Nei suoi numerosi articoli sulla storia del territorio, Franco Gabbani ha finora preso come riferimento, personaggi o avvenimenti storici, inquadrandoli nella cornice degli usi e delle norme dell'epoca.
Questa volta prende spunto da situazioni e argomenti curiosi, spigolature come le chiama.
Al di là dei fatti precisi, quello che colpisce particolarmente, è il linguaggio usato nei documenti, non solo formale e involuto, come da sempre ci ha abituato la burocrazia, ma spesso anche di difficile comprensione, esplicitando l'evoluzione continua della lingua e dei termini.
Nasce con il nome di Marco Castoldi a Milano il 23 dicembre 1972, secondo figlio di Luciana e Mario, rispettivamente maestra elementare ed artigiano mobiliere.
L'inclinazione per la musica si manifesta presto con l'uso della chitarra. Marco è però mancino e le difficoltà che trova lo spingono verso il pianoforte. In realtà punta direttamente all'elettronica dei sintetizzatori, ma la rigidità del padre Mario gli permetterà di arrivarci solo dopo un serio studio classico dello strumento.
Nel frattempo esplode la new wave e Morgan scopre il new romantic, corrente pop degli anni '80. Studia presso il liceo Appiani di Monza, poi al liceo classico Zucchi, dove ha modo di affilare la sua vena polemica manifestando spesso i suoi dissensi con il preside.
E' il 1984 quando riesce finalmente a convincere i genitori ad acquistargli un "Poly 800 Korg", il suo primo synth. Due anni dopo inizia a suonare anche il basso elettrico. Senza invertire le corde, consuetudine per i mancini, studia da autodidatta una tecnica con posizioni capovolte facendo di questo suo approccio una propria peculiarità.
In questo periodo incontra Andrea Fumagalli (in arte Andy) con il quale instaura un'amicizia importante ed un sodalizio destinato a durare per molti anni. I due fondano i "Lizard mixture"; Morgan scrive testi in inglese e il gruppo inizia a registrare su nastro a quattro piste.
Lo stesso anno, a soli quattordici anni, riceve un ingaggio in una birreria di Varese. L'anno successivo, a quindici anni, da solo, sotto lo pseudonimo di Markooper compone e arrangia canzoni che racchiude in due piccoli lavori dai titoli: "Prototype" e "Dandy bird & Mr contraddiction" (1987).
Nel 1988 Marco e Andy si presentano con una nuova formazione, gli "Smoking Cocks". Insieme ad un loro amico, Fabiano Villa, producono "Adventures", un demo che si conquista l'attenzione della Polygram. Nello stesso anno Morgan si trova a dover affrontare un periodo difficile dal punto di vista emotivo che segue alla scomparsa del padre Mario Castoldi, il quale si toglie la vita (a 48 anni) a causa di una depressione. Per il gruppo di Morgan nel 1989 arriva la proposta di una major ma, mentre Andy e Fabiano hanno appena compiuto diciotto anni, Marco è ancora minorenne: sarà la madre a firmare il primo contratto. Il troppo irriverente nome "Smoking Cocks" viene cambiato in "Golden Age". A questo punto Marco assume il nome d'arte di Morgan. I tre per la prima volta finiscono in uno studio di registrazione professionale per le registrazioni dell'album "Chains", con la produzione di Roberto Rossi (già produttore di Alberto Camerini ed Enrico Ruggeri) e guests d'eccezione quali Manny Elias alla batteria (Tears for Fears, Tina Turner) e Phil Spalding al basso(Seal, Terence Trent D'Arby).
Il disco non avrà successo anche se trainato dal videoclip di "Secret love", singolo in cui i tre sembrano arrampicarsi e districarsi tra quadri di Salvador Dalì.
Nel 1991 si sciolgono ed ognuno prenderà strade differenti. Morgan scrive da solo un concept album dalle sonorità piuttosto progressive e incide con il chitarrista Marco Pancaldi due versioni, una inglese e una italiana: "Primaluce / Firstlight". Senza alcun contratto discografico nel 1992, Morgan e Pancaldi continuano a lavorare dando vita a quelli che seranno i "Bluvertigo". Andy ritorna ad occupare il ruolo del polistrumentista.
La casa discografica indipendente milanese "Cave Digital" si interessa a loro e nel 1994 esce "Iodio", il primo singolo dei Bluvertigo, presentato a Sanremo giovani nel novembre dello stesso anno. Poi esce l'album "Acidi & Basi" seguito da due video clip "Iodio" e "LSD - la sua dimensione" che attirano ancora maggior attenzione da parte di pubblico e media.
I Bluvertigo affrontano un tour italiano in qualità di supporter degli Oasis; realizzano poi una cover di "Prospettiva Nevsky" per un tributo a Franco Battiato, e partecipano al grande concerto del 1 maggio a Roma; con Mauro Pagani inaugurano l'apertura della personale di Andy Warhol con un concerto al "Teatro delle erbe".
Intanto Livio Magnini - già atleta schermidore campione internazionale di sciabola - prende il posto di Pancaldi alla chitarra. I Bluvertigo - con Morgan sempre più direttore e produttore artistico - compongono nel 1997 il secondo album dal titolo "Metallo non Metallo". Il disco dopo una prima settimana, esce dalle classifiche; vi rientra tuttavia inaspettatamente dopo oltre un anno grazie a un'intensa attività live che vedono la band fare da supporto ai "Tears for Fears"; il risultato arriva anche grazie alla produzione di tre videoclip che fanno aggiudicare al gruppo un premio degli European Music Awards, come miglioe band del Sud Europa. Morgan si conferma come personaggio di spicco: lo si ama oppure lo si detesta, c'è chi vede in lui le doti artistiche del genio e chi lo vede solo come un buffone che si trucca con eye-liner e smalto.
Nel 1998 collabora con Antonella Ruggiero per la realizzazione di "Registrazioni moderne"; per lei scrive anche la partitura d'orchestra del brano "Amore lontanissimo", che si classifica in seconda posizione al Festival di Sanremo. Nello stesso presenta alla Polygram i talentuosi monzesi "Soerba". Collabora poi con Franco Battiato - artista che il milanese stima da lungo tempo - per "Gommalacca", disco nel quale Morgan suona basso e chitarra. Nel 1999 ancora insieme a Franco Battiato, Morgan arrangia l'intero album "Arcano Enigma" di Juri Camisasca; ai Bluvertigo (senza Andy) viene affidata l'esecuzione. Scopre i "La sintesi", che aiuta ad esordire producendo il loro primo album intitolato "L'eroe romantico", in cui Morgan compare anche come autore. Lavora ancora con i Soerba alla realizzazione di "Noi non ci capiamo", brano presentato a Sanremo. Nel frattempo inizia la preparazione del nuovo progetto dei Bluvertigo, il disco "Zero", capitolo finale di quella che il gruppo definisce "Trilogia Chimica".
Il lavoro di Morgan sui testi in italiano richiama l'interesse di Bompiani che propone all'artista la pubblicazione di un libro di poesie e futuri testi di canzoni; esce quindi "Di(s)soluzione".
Da una collaborazione con i Subsonica nasce un videoclip per non udenti, chiamato progetto "zero volume", di fatto un esperimento molto innovativo. Morgan presta poi il suo talento al mondo della tv: lavora al programma "Tokushò" di MTV sia come co-conduttore - insieme ad Andrea Pezzi - sia come autore. Per MTV realizza inoltre un'intervista ai Duran Duran. Dal giugno 2000 Morgan si lega sentimentalmente ad Asia Argento: dalla loro unione il 20 giugno 2001 nascerà una bambina, Anna Lou Maria Rio, a Lugano.
Nel 2001 presenta con i Bluvertigo a Sanremo la canzone "L'assenzio": firmata da Morgan e Luca Urbani dei Soerba, i Bluvertigo si classificano all'ultimo posto. Subito dopo il festival esce "Pop Tools", una raccolta del lavoro di dieci anni di attività. Il videoclip di "L'assenzio" viene ideato da Morgan e Asia Argento.
Girato dalla stessa Asia, vincerà il premio come miglior videoclip italiano al "Festival delle etichette indipendenti" di Faenza. Sempre nel 2001 Morgan arrangia e produce l'album di Mao, "Black Mokette". Il 15 luglio 2002, a tour terminato, i Bluvertigo aprono il concerto a David Bowie - per la sua unica data italiana a Lucca - personaggio che i ragazzi italiani considerano un mostro sacro del loro genere.
Nel 2003 torna in studio per scrivere e incidere il suo primo disco solista: "Canzoni dell'appartamento". Si tratta di un album di musica organica, in cui i suoni dell'interno e dell'intorno dell'appartamento milanese in cui vive danno vita a musiche fatte dalla casa stessa: sono strumenti il barattolo di camomilla della figlia, i tram e le automobili che risuonano per strada superando le finestre, le porte con suoni differenti l'una dall'altra, le tapparelle alzate e abbassate, le chiavi estratte dalle tasche e riposte all'ingresso e persino i giochi di Anna Lou. Il disco vince il premio Tenco nel 2003 come Migliore Opera Prima.
È del 2004 la sua prima colonna sonora, composta per il lungometraggio di Alex Infascelli "Il siero della vanità", nel quale lo stesso Morgan compare in un piccolo cameo. L'anno seguente esegue un intero remake dell'album "Non al denaro, non all'amore, né al cielo" di Fabrizio De André, un disco del 1971 che Morgan rivede interamente in chiave barocca e contemporanea, aggiungendo pezzi classici.
Dopo molti alti e bassi, tira e molla, finisce la storia d'amore con Asia Argento. Alla fine del mese di giugno 2007 esce "Da A ad A", secondo lavoro solista, un disco complesso a più piani armonici, ricco di riferimenti classici (da Bach a Wagner) e pop (dai Pink Floyd ai Beatles, Beach Boys e a Franco Battiato) nonché ricco di pathos letterario (Erasmo da Rotterdam, Borges e Camus).
Nel 2008 torna alla ribalta grazie alla versione italiana di "X Factor" (Rai Due), grande programma "talent show" di successo europeo, (condotto in Italia da Francesco Facchinetti) in cui Morgan è giudice insieme a Mara Maionchi e Simona Ventura.
Pubblica un libro-intervista biografico dal titolo "In parte Morgan", poi torna a sedere al banco dei giudici per la seconda edizione (2009) di "X-Factor".
Alla fine del talent show dichiara che non sarà più giudice nella prossima edizione. Pochi mesi dopo annuncia la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2010, presentando il brano "La sera". Successivamente a un'intervista in cui afferma di assumere quotidianamente cocaina, viene però escluso dalla gara canora.
Nel settembre del 2010 riceve il premio Fabrizio De André con la motivazione: "Per aver riletto con delicatezza e grandezza l’album di Fabrizio, "Non al denaro, non all’amore, né al cielo"; ma anche per aver sempre schivato, nell’arte e nella vita privata, l’ipocrisia, la parola scontata e il non detto".