente la retribuzione di ciascun docente con il risultato delle prove Invalsi determinerebbe un grave influenza sulla didattica che sarebbe plasmata sui test;
 i fondi messi a disposizione per la sperimentazione derivano dai recenti tagli che hanno determinato un progressivo peggioramento del funzionamento della scuola pubblica;
 tale sperimentazione, se venisse attuata comporterebbe ripercussioni altamente negative per la dignità del lavoro docente, dell’insegnamento come lavoro collettivo e ancora di più per la didattica e lo sviluppo del sapere critico;

Per quanto sostenuto sopra, il Collegio dei docenti dell’Istituto Comprensivo di Volterra esprime dunque la propria contrarietà verso tale sperimentazione messa in atto dal Ministero e delibera per ragioni didattiche di non voler prenderne parte.


Il Collegio Docenti componente Scuola Media dell'Istituto Niccolini, riunitosi in data 20/12/2010, dopo aver ampiamente discusso in merito al Progetto di sperimentazione della valutazione delle scuole, esprime all'unanimità parere negativo con le seguenti motivazioni:
• La proposta appare confusa e vaga.
• Il taglio dei fondi alla scuola, delle ore e del personale non contribuisce a migliorarne l’efficienza.
• Si vogliono valutare le scuole più “meritevoli” ma non si capisce bene in base a quali criteri e strumenti. Le prove Invalsi, che comunque riteniamo utili, non ci trovano d'accordo in quanto prescindono dal contesto della classe in cui l'insegnante opera.
• L’attuale progetto di sperimentazione avrà, secondo noi, come unico sbocco la concorrenza tra Scuole e ciò non è auspicabile .
• Non siamo contrari ad una valutazione del sistema scolastico, “come avviene in tutti paesi europei”, ma vorremmo essere valutati “come avviene in molti paesi europei”. Prima si investa nella formazione e poi si valuti.
Il progetto si riferisce alla sola Scuola Media, riteniamo perciò che sia un progetto chiuso in sé. Pensiamo che la valutazione del sistema scuola debba imprescindibilmente tentare di raccordare gli ordini di scuola, perchè ciò che modifica un segmento di tale sistema interessa tutti

24/12/2010 - 18:06

AUTORE:
cobas scuola

I docenti delle scuole pisane bocciano in massa la sperimentazione meritocratica ministeriale. Ad oggi risulta che in 17 collegi di settore delle medie (ed in alcuni casi anche in quelli plenari) su 33 la sperimentazione sulla valutazione è stata rispedita al mittente. Come si può evincere anche dalle mozioni approvate a Volterra e San Giuliano si sono espressi per il NO sia i docenti contrari alla meritocrazia sia i docenti che, pur favorevoli ad un sistema di valutazione, giudicano inaccettabile quello proposto dal Ministro Gelmini. E di fronte al flop del progetto il Ministero cerca di correre ai ripari spostando al 7 Febbraio la scadenza per le adesioni e per evitare che non si trovino le 80 scuole campione, una ventina per sede, divise tra i due progetti, la Gelmini ha deciso che Milano andrà in soccorso di Torino e Cagliari di Pisa. E così anche a Pisa nel mese di Gennaio verranno convocati i collegi delle rimanenti scuole. Come già comunicato i dirigenti scolastici della provincia di Pisa hanno inviato un documento al Ministero la cui richiesta fondamentale era quella di una maggiore precisazione dei contenuti e delle modalità di svolgimento della selezione, ma il Ministero non ha modificato né precisato alcunché al riguardo ed ha solo ventilato una generica disponibilità a mettere sul piatto qualche ….briciola in più. Ciò nonostante è prevedibile che alcuni dirigenti scolastici (anche se la maggioranza di loro sino ad oggi ha avuto un atteggiamento corretto e rispettoso della volontà espressa dai docenti del proprio istituto) parleranno di novità, di risorse maggiorate che se non vengono prese a Pisa andranno a Cagliari, ecc. ecc. ) e cercheranno di fare forzature anche nelle scuole che hanno già rifiutato la sperimentazione-truffa. E’ dunque importante (ovviamente dopo le feste) organizzarci perché a Pisa il rifiuto sia totale. Intanto ci giungono notizie dai Cobas cagliaritani che, in una sorta di gemellaggio con Pisa, si stanno già organizzando per presentare e far approvare nelle scuole mozioni di rifiuto.

21/12/2010 - 8:26

AUTORE:
Ilaria Ferrara

Tra poco saranno vent'anni che insegno nella scuola elementare, continuo a andare in crisi ogni volta che devo compilare le pagelle e dare i voti e i giudizi ai bambini.
Cerco di abituarli al gusto del lavoro ben riuscito, alla consapevolezza di avere imparato qualcosa ogni giorno, al voltarsi ogni tanto indietro per vedere quanta strada abbiamo fatto.
Tutto questo cozza con la "valutazione".
Terribile poi è immaginare un giudizio sulle scuole e sugli insegnanti sulla base del marchingegno sperimentale escogitato dalla ministra Gelmini e dai suoi consulenti, un sistema di distribuzione delle briciole per amici e compiacenti dei capi, dopo aver derubato la scuola e i ragazzi di ciò che loro spetta.
P.s.
Per Sandro: sono contenta che il collegio del nostro Istituto, il Niccolini, abbia respinto la proposta di sperimentazione; per il resto del tuo discorso, cioé il problema comunque di una valutazione del nostro lavoro, il discorso ora è troppo lungo e secondo me da rovesciare a partire dalla formazione degli insegnanti.

20/12/2010 - 23:59

AUTORE:
Sandro Marianelli

siamo d'accordo: che male c'è a bocciare questa proposta sulla valutazione, del resto quasi tutti (o tutti?) i collegi delle scuole media della provincia finora hanno detto di no, con motivazioni abbastanza simili tra loro. Però personalmente non sono contrario a una valutazione riguardo a ciò che gli insegnanti fanno a scuola; insegno da 27 anni e non ho mai visto uno straccio di ispettore che venisse a vedere ciò che facevo e che magari mi desse un parere per aiutarmi a capire se ciò che facevo aveva senso o no. L'unica volta che ho avuto a che fare con un ispettore è stato 20 anni fa, quando mi ero portato il registro a casa e mi fu detto che questo non bisognava farlo. In ogni caso secondo me a scuola non tutti gli insegnanti lavorano allo stesso modo e con la stessa passione, per mille motivi, seri o meno seri; non è certo facile valutare queste differenze, però secondo me ci sono, e a volte sono anche molto evidenti, per cui non trovo giusto che non venga in qualche modo premiato chi dedica più tempo ed energie al suo lavoro. Quello che assolutamente rifiuto è ciò che ci viene proposto adesso: prima di tutto ce lo propone un governo fatto di ministri che non fanno che insultare gli insegnanti, urlare con la bava alla bocca le peggiori banalità (insegnanti fannulloni, comunisti, e così via) e tagliare in modo indiscriminato le risorse per la scuola; quindi il mio è prima di tutto un rifiuto in qualche modo pregiudiziale. E poi nel merito non condivido nulla di ciò che sembra essere il senso dell'operazione: il rilievo eccessivo dato alle prove Invalsi, le percentuali arbitrarie delle future scuole di qualità, il ridicolo budget messo a disposizione, il ruolo poco chiaro degli esperti che verranno a scuola a fingere di lavorare con gli insegnanti per "affrontare insieme il progetto", lo stesso fatto di mettere in piedi una sperimentazione di tre anni per prendere decisioni che -se ne avessero il coraggio- potrebbero tranquillamente prendere adesso. In fondo Berlinguer almeno era stato più chiaro e la sua proposta secondo me più sensata; all'epoca ero contrario, ma per lo meno la lezione in classe che veniva proposta come elemento di valutazione mi sembra una cosa sensata. Mi fermo perché forse ho scritto troppe cose: comunque tu, Ovidio, almeno insegni a Lucca e questi problemi non devi affrontarli direttamente come noi della provincia di Pisa!

20/12/2010 - 19:28

AUTORE:
Istituto Niccolini San Giuliano Terme Pisa

Anche il Collegio dei docenti dell'IC Niccolini oggi pomeriggio ha respinto all'unanimità la sperimentazione sulla valutazione delle scuole.
E ora che cosa accadrà?
Si vedrà

19/12/2010 - 22:35

AUTORE:
Doricchio

Grazie di cuore e anche di testa da chi condivide e vive quello che tu hai raccontato con la solita lucidità e bella forma...
Oggi ho preparato 5 tipi di biscotti da vendere martedì al Mercato di Natale della scuola elementare di mio figlio, organizzato per trovare qualche fondo extra...Li ho fatti con amore per mio figlio e per solidarietà per le meravigliose maestre di quella scuola, ma con rabbia pensando a quello che dobbiamo fare privatamente (vedessi cosa hanno fatto le altre ben più laboriose mamme!) per aiutare la scuola, non solo privata di mezzi materiali (carta igienica, pennarelli, fogli, cartine, materiale didattico)ma affossata, snaturata dalla sua vera funzione di E-ducare (condurre bene, come saggiamente dicevano i latini). Vogliamo parlare anche dei fondi anche questa volta elargiti alle scuole private contravvenendo al'articolo della nostra meravigliosa Costituzione che dice che le scuole private hanno diritto di essere "senza oneri per lo Stato".
No, meglio di no, se no mi ritorna la rabbia...pensiamo invece alle toste camelie, ai per niente fragili uccellini e ai "biscotti" profumati di cannella e chiodi di garofano delle mamme...

19/12/2010 - 19:23

AUTORE:
tullia blundo

Più che mai d'accordo, al millesimo, su tutto ciò che scrive Ovidio!
Mi chiedo soltanto se qualcuno ascolterà mai le nostre voci di dissenso, ma soprattutto se, con questo governo, ci sarà mai la possibilità di esporre le nostre critiche e di discuterle...
Mi sembra di viaggiare "contromano" su una strada percorsa da carriarmati che procedono dritti verso la loro meta, incuranti di qualunque cosa o persona si trovino innanzi!

19/12/2010 - 16:25

AUTORE:
rossana

Condivido la tua analisi e aggiungo che anche nella scuola di Barbiana si cercava di dare di più a chi aveva di meno in termini di opportunità, di stimoli. Don Milani criticava la scuola dei "pierini", e sosteneva che la padronanza della lingua, da parte dei ceti più umili, era l'unica arma per arrivare ad una giustizia sociale. La nostra ministra evidentemente non sa nemmeno chi fosse costui... peccato perchè investire nella scuola, sono dell'avviso che, servirebbe a tutti.

19/12/2010 - 11:18

AUTORE:
Sondra

Un articolo bellissimo che condensa in maniera perfetta una tragica realtà...