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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Se oltre a combattere
quotidianamente
Con mille problematiche
legate alla salute
al reddito
al lavoro
alla burocrazia
al ladrocinio
alla frode
alla .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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L'IMPAGLIATA

3/1/2011 - 14:38


 L'impagliata


"Nato che è il figliolo, fra i nostri contadini usa l’Impagliata, che nelle gronde di Valdinievole dicono lo Spaglio,  a Pistoia la Scapponata.

 

Ai tempi di una volta la solennizzavano anco di più, specie al primo figliolo, e se era un maschio, allora si bruciava il mondo!

Nato dunque il bimbo, quando tutto è andato bene, così dopo otto o dieci giorni, le zie e le altre parenti vanno a visitare la mamma e portano il fagotto, cioè una quantità di pasta e ova, polli e altre cose simili da mangiare. Allora se a famiglia del bimbo hanno intenzione di fare l’impagliata, che però non è obbligatoria, a quelle che hanno portato il regalo, gli fanno lasciare il salvietto e gli dicono che lo torneranno a prendere per il tal giorno, che è per l’appunto quello del rialto in famiglia.

 

Viene dunque il giorno fissato, e nella casa della sposa si prepara un bel desinarone con tutti i timpani, come usa nelle ricorrenze contadinesche, quando fan da vero. Gli invitati sono pronti come campanelli, tutti i parenti stretti, le zie, quelle del fagotto e tutti quelli che avevano assistito al battesimo, specialmente, s’intende, il compare e la commare,  che una volta si chiamavano il santolo e la santola, e dalle parti di Moriano si sente dire sempre anche oggi.

Si mettono dunque a tavola a santa pace pia allegramente, con certi appetiti incredibili e fanno onore alle pietanze che via via capitano, ciccia a cascare, cucinata in quattro e sei maniere, torte, dolciumi e vino a sine fine dicentes.

Quand’è là un certo momento che comincia il vocio e tutti sono accesi in viso per aver alzato la gloria e aver bombato bene, eccoti che fra gli evviva e i battimani, è portata nella stanza la creatura, tutta puita, ben fasciata e infioccata, e dall’uno all’altro se la passano e fa il giro della tavola e tutti l’ammirano e la lodano per un bel bimbone o una bella bimbona, latte e sangue, e fatto senza risparmi e contro la cattiv’aria:

“E su’ padre nato e sputato e non ne perde un pelo: il Signore lo benedica e la Madonna, o possa campar mille anni”

e tutti gli fanno più begli auguri del mondo. Viene poi che capita fra le braccia del compare, e lui deve tener pronti due o più scudi e così di straforo glieli deve rimpiattare giù dentro le fasce. La commare invece il suo regalino glielo appende al collo con un nastro o con una catenina.

Poi lo riportan via, e i convitati seguitano tranquillamente a dipanare e a imbottare sino a che c’è rèspice di roba, e per lo più va a finire in isbornie santissime da muro a muro ed anco a ferma là.

E questa è l‘Impagliata per la nascita di qualche figliuolo tra i contadini."
 
E la mamma lucchese canta al suo coccorino la cantilena simile a quella che la mamma pisana usa per addormentare il suo bimbetto:


Fate la ninna nanna, se dormite,

il letto vi sia fatto di viole;

la materassa di  piume gentile,

il capezzaI di penne di pavone;

e le lenzuola di tela d’Olanda,

fate la ninna e poi fate la nanna.


Fate la ninna nanna nelle pezze,

v’addormirà Gesù e San Giuseppe;

fate la ninna nanna nella culla,

v’addormirà Gesù e la Madonna.


Fate la nanna coscine di pollo;

la vostra mamma v’ha fatto un guarnello,
e ve l’ha ricamato torno torno;

fate la nanna coscine di pollo.

 

Fai la nanna, coccorino,
della mamma e del babbino;
coccorino, fai la nanna
del babbino e della mamma.

 

e tutteddue le donne ne canticchiano un'altra, quando nessuno le sente e i bimbi dormono, che è tutto un altro genere:


Ninna nanna la malcontenta,
babbo gode e mamma stenta;


babbo va all’osteria,
mamma tribola tuttavia;


babbo mangia il baccalà,
mamma tribola a tutt’andà;


babbo mangia li fagioli,
mamma tribola co’ figlioli,


babbo mangia le polpette,
mamma fa delle crocette.
 
 

Fonte: Idelfonso Nieri- Vita infantile e puerile lucchese- 1914 (coll. priv.)
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